Dire…#Torino : citazioni e aforismi sulla città

Una carrellata di frasi di autori celebri, italiani e stranieri.

Una piccola enciclopedia con un’unica, indiscussa protagonista: Torino.

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“Torino mi sembra la città più graziosa d’Italia e, per quel che credo, d’Europa per l’allineamento delle strade, la regolarità delle costruzioni e la bellezza delle piazze.”(Charles de Brosses)

“Da Palazzo Madama al Valentino | ardono l’Alpi tra le nubi accese … | È questa l’ora antica torinese, | è questa l’ora vera di Torino” (Guido Gozzano)

“E da Superga nel festante coro | De le grandi Alpi la regal Torino | Incoronata di vittoria” (Giosuè Carducci)

“Non potevo immaginarmi una città bella come Torino, nulla vi manca; l’occhio non è mai ferito, ma sempre colpito e affascinato. Più procede il mio viaggio, più scopro altre città, meno di ritrovare un’altra Torino.” (Alphonse de Lamartine)

“La capitale del Regno di Sardegna non è seconda a nessun’altra città per magnificenza.” (Nicolaj Vasil’evič Gogol’)

“Entrare a Torino un bel pomeriggio d’agosto vuol dire trovare una città di portici, di stucco rosa e giallo, di innumerevoli caffè … i campanili in cotto, la luce morbida e gialla, la gamma di colori, la suggestione dei suoni “ (Henry James)

“Città della fantasticheria, per la sua aristocratica compiutezza composta di elementi nuovi e antichi; città della regola, per l’assenza assoluta di stonature nel materiale e nello spirituale; città della passione, per la sua benevola propizietà agli ozi; città dell’ironia, per il suo buon gusto nella vita.” (Cesare Pavese)

“Oltre a essere la mia città, Torino è anche la mia casa. E come ogni casa contiene un ingresso, la stazione di Porta Nuova, una cucina, il mercato di Porta Palazzo, un bagno, il Po, e poi naturalmente il salotto di Piazza San Carlo, e quel terrazzo che è il Parco del Valentino, e il ripostiglio del Balon, e una quantità di altre cose e di altre storie.” (Giuseppe Culicchia)

“Mi pareva di essere altrove, a Torino, dove le idee e l’amicizia sono dei beni esaltanti, e i corsi alberati sono così larghi e vasti e deserti, che le parole pare vi possano correre… Quei corsi, quelle vie solitarie si aprono ai giovani che hanno da dirsi delle cose importanti, alte e acute come le montagne, là in fondo” (Carlo Levi)

“Una Torino regolare e simmetrica, senza monotonia, che spalanca verso le Alpi la gran bocca dello Statuto, come per aspirare a grandi ondate l’aria sana e vivificante della montagna” (Edmondo De Amicis)

“C’è perfino una consonanza di colori tra il grigio della fabbrica, che è il grigio vivo della città, e le tinte sobrie, un pò opache e per nulla appariscenti delle nostre montagne, Cozie e Graie, con le loro nebbie malinconiche e i loro slanci nascosti” (Enrico Camanni)

“Torino. Città dignitosa e severa! Niente affatto grande città, niente affatto moderna come avevo temuto: ma una residenza del diciassettesimo secolo, dove su tutto era stato imposto un unico gusto, quello della Corte e della noblesse. Su ogni cosa è rimasta impressa una calma aristocratica: non vi sono meschini sobborghi; un’unità di gusto che si estende fino al colore (tutta la città è gialla o rosso-bruna). Ed è un luogo classico per i piedi come per gli occhi!” (Friedrich Nietzsche)

“Torino non era una copia in piccolo di Parigi anche perché, a differenza di questa, non fu città di sommosse, di barricate. È una città che produce eccentrici, solitari, genialoidi e talora tipi geniali, outsider, scrittori e pittori isolati.” (Vittorio Messori)

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E io cosa dico di Torino?

Per me Torino è l’elegante grigio dei suoi palazzi storici, ed il rosso degli alberi che costeggiano il Po quando è autunno.

E’ il sapore del gianduja di Fiorio, degli aperitivi in piazza Vittorio e delle torte del Berlicabarbis.

E’ l’odore di pioggia e le corse per ripararsi sotto i portici del centro, è il piacere di perdersi fra i vicoli del Quadrilatero Romano, è il Museo Egizio che ogni alunno torinese ha visitato come minimo tre volte nella vita (una per ciclo scolastico!).

E’ la Mole che svetta su uno sfondo innevato, è salire al monte dei Cappuccini o a Superga e giocare a riconoscere dall’alto le vie, i monumenti…e le case degli amici.

Soprattutto, per me Torino è casa, è la voglia di tornare sempre e comunque nel suo abbraccio di storia e montagne.

 

[photo credits: Annalisa Mazzo]

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