#TorinoLaDolce: pasticceria Orsucci e Roberto Miranti, alla ricerca della bignola perfetta

#TorinoLaDolce è la nuova rubrica made in Dire Fare Mole nata per raccontare il lato più dolce del capoluogo sabaudo. Con la cadenza di un articolo al mese vi narrerò della città del cioccolato e del bicerin, dove i baci sono di dama e ogni madamin che si rispetti ama deliziarsi con le bignole, come affermava sognante Guido Gozzano nella poesia “Le Golose” (guarda caso scritta in un caffè storico fra i più celebri di Torino, Baratti & Milano). Vi parlerò delle pasticcerie che amo, delle cioccolaterie antiche e delle torterie loro moderne eredi, dei posti dove sorseggiare un tè caldo in inverno e delle gelaterie dove rifugiarsi quando l’estate si fa troppo rovente. E di tutto ciò che rende Torino – e dintorni – il posto più dolce che ci sia!

Ci sono tipi di appuntamento a cui so già che farò di tutto per non presentarmi. E ci sono tipi di appuntamento che, costi quel che costi, accetterò sempre: quello in una libreria e quello in una pasticceria. Quello in pasticceria, soprattutto, è per me fonte di estremo piacere ergo assolutamente irrinunciabile.

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Un mese fa circa ho preso la mia fedele macchinina e ho attraversato il traffico del centro città per raggiungere via Borgaro, a cavallo fra i quartieri Madonna di Campagna e Lucento. L’occasione ghiotta (e gradita) ha un nome e un cognome, Roberto Miranti. Roberto, chef e pasticcere di lunga data, mi aveva invitata a provare le sue specialità e a conoscere la pasticceria Orsucci, uno dei suoi due regni di delizie accanto a Cupido in via Bardonecchia. E io non dico mai di no ad un invito del genere. Ve l’ho già detto, vero?

Clacson e caos cittadino sembrano sparire per magia mentre mi avvicino al locale. Una volta varcata la soglia vengo piacevolmente avvolta dal bianco elegantissimo degli arredamenti e dalle luci calde, dimenticando tutto il resto. La sensazione è quella di essere in un salotto di amici, un salotto simile ad una moderna casa di bambola dove non vedi l’ora di toglierti il cappotto ed immergerti in un’amabile chiacchierata. L’atmosfera rilassata non fa che migliorare quando mi viene incontro Roberto, che con la carica di energia che lo contraddistingue inizia a raccontarmi la sua storia. Davanti ad un piccolo cabaret di pasticcini in cui affondare le dita voluttuosamente cominciamo un viaggio all’insegna della passione e della dolcezza, un viaggio che ci riporta ai 13 anni di Roberto, età in cui si affaccia per la prima volta in una bottega di pasticceria. Quello che doveva essere un lavoro temporaneo diventa qualcosa di serio, diventa passione pura, il propulsore più potente che ci sia.

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Roberto ha le prerogative necessarie per fare centro. Crescendo, affina le sue capacità di pasticcere attraverso corsi di formazione e pratica accanto ai più grandi maestri pasticceri italiani. E fa un incontro che aggiunge un tassello importante alla sua strada professionale: Emanuele Forcone, campione del mondo di pasticceria nel 2015, diventa un suo caro amico e lo esorta a fare il passo ulteriore, il passo verso le competizioni. Roberto è ambizioso, ha voglia di mettersi in gioco, e non se lo fa ripetere due volte. Nel 2012 esordisce nel primo campionato italiano per poi tornarci nel 2016 ottenendo un encomiabile quarto posto, mentre risale a quest’anno il suo debutto nei campionati internazionali con la partecipazione alla selezione per la Coup du Monde. Nel frattempo, approda anche nel caleidoscopico mondo dei contest culinari televisivi. Ve lo ricordate fra i partecipanti torinesi di Best Bakery, trasmissione di TV8 andata in onda la scorsa primavera, con il suo Cremoso al cioccolato bianco e nocciola con aggiunta di curry ideato apposta per lo show? Io sì, ovviamente facevo il tifo per lui!

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Arriviamo infine da dove siamo partiti, da qui, dalla pasticceria Orsucci: è il 2016 quando Roberto decide di rilevare questo storico punto vendita gestito dai suoi suoceri, aperto negli anni ‘40 del secolo scorso, per dare un nuovo corso alle cose. Con lui arrivano i suoi pasticcini dalle forme essenziali, raffinati e gustosi. La ricerca dello stile e l’eleganza della presentazione sono punti cardine per Roberto, un perfezionista del gusto a tutti gli effetti. Le materie prime sono fondamentali così come la stagionalità dei prodotti, Roberto ci tiene particolarmente a sottolinearlo mentre assaggio le sue bignole e mi immergo nella crema al pistacchio di Bronte dei suoi friabilissimi croissant, richiamo per tutti coloro che fanno della colazione un dolcissimo rito di qualità. Accanto ai pasticcini non potevano mancare le torte, anche loro perfette nella loro linearità, fra cui la torta presentata a Best Bakery. Oh il cioccolato, ovvio, a Torino non si può prescindere dal cibo degli dei! Ecco una sfilata di gianduiotti, confezionati in eleganti scatole dai più diversi formati. Per finire in dolcissima bellezza, visto che siamo quasi a Natale, mi lascio tentare dal super originale panettone in vasocottura, vera chicca delle feste che non vedo l’ora di far assaggiare al #direfaremarito. Ma quella bignola lì a forma di cuore, che occhieggia romanticamente dal piattino, per me ha già vinto su tutto. La mia preferita in assoluto è proprio lei!

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Pasticceria Orsucci

via Borgaro 65, Torino

Facebook: Pasticceria Orsucci

[photo credits: Dire Fare Mole]

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