#AviglianaSegreta: i laghi di Avigliana e il loro Parco Naturale, terra e acqua a pochi passi da Torino

“Pensai a quanti luoghi ci sono nel mondo che appartengono così a qualcuno, che qualcuno ha nel sangue e nessun altro li sa”

Cesare Pavese

Non è sempre detto che ciò che sia vicino sia banale.

E non è sempre detto che qualcosa che si conosca bene esaurisca presto la sua vena di ispirazione, la sua capacità di stupire e regalare quella nostalgia buona che si prova quando si vorrebbe tornare subito in un posto appena lasciato.

Avigliana veste bene entrambe le affermazioni: nonostante sia un luogo vicino a casa e nonostante le acque dei suoi laghi abbiano ospitato il mio riflesso in qualunque stagione dei miei ormai 36 anni di vita, non mi stanca mai. E non finisce mai di regalarmi nuovi spunti e nuove scoperte.

Sulla scia dei precedenti articoli dedicati ad #AviglianaSegreta aggiungo oggi un nuovo capitolo dedicato a questo borgo torinese, scritto e pensato per le giornate estive ma adatto anche all’autunno e alla primavera. Ecco un piccolo vademecum per una giornata immersi nell’abbraccio di terra e acqua del Parco Naturale dei Laghi di Avigliana, istituito nel 1980 per preservare questo angolo di Piemonte così ricco di testimonianze naturalistiche e storiche da proteggere e tramandare.

Lago Grande

Cari lettori, vi lancio una sfida: trovatemi un torinese che non abbia mai trascorso un sabato o una domenica a passeggiare sulle rive del lago Grande di Avigliana. Non posso vedervi tutti ma credo che stiate scuotendo la testa dicendo con un sorriso :“Impossibile!”. Già: il lago Grande, soprattutto nei fine settimana, si trasforma in una succursale dei cittadini in tenuta da fuori porta, e a volte trovare un parcheggio o un angolino per posare il proprio telo da tintarella si trasforma in un’impresa titanica. Non lasciatevi scoraggiare: esplorate lati meno in vista del lago, inoltratevi in mezzo agli alberi, scoprite nuovi scorci. Questo posto vale sempre una visita. Vegliato dalla Sacra di San Michele e dalle rovine del castello sabaudo di Avigliana, il lago Grande è un cerchio (quasi) perfetto che sembra tracciato da un compasso, puntinato di barche a vela, pedalò e porticcioli. Sulle sue rive potrete visitare luoghi storici come il Santuario della Madonna dei Laghi – dotato di uno degli affacci più belli sullo specchio acqueo – così come fare un pic nic sui prati o un pranzo con gli amici in uno dei tanti locali e ristoranti che lo attorniano (vi consiglio in particolare un brunch e un cocktail sulle terrazze del Green Beach https://green-beach.com/, situato sulla riva meno affollata). In estate potete anche rinunciare a una domenica in Liguria e venire qui a fare il bagno: il lago Grande è infatti balneabile e ha ricevuto nel giugno 2020 il riconoscimento delle Cinque Vele del Touring Club Italiano che ogni anno designa i laghi più belli e puliti d’Italia. Se siete curiosi di conoscere la posizione a livello nazionale, Avigliana si trova sesta in classifica come meta di turismo lacustre, la prima in Piemonte. Mica male vero?

Escursioni consigliate:

https://www.visitvaldisusa.it/passeggiata-intorno-ai-laghi-di-avigliana/

Lago Piccolo

Se il lago Grande è la meta perfetta per praticare sport, per bere un caffè con vista e per fare il bagno in estate, il lago Piccolo è la scelta giusta se si è alla ricerca di un luogo immerso nella natura dove trascorrere qualche ora di pace (anche se nei fine settimana estivi, così come accade sul lago Grande, le sue sponde brulicano di turisti e la calma va ricercata addentrandosi nei sentieri). Noto un tempo come lago di San Bartolomeo, appellativo ripreso dalla borgata di origine medievale situata nei pressi – vi avevo raccontato della mia visita al borghetto e alla sua bella chiesetta qui https://direfaremole.com/2017/03/25/il-piemonte-inaspettato-la-borgata-di-san-bartolomeo-ad-avigliana-e-i-colori-del-medioevo/ – conserva il suo aspetto di oasi naturalistica pressochè intatta dominata dal verde intenso dei boschi intrecciato al luccichio del riverbero sulle acque, solcate da allegre combriccole di germani reali. A differenza del Grande, il Piccolo non è balneabile ma se volete fare un pic nic sulle sue rive troverete dei prati intorno al lido del locale/bar La Zanzara, comodo da raggiungere dal parcheggio principale sulla strada che costeggia il lago.

Escursioni consigliate:

https://www.nordicwalkingtorino.com/giro-del-lago-piccolo-di-avigliana/ https://www.gulliver.it/itinerario/52714/ https://www.inqubatore.it/panorama-laghi-vetta-del-moncuni/

Paludi dei Mareschi

Dirigendosi verso nord-ovest rispetto al lago Grande ci si imbatterà in un angolo poco noto e di grande fascino, ideale per gli amanti della natura incontaminata: è la zona che ospita le paludi dei Mareschi, l’area umida più occidentale d’Italia. I Mareschi sono ciò che resta di un ipotetico terzo lago nato dall’antica glaciazione da cui sorsero i due laghi attuali, un regno di silenzio rotto solo dal volo degli aironi cenerini e dei falchi di palude, dalla danza armonica dei canneti e dal lento scorrere del canale Naviglia. L’area è attraversata da un sentiero molto tranquillo accessibile a piedi o in bici da viale dei Mareschi angolo via Prole. Vicino ai Mareschi troverete i resti dell’ex Dinamitificio Nobel – se vi state chiedendo se il nome sia legato proprio all’Alfred Nobel industriale e chimico svedese ideatore dell’omonimo premio, la risposta è sì! – tipico esempio di archeologia industriale; attivo dal 1873 al 1960, il Dinamitificio fu un importante polo di produzione non solo di esplosivi ma anche di concimi e vernici, semi distrutto dai bombardamenti durante la seconda Guerra Mondiale e teatro di episodi di lotta partigiana. Una curiosità: nel dopoguerra all’interno del Dinamitificio Nobel lavorò per un periodo Primo Levi in qualità di chimico, e proprio qui nei ritagli di tempo iniziò a scrivere quella che diventerà la sua opera principale, “Se questo è un uomo”. Dal 2002 c’è un Ecomuseo che racconta la storia di questo luogo unico, un tassello di vita locale da tirare fuori dallo scaffale polveroso della memoria; per approfondire vi suggerisco di consultare il sito https://www.vallesusa-tesori.it/it/luoghi/avigliana/il-dinamitificio-nobel

[photo credits: Dire Fare Mole]

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