Luoghi torinesi in rinascita: OGR-Officine Grandi Riparazioni, dove sbuffavano i treni ora nasce cultura

Con Sheldon Cooper, il protagonista della serie TV – una delle mie preferite in assoluto –  “Big Bang Theory”, ho molte cose in comune. La passione sfegatata per Star Wars innanzitutto, un’insana ipocondria, la fastidiosa tendenza al “so tutto io”, l’amore nostalgico per i treni. Proprio per la condivisa predilezione per rotaie e sbuffi di vapore, se dovessi portare il caro Sheldon a spasso per Torino inizierei  dal luogo dove fino a qualche decennio fa veniva fatto il make-up a vagoni e carrozze: le Officine Grandi Riparazioni note anche come OGR, situate fra corso Castelfidardo e via Paolo Borsellino in zona Cenisia, considerate uno dei maggiori siti di architettura industriale del XIX secolo in Italia.

esterno_OGR

Le OGR fanno parte di quel nutrito gruppo di fabbriche del passato recentemente riconvertite e riqualificate, in un quadro di recupero post-industriale che sta ridisegnando la fisionomia di Torino (altri casi esemplari sono ad esempio l’ex Incet in via Cigna , lo Spazio MRF a Mirafiori e la neo-inaugurata Nuvola Lavazza nel quartiere Aurora). La data di nascita di questo sistema di edifici è il 1895, mentre gli anni ’10 del 2000 segnano la rinascita sotto una nuova, inedita e forse inaspettata veste. L’immenso complesso a forma di H ormai in disuso diventa un polo culturale e punto di riferimento polivalente apprezzatissimo da torinesi e turisti, attratti dal connubio architettonico fra passato industriale e presente artistico che a tratti assume aspetti di solennità. D’altronde, non è Torino stessa un perfetto mix fra industria e bellezza?

interno_OGR

Le OGR delle origini erano ciò che dichiara il loro nome, ossia delle officine dove venivano eseguite le grandi riparazioni ai treni. La manutenzione riguardava le locomotive a vapore e le locomotive elettriche a corrente alternata trifase, dopo la seconda guerra mondiale sostituite dalle automotrici. E proprio qui, lungo i saloni che hanno visto scorrere storie di uomini, macchine e fatica, ora nasce e si diffonde cultura. Si deve alla Fondazione CRT la lungimirante volontà di far risorgere le OGR come polo di arte ed innovazione, dopo l’assaggio dato alla città durante le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Correva l’anno 2011 quando gli immensi spazi delle ex officine si vestivano a festa per diventare la culla della ricorrenza, ospitando al suo interno la mostra di successo Esperienza Italia. Io – e presumo tanti di voi – c’ero stata, ed è ancora vivido in me il ricordo dell’emozione nello scoprire un pezzo della mia città che mi era rimasto celato agli occhi praticamente per tutta la vita. Grande è stato il dispiacere quando la festa è finita e i cancelli delle OGR si sono di nuovo chiusi, grande è stata la gioia quando nel settembre 2017 quei cancelli si sono riaperti alla città e ai suoi cittadini, pronti ad assistere all’ennesima trasformazione di questo luogo sospeso nel tempo.

duomo_OGR

Cosa si può trovare all’interno delle OGR? Arte, musica, cultura, innovazione, tecnologia, tutto racchiuso sotto le alte volte di mattoni ottocenteschi dalle nuance di nero-fumo che parlano di un prezioso passato. La sala detta Duomo è a mio parere l’emblema della nuova anima delle OGR: soffitti vertiginosi di 19 metri, mattoni illuminati sapientemente in un gioco di suggestive penombre (l’illuminazione è uno degli elementi che più mi ha colpito dei diversi ambienti), modernità attraversata da echi del tempo che fu. Fa strano pensare che qui, dove ora si tengono conferenze ed eventi, venivano posizionati i vagoni dei treni in verticale per essere riparati! La sala Duomo fa parte dell’area dedicata alle mostre e ai concerti, le Officine Nord, 9000 mq complessivi votati all’intrattenimento di qualità. Il calendario di eventi è stato inaugurato lo scorso autunno da pietre miliari della storia della musica elettronica come Giorgio Moroder e i Kraftwerk, e chissà quali altri nomi suoneranno all’ombra delle alte volte. Le Officine Sud, futuro polo dell’innovazione e futura fucina di start-up, saranno invece completate alla fine del 2018.

E alle OGR si mangia? Certo, certo che si mangia. Si mangia a tutte le ore del giorno, e si mangia davvero bene. La parte enogastronomica dello stabile ha l’evocativo nome di Snodo, sempre per restare in tema ferroviario, uno spazio suddiviso in diversi ambienti dedicati ad altrettanti momenti di ristorazione. Colazione e Pausa Caffè, Ristoro con formula Bistrot, Aperitivo @Dopolavoro, ogni food corner ha una sua caratteristica e un suo stile. Ciò che li accomuna è la filosofia incentrata sulla territorialità, sull’utilizzo di prodotti a filiera corta, l’atmosfera soft ma dinamica che per un attimo ti disorienta e ti fa credere di essere a New York. Ma poi affondi la tua forchetta in un piatto di gnocchi salsiccia e porri, intingi il pane nella salsa del vitello tonnato, e ricordi che sei a Torino. E ne sei tremendamente orgoglioso.

SocialTable_OGR

Se siete Instagram addicted come me non potete non fotografare lui, l’angolo più desiderato di Snodo, il social table. Lungo ben 25 metri, il social table permette di mangiare un pasto veloce, di consumare un caffè, di fermarsi a lavorare con il proprio tablet gomito a gomito con gli altri commensali, che siano amici o emeriti sconosciuti. Insomma, un social network…oltre i social! Ho provato l’ebbrezza di sedermi alla lunga tavolata a sorseggiare uno dei cocktail battezzati con nomi legati a viaggi in treno – Orient Express, Hiram Bingham, El Chepe giusto per citarne alcuni – sentendomi parte dell’anima pulsante di questo luogo così innovativo, così magico. Come un viaggio lento su rotaie, guardando fuori dal finestrino, accanto al protagonista del vostro telefilm del cuore.

 

OGR| Officine Grandi Riparazioni

Corso Castelfidardo 22, Torino

Sito: www.ogrtorino.it

Facebook: OGR- Officine Grandi Riparazioni

[photo credits: Dire Fare Mole]

 

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