Le #DonneDelVinoUnesco di oggi sono una vecchia conoscenza di Dire Fare Mole.
Vi ricordate dei fratelli Arditi e della loro azienda Cinque Quinti? Ve ne avevo parlato in questo articolo di un anno fa. Il Monferrato è la terra promessa dei cinque fratelli che, una volta girato il mondo per studio o per lavoro, hanno deciso di mettere radici dove risiedono le loro radici: Cella Monte, in provincia di Alessandria, luogo di origine della famiglia e luogo di ripartenza per la nuova generazione. Qui nasce nel 2016 il brand Cinque Quinti, con la sua prima vendemmia e le sue prime 750 bottiglie di vino rosso. E un logo.
Uno dei punti forti di Cinque Quinti è senza dubbio la cura della loro comunicazione, gestita dalle quote rosa della famiglia Martina e Francesca. Forti delle rispettive esperienze lavorative nel settore marketing, le ragazze Arditi hanno contribuito a dare un’ immagine grintosa ed innovativa all’ azienda, attente alla tradizione, al territorio e alla sua valorizzazione attraverso gli eventi.
A proposito di eventi, Martina, Francesca e il vino Cinque Quinti saranno fra gli ospiti di WOB – Women Out of the Box, la kermesse dell’ 11 marzo organizzata da Imelda Lee Carioni a favore della consapevolezza femminile. Venite a conoscerle?
Parlaci di te e di come sei arrivata a diventare una #DonnaDelVinoUnesco!
Martina “Sono Martina, oramai anche se mi suona molto strano dirlo ho 30 anni, sono la seconda di cinque fratelli, nata ad Asti, cresciuta tra le colline del Monferrato per poi diventare cittadina del mondo viaggiando parecchio durante l’università (Londra, Dublino, Edimburgo, Malta, Venezuela, San Diego e Fresno, New Jersey e New York, San Paolo e Rio de Janeiro, tutti posti in cui ho vissuto almeno un mese e non oltre un anno). Dopo gli innumerevoli giri sono finita a Milano, dove attualmente lavoro, grazie alla laurea triennale in Economia e a quella specialistica in Marketing e Comunicazione. Ma proprio perché amo le sfide e adoro i miei fratelli, quasi per gioco due anni fa, la mia vita, o meglio le nostre vite, hanno preso una nuova direzione. Infatti, insieme alla mia sorellina, abbiamo deciso di portare le nostre competenze in comunicazione, in particolar modo quelle digitali, l’entusiasmo e la creatività alle origini utilizzandole per l’azienda di famiglia. Quello che all’ inizio ci era parso quasi un gioco e un hobby oggi è a tutti gli effetti un secondo lavoro.
Così io e Francesca abbiamo deciso di dare una voce al prezioso lavoro portato avanti dai nostri fratelli da ormai nove anni, dando vita a Cinque Quinti. Questo brand, che già a partire dal nome ci rappresenta in pieno, raccoglie tutte le attività realizzate dall’ Azienda agricola – vitivinicola Fratelli Arditi ss oltre a tutta una serie di nuovi progetti, dal lancio della prima etichetta alla fattoria didattica. Perché ogni centimetro di terra arata, ogni grappolo di uva vendemmiata, ogni albero piantato, dovevano essere raccontati.”
Francesca “Il progetto Cinque Quinti è nato un po’ per gioco circa a metà del 2016. Michele e Fabrizio, che da circa 10 anni gestiscono l’ azienda agricola, decisero di tenere una piccola parte di uve selezionate per provare un primo esperimento di produzione di vino. Insieme quindi pensammo di dare vita a un marchio, a un’ immagine, a un sito, insomma a un nuovo brand. Non sapevamo bene quale sarebbe stata la portata del progetto, se fosse continuato dopo il primo esperimento. Ma, nonostante ciò, ci siamo messi tutti e cinque a lavorare sodo.
