Le amiche di Dire Fare Mole: Marta Di Giulio e la Mindfulness fra teatro e vino, fra Torino e le Langhe

Riconnettersi con se stessi, con il qui e ora.

Senza giudizio, senza pregiudizio.

Credo che negli ultimi strani, pazzi, confusi giorni molti di voi abbiano avuto l’occasione di trascorrere del tempo con sé, approfondendo lati e risvolti – talvolta a lungo inascoltati – del proprio carattere, sovvertendo la quotidianità come prima era concepita. Forse qualcuno avrà capito che la vita che stava conducendo fino a quel momento non lo rendeva felice, forse cambiando l’ordine di alcuni addendi si è ottenuto un risultato diverso e inaspettato, forse non tutto il male è venuto per andarsene via senza lasciare qualche buona riflessione.

Una cosa è certa: tutti, in un modo o nell’altro, abbiamo cercato una strada per stare bene in un momento di eccezionale difficoltà.

In questi mesi ho sentito parlare sempre più spesso della Mindfulness, soprattutto su Instagram. Una tecnica di acquisizione di consapevolezza e di riconnessione che attinge a discipline come la meditazione incentrata sul vivere appieno il qui e ora, il momento presente, liberandosi da zavorre del passato e da timori per il futuro. Sono una persona logica, molto proiettata al domani e di conseguenza tremendamente ansiosa; probabilmente proprio per il mio essere così controllata ho voluto sapere qualcosa di più sulla Mindfulness, per sondare i suoi scopi e i suoi possibili benefici. Una delle professioniste con cui mi sono confrontata è Marta Di Giulio, torinese di nascita, neo-langhetta per amore e attrice di formazione, che alla Mindfulness ha coniugato due delle esperienze umane più piacevoli: degustare cibi e degustare vini. Siete curiosi di saperne di più?

Marta, raccontaci qualcosa del tuo percorso lavorativo! Come ti sei avvicinata alla Mindfulness?

Nasco come attrice ed è in questa veste che mi ha conosciuta Marina Rissone, l’amica in comune che ci ha messe in contatto (ndr: grazie Marina! Se volete sapere chi è Marina, ve l’avevo presentata qui https://direfaremole.com/2016/10/23/amiche-di-penna-marina-rissone-e-il-suo-romanzo-desordio-la-chiave-del-mistero/). La recitazione, il teatro, il palcoscenico sono stati e sono ancora la mia vita, la mia attività, così come la formazione e l’insegnamento sempre in campo teatrale con programmi rivolti sia agli adulti che agli adolescenti.

Il contatto stretto con le persone, il lavoro di rappresentazione dei propri pensieri e dei propri stati d’animo attraverso la recitazione, tutto ciò mi ha condotta verso la Mindfulness e verso la ricerca di un modo per coniugare teatro e benessere. La chiave di svolta decisiva è stata la mia tesi di Master in Teatro Sociale e di Comunità, basata sul progetto di promozione della salute Le abilità che creano benessere con l’utilizzo della Mindfulness e del Teatro Sociale; il mio progetto di tesi è stato poi svolto presso l’Università di Torino come laboratorio monitorato dalla Facoltà di Psicologia, riscuotendo pareri e risultati positivi. Accanto agli studi universitari, porto avanti altri percorsi di formazione legati alla Mindfulness che mi rendono una professionista completa. E pronta a sperimentare altre forme di connessione.

A proposito di altre forme di connessione: come sei arrivata ad applicare la Mindfulness al cibo e al vino e alla creazione di percorsi dedicati?

Il principio base della Mindfulness è il vivere, scoprire, apprezzare il qui e ora, le sensazioni presenti, senza fardelli pregressi o futuri: è una tecnica applicabile a molteplici attività quotidiane e io ho scelto di approfondire il legame fra Mindfulness e l’arte del degustare, che sia un cibo prelibato o una bevanda preziosa e carica di significati come il vino.

Ho ideato così due format, Mindful Eating e Mindful Wine Tasting, incentrati sul portare attenzione a tutti i sensi nel corso di una degustazione, andando oltre il solo uso del gusto. Gli eventi Mindful Eating hanno spesso trovato casa nelle sedi Eataly del nord Italia, Milano, Genova, Firenze, la mia Torino. Gli incontri Mindful Wine Tasting invece li conduco anche presso aziende vitivinicole del territorio piemontese, come Fontanafredda e Radici e Filari, l’azienda di vini naturali del mio compagno (http://www.radiciefilari.com/), oppure durante festival e manifestazioni. Quello del vino è un mondo complesso, affascinante, magico, e mi ha talmente coinvolta da decidere di iscrivermi all’ONAV|Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino per completare le mie competenze. Insomma, non si smette mai di imparare per migliorarsi e ne sono felice.

La pandemia ha riscritto le modalità di lavoro di molti di noi; tu come hai gestito questo periodo?

Come tante persone ho dovuto fermare le mie attività in presenza e pensare ad una transizione online (si spera il più momentanea possibile!) di incontri e percorsi. Ritengo che un momento così complicato e faticoso a livello psicologico non debba frenare la voglia di stare bene, di ricercare il benessere, l’equilibrio, l’introspezione. Anzi, penso che le sessioni di gruppo tenute online abbiano giovato ai partecipanti, che hanno trovato uno spazio importante di relazione e ascolto seppur da lontano.

Oltre ai servizi online, ho usato i social come canale di contatto, certo più generico e immediato ma non per questo meno utile; sulla mia pagina Instagram Playmindful sto pubblicando pillole di Mindfulness per spiegare la pratica a chi è incuriosito e desidera avvicinarsi all’argomento.

Sei nata a Torino e ora vivi nelle Langhe. Cosa ami di questi territori, così vicini e così diversi?

Dopo una vita trascorsa in città mi sono trasferita a La Morra, nel cuore delle meravigliose Langhe, dove risiede il mio compagno che – come dicevo prima – ha un’azienda vitivinicola. Mi sento un po’ una pendolare a breve raggio, con un piede a Torino e uno fra le colline, e prendo il meglio di entrambi i contesti. Da una parte la torinesità, la città intesa come luogo di opportunità, di relazioni da intessere (non sempre facilmente, se devo essere sincera), il colore blu con cui i miei occhi la vedono a dispetto di chi la considera grigia. Dall’altra, la vita contadina autentica delle Langhe, il bosco e la vigna che ti riconnettono alla tua parte più intima, più mistica se vogliamo.

E poi il vino, veicolo di tradizione e di comunicazione portentoso. Da quando abito nelle Langhe sto apprendendo quanta cultura, quanta storia ci sia dietro una bottiglia di vino, il valore inestimabile di un processo produttivo secolare, una delle risorse più preziose del nostro Piemonte. Vivere qui è un’opportunità di bellezza e di gratitudine.

Sito: http://www.martadigiulio.com/

Instagram Playmindful : https://www.instagram.com/playmindful/?hl=it

Instagram Mindful Wine Tasting : https://www.instagram.com/mindfulwinetasting/?hl=it

[photo credits: Stefania Silengo]

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