I luoghi del cuore di Dire Fare Mole: piazza Bodoni, pavè, musica e font

Una volta, una persona mi disse che per conoscere davvero Torino bisogna girarla a piedi. Penso che quella persona dicesse la pura e semplice verità.

Torino è una città votata alla passeggiata, con le sue vie a reticolato (impossibile perdersi!), i suoi giardini, le sue piazze. E proprio di una piazza voglio parlarvi oggi, una piazza posta al limitare del centro storico, ingiustamente ricordata da molti solo per via del parcheggio sotterraneo nonostante la bellezza che racchiude in pochi metri quadrati.

Il suo nome è piazza Bodoni e io la trovo incantevole, tanto da averla inserita fra i miei luoghi del cuore sabaudi. Scommettiamo che alla fine dell’articolo lo diventerà anche per voi?

bodoni_piazza

Lì dove c’era l’erba ora c’è una città

La costruzione di piazza Bodoni, datata 1835, è abbastanza recente rispetto a quella di altre piazze torinesi. Vedo ora sorgere nei vostri occhi una domanda spontanea, amici sabaudi: e prima, qui, cosa c’era? Soddisfo subito la vostra curiosità: c’era un grande parco pubblico conosciuto come Giardino dei Ripari. I Ripari si estendevano lungo l’aerea sud-orientale della città occupata dai bastioni secenteschi, fatti abbattere agli inizi del 1800 dal solito Napoleone che aveva manie distruttive ben note (ci fu però un importantissimo palazzo torinese graziato in extremis da Bonaparte, se volete scoprire qual è leggete qui!). Il parco comprendeva non solo l’attuale piazza Bodoni ma anche i Giardini Cavour e l’Aiuola Balbo, fino ad arrivare a lambire piazzetta Maria Teresa in un susseguirsi di viali romantici, collinette, fontane, chioschi di caffè-concerto. Attorno agli spazi verdi sorse il quartiere di Borgo Nuovo, costellato di sontuosi palazzi signorili destinati alla nobiltà sabauda.

Con la decisione di frazionare il parco si arrivò alla progettazione di questa raffinata piazza rettangolare, caratterizzata dalla statua equestre di Alfonso Ferrero della Marmora, Generale e Primo Ministro del Regno di Sardegna e del Regno d’Italia, incorniciata da alti palazzi di pregio storico-architettonico – doveroso menzionare Casa Pomba, prima sede della casa editrice Utet – e intitolata a Giovanni Battista Bodoni, nato a Saluzzo nel 1740, incisore, tipografo, inventore di caratteri. Piccolo gioco per gli amanti del lettering: andate su Word, aprite un documento, scorrete l’elenco dei font e guardate che nome trovate sotto la B. Noi sabaudi siamo davvero ovunque!

bodoni_conservatorio

La piazza della musica

Torino si conosce passeggiando, dicevamo. E passeggiare lungo l’elegante distesa di pavè di piazza Bodoni, pedonale dal 2002, può essere estremamente piacevole per la presenza di una particolare colonna sonora. Proprio sulla piazza si affaccia infatti il Conservatorio Statale Giuseppe Verdi, tempio della musica torinese. Innalzato sul sito occupato in passato da un mercato coperto dei vini, il palazzo del Conservatorio risale al 1928. Da fuori si presenta come un edificio solenne in stile neobarocco di un bel colore crema, contornato dal fascino della piazza. Dentro si rivela in tutta la sua composta magnificenza: dopo aver varcato l’atrio ecco il Salone dei Concerti, ritenuto il migliore ambiente acustico della città e munito di un organo inaugurato degli anni ’30 del secolo scorso. Nel 1984, al seguito di un incendio, il Salone è stato chiuso e ristrutturato, per riprendere le attività qualche anno dopo.

Il Conservatorio è luogo di studi così come culla di arte ed intrattenimento. Dal 1992 è la casa dell’Orchestra Filarmonica di Torino, di cui sono stata felicissima e stupita ospite a giugno per la conclusione della stagione sinfonica 2017-2018 “Nine Rooms”. La prossima stagione, “OFT Airlines: per quelli che volano”, avrà come filo conduttore il viaggio, inteso come percorso emozionale attraverso la musica. Per abbonamenti e informazioni circa il programma, potete consultare questo link.

bodoni_concerto

Cena con vista

Con la sua pavimentazione a pavè e l’assenza delle automobili, piazza Bodoni è il luogo ideale per una cena estiva nei dehors vista Conservatorio. Ottima la pizza del ristorante-pizzeria Alla Lettera, nome che rende omaggio al caro Bodoni e alla tipografia, dotato di tavolini situati direttamente sullo spiazzo. Frequento questo locale ormai da molti anni e devo dire che la qualità si è sempre mantenuta costante, apprezzabile sia a livello di cucina che di prezzo; consigliato a chi predilige la pizza in versione napoletana e alle tavolate festanti di amici.

Per una cenetta romantica o per stupire un amico che se ne intende di specialità locali, suggerisco invece di fare qualche passo verso la vicina via Pomba e provare la superlativa cucina piemontese dell’Osteria degli Ottoni. Indimenticabile l’antipasto misto, fra cui spicca la ghiottissima salsiccia di Bra cruda con salsa alle nocciole, e gli gnocchi con il Seirass, ricotta tipica delle Valli Valdesi. Se Alla Lettera omaggiava la tipografia, l’Osteria degli Ottoni celebra il carattere musicale della piazza attraverso decorazioni a tema (splendida la boiserie fatta di spartiti).

In ogni caso, mangerete bene e davanti ad un panorama davvero niente male!

bodoni_gnocchi

[photo credits: Dire Fare Mole]

 

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.