I luoghi del cuore di Dire Fare Mole: Casa Lajolo, diapositive di una dimora di campagna all’ombra del Monte San Giorgio

Cari lettori, l’ho fatto di nuovo.

Ho trovato un altro posto del cuore e l’ho aggiunto alla mia ormai lunga lista. Un posto che mi ha suscitato pensieri felici, talmente intensi che mi sembrava quasi di volare, come succedeva nella favola – o nel cartone, se preferite – di Peter Pan. E così, eccomi qui a condividere il mio pensiero felice con voi.

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La mia continua ricerca della bellezza dietro l’angolo mi ha condotta la scorsa domenica in un luogo poco, anzi pochissimo distante da casa mia! Dieci minuti di macchina sono infatti sufficienti per raggiungere da Orbassano il vicino comune di Piossasco. Piossasco mi è sempre piaciuto: è un paese di modeste dimensioni con tante villette, tantissima natura e una montagna come silente custode, il Monte San Giorgio, che oltre ad essere spesso circondato da volteggianti Icaro moderni (il Monte San Giorgio è una delle più note basi piemontesi per gli appassionati di parapendio) è la ragione del clima temperato di cui gode il paese, protetto dalla sua imponente ma rassicurante mole di 837 metri di altezza. Piossasco racchiude in se’ diverse perle storiche di inaspettato splendore, a cominciare dai suoi ben tre castelli posti su un’altura, a breve distanza l’uno dall’altro. E come esimersi dal girovagare con il naso all’insù fra le viuzze in salita della sua parte più antica, il nucleo di origine medievale che prende il nome di Borgo San Vito?

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Proprio in Borgo San Vito, accanto alla chiesa omonima, sorge Casa Lajolo, indiscussa protagonista della storia del cuore di oggi. Un portone verde ci accoglie e ci fa varcare l’uscio di una dimensione parallela fatta di pace e contemplazione, le stesse sensazioni che secondo me provavano gli antichi abitanti di questa elegante dimora di campagna settecentesca quando arrivavano in estate per trascorrere una tranquilla villeggiatura. Casa Lajolo annovera due famiglie nella sua storia centenaria: la prima è la casata dei conti di Chialamberto, primi proprietari e detentori di numerose terre e tenute nei paesi del circondario fra cui Villarbasse, Bruino e None. Estinto il ramo principale verso il 1850, la villa passò nelle mani dei cugini di origine astigiana, i conti Lajolo di Cossano. I discendenti dei Lajolo attualmente vivono in Lombardia ma tornano spesso nella magione dei loro avi, mantenendola viva e promuovendo le iniziative culturali ospitate al suo interno attraverso la Fondazione Casa Lajolo.

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Durante la nostra visita, io e il #direfaremarito abbiamo usufruito del tour guidato in occasione della manifestazione “La festa degli orti”, che verrà replicata in estate. Le guide, due brave e giovanissime ragazze che ringrazio ancora per la loro cortesia, hanno illustrato i diversi ambienti del piano terra della villa, l’unico accessibile al pubblico: una successione di sale con soffitti affrescati e arredamenti d’epoca di grande suggestione. Il #direfaremarito è rimasto incantato davanti al biliardo nella sala del gioco – curiosa la sedia per fumatori, con appoggio per le braccia – mentre io sono rimasta a bocca aperta davanti agli scaffali della biblioteca, piena di volumi preziosi appartenenti ai fondi Chialamberto – Lajolo e De Vecchi, la componente milanese della famiglia, per un totale di circa 1600 volumi. Tra essi si nascondono delle vere e proprie chicche: un volume dedicato a San Carlo Borromeo del 1610 (il pezzo più antico dell’intera collezione), 90 libri di storia in lingua francese e il fondo musicale della famiglia De Vecchi, consistente in 120 libretti d’opera ottocenteschi, alcune prime edizioni e alcuni programmi del Teatro alla Scala degli anni ’20 del XX secolo. Non male per una piccola biblioteca privata!

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Le sorprese di Casa Lajolo non finiscono al suo interno. Se possibile, l’esterno è ancora più incredibile. Davanti all’edificio si estende infatti un’immensa area verde formata da tre livelli diversi, concatenati attraverso una serie di scalinate, ognuno con una propria particolarità e unicità. Prospiciente la dimora, ecco il giardino ripartito a sua volta in tre zone, ovvero il piazzale a ghiaia, il simmetrico ed elegante giardino all’italiana, il selvaggio giardino all’inglese suddiviso dal resto da una suggestiva barriera naturale di tassi, infine la parte dedicata agli ulivi e agli alberi da frutto. Scendendo qualche gradino, si arriva nello spazio dedicato all’orto, racchiuso da mura ai quattro lati. L’orto di Casa Lajolo è un tipico esempio di hortus conclusus, ispirato alle regole dell’ordine benedettino per gli orti dei monasteri; il terreno è suddiviso in orto (hortus), frutteto (pomaria), giardino con alberi (viridaria) e una porzione riservata alle erbe officinali (herbaria). Dato il particolare clima mite di cui gode Piossasco grazie al suo gigante protettore Monte San Giorgio, nell’orto troviamo coltivazioni inusuali per le nostre zone quali il mandorlo e il cappero.

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La corona verde di Casa Lajolo si conclude con il prà giardin, caratteristico prato che segna il confine della proprietà, incoronato da alberi e da un sognante salice piangente che funge da sfondo perfetto per i romantici selfie con la vostra dolce metà.

Quando si può visitare tutta questa meraviglia? Il calendario delle attività organizzate è davvero interessante, un ventaglio completo che spazia dai percorsi in mezzo alla natura alle esibizioni musicali, consultabile nell’apposita sezione del sito ufficiale. Il prossimo evento si terrà domenica 22 aprile 2018 e prevede delle visite guidate della villa e del Borgo in collaborazione con l’Associazione Corona Verde di San Vito. Io ci tornerò almeno una volta per stagione per seguire l’evoluzione della natura in questo scenario da fiaba sabauda. E non vedo l’ora di osservare il giardino accendersi dei colori autunnali, i miei preferiti in assoluto.

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Casa Lajolo, ci rivedremo presto, vero?

 

Casa Lajolo

via San Vito, 23 – Piossasco (TO)

Sito: www.casalajolo.it

Facebook: Casa Lajolo

[photo credits: Federica De Benedictis & Raimondo Graceffa| Dire Fare Mole]

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