Ci siamo incontrati a Milano, e dopo una giornata di brain storming abbiamo iniziato a dare vita alle linee guida che avremmo voluto seguire per questa nuova avventura. I colori, il prodotto, i canali di distribuzione, il tipo di comunicazione. Il nome, solitamente la parte più difficile, ce l’avevamo già. L’ispirazione è venuta guardando una foto online che mostrava un tatuaggio fatto da fratelli. E ci è sembrato perfettamente azzeccato. Così abbiamo collaborato con una cantina della nostra zona, per il processo di vinificazione che Fabrizio e Michele hanno seguito in ogni passaggio. Nel frattempo io e Martina ci siamo dedicate al logo, al sito e alle pagine social.
Abbiamo lanciato il nostro primo prodotto a maggio 2017 in occasione di una manifestazione locale, ed è stato un grande successo! Da li abbiamo capito che il potenziale era grande. Riguardo al mio percorso personale invece, prima di Cinque Quinti, il rapporto con il mondo enogastronomico è sempre stato più da “spettatrice”. E fino a poco tempo fa non avrei creduto potesse diventare parte del mio lavoro. Infatti dopo la laurea in Economia Aziendale ottenuta a Torino, mi sono trasferita a Milano nel 2014 per seguire un Master in Moda e Comunicazione. Poco dopo ho iniziato a lavorare per un e-commerce di moda che attualmente è il mio impiego principale.Ma i vigneti e il mondo agricolo , sono sempre stati parte di me e della mia infanzia e tornare alle origini con la possibilità di trasferire tutte le mie nuove competenze è stimolante ed emozionante.
In questo anno e mezzo ho imparato moltissimi aspetti che prima ignoravo di questo mondo. La più importante di tutte, la pazienza. Per avere un prodotto buono e di qualità, bisogna avere pazienza.”
Come si svolge di solito una tua giornata lavorativa?
Martina “Vivo a Milano, città che inizialmente avevo escluso dalla mia lista dei desideri, ma luogo in cui ora mi trovo molto bene. Dinamica, effervescente, coinvolgente. Mi ha accolta ormai quattro anni fa e mi ha dato diversi ottimi lavori e anche il mio fidanzato, Matteo, fisioterapista e amante dello sport come me.
Ma da circa due anni la mia routine è stata completamente stravolta. Se prima la mia vita era ufficio, beach volley e vacanze al mare, appena ne avevo modo, oggi ogni minuto libero è dedicato a Cinque Quinti. Gli spostamenti sui mezzi li faccio leggendo e programmando contenuti per i nostri canali social e il blog che abbiamo organizzato sul nostro sito. La sera e durante i weekend mi alterno tra l’organizzazione e la realizzazione di eventi (soprattutto nei mesi più caldi), la gestione di bandi, la fattoria didattica, nuove collaborazioni, progetti grafici e tanto altro, il tutto sempre coordinato tra me e Francesca. Inoltre dal 7 marzo, perché non sono mai contenta, inizierò il corso da Sommelier presso l’ AIS – Associazione Italiana Sommelier di Milano. La conoscenza, come in tutti i settori è alla base del successo, per questo motivo ogni fratello si sta impegnando per approfondire un particolare ramo.”
Francesca “Come raccontato sopra, al momento lavoro a tempo pieno per MCLabels, un e-commerce di moda. Mentre mattina, sera e weekend sono dedicati a Cinque Quinti.
Tutte le mattine alle 8.00 pendolo da Milano a Torino. In quest’ oretta di viaggio oltre a godermi albe e tramonti che dalla città non si riescono a vedere, inizio la mia giornata lavorativa con Cinque Quinti. Mail, articoli da tradurre, pagine del sito da sistemare, newsletter, social, questa intervista super bellissima di Dire Fare Mole (Dire Fare Mole ringrazia e arrosisce, ndr!).
Arrivata in ufficio invece mi concentro su MCLabels. All’inizio mi capitava di mescolare le due attività, ma poi ho capito che era importante tenerle separate dedicando tempo esclusivo a una o all’ altra.
Verso le 18/18.30 sul treno di rientro a Milano cerco di finire lavori iniziati al mattino lasciando spazio magari a lavori più creativi e leggeri.”
Vino e turismo: consigliaci un percorso di esplorazione per una gita nel tuo territorio!
Martina “Il percorso che consiglio non ha eguali(forse sono un pochino di parte, però vi assicuro che non ve ne pentirete)! Immagino che anche mia sorella abbia proposto lo stesso: il tour degli Infernot, motivo di vanto per il nostro territorio oltre ad essere una delle principali ragioni che ha portato i Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato ad essere riconosciuti come Patrimonio Mondiale dall’ UNESCO.
