I luoghi del cuore di Dire Fare Mole: la Basilica di Superga, storie dal cupolone sabaudo

Fra gli elementi inconfondibili dello skyline di Torino ce n’è uno molto speciale per noi torinesi, specializzati nell’ osservare meraviglie con il naso all’ insù. E’ la Basilica di Superga, simbolo sabaudo amatissimo e al 1° posto dell’ elenco dei siti storici torinesi da visitare secondo Tripadvisor seguito da Palazzo Reale e Piazza Carignano. Da 300 anni, sua maest(osit)à osserva dall’ alto del colle omonimo la vita frenetica della metropoli, dai primi anni del Regno di Sardegna all’ occupazione napoleonica, dalle Guerre Mondiali sino ai giorni nostri. I rumori del sottostante corso Casale sembrano non intaccare la pace che regna sovrana a 672 metri di altezza, dove si ha l’ impressione di entrare in una dimensione lontana anni luce dalla città.

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La storia di Superga ha una data di inizio, il 1706, e una trama avventurosa che include un assedio, un nemico feroce, un voto, una vittoria inaspettata e un protagonista principale, Vittorio Amedeo II di Savoia. Siamo nel pieno della guerra franco-spagnola e Torino è sotto assedio da mesi: Vittorio Amedeo II, ai tempi duca – gli verrà conferito il titolo di re di Sicilia nel 1713, successivamente mutato in re di Sardegna –  salì il 2 settembre sul colle di Superga insieme al cugino Eugenio di Savoia- Soissons per osservare gli schieramenti nemici. Lì, davanti alla statua lignea della Madonna delle Grazie conservata dentro una chiesetta medievale, il duca fece voto alla Vergine Maria promettendo che, in caso di vittoria, avrebbe fatto costruire una santuario a lei dedicato. Come potete immaginare la battaglia ebbe esito positivo: dopo un’ aspra lotta, il 7 settembre l’ esercito avversario venne sconfitto, la città finalmente liberata.

La posa della prima pietra avvenne nel 1717, un lasso di tempo considerevole durante il quale Vittorio Amedeo, oltre ad acquisire la tanto sospirata corona regale, incaricò l’architetto di corte Filippo Juvarra di disegnare il progetto del solenne edificio e di prepararne la costruzione. Per far ciò venne demolita l’antica parrocchia (preservando però la statua lignea della Vergine, che possiamo osservare tuttora nella Cappella del Voto) e addirittura “limata” e spianata la sommità del colle, abbassato di 40 metri. Piccola direfarechicca: la scena del voto è rappresentata nella chiesa di Santa Cristina in piazza San Carlo…andate a vedere e stupite gli amici con la vostra conoscenza della storia sabauda!

cupola superga

La Basilica, capolavoro barocco di 75 metri d’altezza, fu ultimata nel 1731 e, ironia della sorte, il suo fautore non assistette all’ inaugurazione. Vittorio Amedeo II, ormai vecchio e malato, era stato segregato nel castello di Rivoli dal suo stesso figlio Carlo Emanuele III,  presente all’ apertura dell’ opera al posto del genitore amato ed odiato. Le spoglie di Vittorio Amedeo II e di Carlo Emanuele III sono tumulate nella cripta che prende il nome di Tombe Reali. E di sepolture reali ce ne sono davvero tante a Superga: nelle cinque sale sotterranee riposano infatti i sovrani Carlo Alberto e Vittorio Emanuele I, le loro consorti Maria Teresa e Maria Adelaide, numerose principesse e infanti reali. Troviamo anche, pensate, tre Bonaparte – Luigi, Napoleone Giuseppe e Maria Letizia – legati per matrimonio a membri di casa Savoia, mentre non troviamo coloro che furono re o regine d’ Italia, inumati al Pantheon di Roma. Oltre alle tombe, potete visitare l’ Appartamento Reale, composto da alcune stanze del primo piano del Convento destinate ai Savoia come residenza d’appoggio durante le loro visite.

SUPERGA2

Dai sotterranei passiamo alla vetta per ammirare quello che Jean-Jacques Rousseau definì “Il più bel quadro sul quale l’occhio umano possa posarsi”. All’ interno della Basilica troverete una scala a chiocciola che vi condurrà sulla balconata della cupola, dopo una salita di 131 gradini (fattibilissima, credete ad una super pigra!). Una volta arrivati in cima al nostrano cupolone capirete il caro vecchio Jean- Jacques e tutti i viaggiatori transitati qui nei secoli: non c’è davvero vista più bella. I vostri occhi abbracceranno Torino nella sua completezza, la Mole svettante, i campanili delle chiese, i tetti rossi con gli abbaini, il Po e le sue curve sinuose, fino a spingersi in là se il meteo consente, scorgendo il castello di Rivoli e la Sacra di San Michele incorniciata dalle Alpi. Non fermatevi qui. Circumnavigate la cupola e tuffate lo sguardo verso il panorama che si staglia sul retro dell’ edificio, verso le morbide e verdi colline torinesi tese ad accarezzare le prime propaggini del Monferrato. Questo scenario imprevisto (e da molti tralasciato) è la vera sorpresa che vi lascerà senza fiato. Una volta ridiscesi, non dimenticatevi di rivolgere un pensiero al Grande Torino, ricordato da una lapide commemorativa posta dietro la Basilica, proprio dove l’aereo della squadra si schiantò il 4 maggio del 1949. A prescindere dalla fede calcistica di ognuno di noi, è un tributo a dei giovani sportivi morti troppo presto e in modo tragico.

vista superga

Finora vi ho parlato di cosa si può fare e vedere a Superga, tralasciando le istruzioni su come si arriva. Rimedio subito dicendo che le possibilità sono in sostanza due, una standard e una più insolita che io adoro come potrete evincere leggendo un mio articolo di due anni fa. La prima è utilizzare mezzi propri cioè macchina, moto, bicicletta (solo se siete allenati mi raccomando!) salendo da corso Casale o da Baldissero Torinese, la seconda è prendere la Dentiera Sassi- Superga, tranvia con trazione a rotaia e carrozze rosse originarie di fine 1800 sulle quali ci si accomoda per un viaggio breve ma indimenticabile. Qualunque sia la strada e la vettura prescelta, non ho alcun dubbio: vi innamorerete del silenzio perfetto di questo angolo di Torino.

 

Basilica di Superga

Str. Della Basilica di Superga, 75 – Torino

Tariffe: 5 euro Tombe Reali o Appartamenti Reali, 3 euro salita alla Cupola Juvarriana, chiesa ingresso libero.

www.basilicadisuperga.com

[photo credits: Dire Fare Mole]

 

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