Inizierei l’esplorazione proprio dal nostro Infernot, che abbiamo la fortuna di avere proprio sotto i le mura dell’azienda per poi proseguire con gli altri presenti a Cella Monte, Vignale e Moleto.
Mi sono resa conto di parlare come se tutti conoscessero gli Infernot, ma ne avete mai sentito parlare? Sono un’appendice della cantina, priva di luce ed aerazione naturale, ubicata comunemente sotto le case, i cortili e talvolta le strade delle nostre colline. Sono vere e proprie opere d’arte, capolavori architettonici, nati dalla tradizione e dal sapere contadino, realizzati nei lunghi inverni, non da semplici cavatori ma da scultori Monferrini, veri artisti rimasti anonimi nella quasi totalità dei casi.
Sono tanti presenti sul territorio, 47 sono quelli censiti a partire dal 2002 dall’ Ecomuseo della Pietra da Cantoni, che si trova proprio accanto alla nostra azienda, in collaborazione con l’Istituto Superiore Statale Leardi di Casale Monferrato.”
Francesca “Domanda non semplice! Il Monferrato è davvero un territorio magnifico, ricco di bellezze da scoprire. Ho iniziato ad apprezzare il suo valore, soprattutto dopo essermi trasferita in città per gli studi. La pace e la calma che si respirano qui, sono un vero toccasana.
Non ho un percorso preciso che consiglierei. Quello che farei è: prendermi una settimana di ferie, una cartina alla mano, una bicicletta e inizierei a gironzolare tra un paesino e l’altro. Non mi perderei mai gli Infernot, i nostri monumenti dedicati alla conservazione del vino, che hanno contribuito a fare diventare questo territorio Patrimonio Unesco nel 2014. Mi godrei la vista dalla Big Bench appena installata a Rosignano Monferrato. Passeggerei nel centro storico di Casale, andando a curiosare nel Castello. Mi delizierei con una cena perfetta all’ Hostaria di Treville. Mi intrufolerei nelle cantine locali, chiedendo una degustazione di vini. Mi farei coccolare in uno dei deliziosi bed & breakfast (alcuni di questi offrono bici in affitto e altri servizi). Le attività sono davvero tante e in base ai vostri gusti riuscirete sicuramente a trovare la combinazione perfetta!”
Il tuo vino preferito è…
Martina “Ovviamente di parte, ma il mio vino preferito è la Barbera (rigorosamente al femminile, mi raccomando), figlia prediletta di queste terre, definita l’oro nero del Monferrato.
Un vino storicamente “plebeo”, eletto soprattutto per via della sua produzione regolare e abbondante, elevato a vino di pregio grazie a uno dei personaggi più esuberanti della storia vitivinicola piemontese, Giacomo Bologna, colui che, in epoca di scandali legati al metanolo, non esitò a comprare una pagina sul quotidiano La Stampa solo per ribadire la sua decisa opinione: “W LA BARBERA” … Una bellissima Cenerentola che da vino rustico dalle umili origini si è trasformata come per magia in principessa. Grazie alla tenacia e alla dedizione di molti produttori, alle nuove tecnologie, a una decisa riduzione delle rese e a una scelta oculata della data di vendemmia, che hanno apportato un innalzamento della qualità anche a partire dalla vigna stessa, la Barbera è oggi considerato uno dei vini rossi italiani più importanti nonché apprezzati.”
Francesca “Sono ancora agli inizi per poter dare una risposta sostenuta da una spiegazione tecnica. Ho “sempre” bevuto vino, ma solo da quando abbiamo iniziato una nostra produzione, il mio approccio è cambiato. Leggo tutte le etichette, cerco di notare le differenze tra uno e l’altro, i profumi e gli aromi. Senza dubbio, un bel calice di Barbera rimane uno dei miei preferiti.”
Cinque Quinti| Società Agricola Fratelli Arditi ss
Sito: www.cinquequinti.com
Facebook: Cinque Quinti Wine
Instagram: Cinque Quinti Wine
[photo credits: Francesca Arditi]