#DonneDelVinoUnesco, il lato rosa di Langhe, Roero e Monferrato: intervista a Francesca Mo, comunicatrice del vino

Donne del Vino Unesco (1)

L’ incontro con la #DonnaDelVinoUnesco di oggi è speciale.

Speciale per il modo in cui io e lei ci siamo conosciute, speciale perché a differenza delle scorse puntate della rubrica non vi presento una produttrice ma una comunicatrice del vino, mestiere non meno coinvolgente e dalle mille sfaccettature.

Ci vogliono energia ed entusiasmo, eleganza e savoir-faire per comunicare il mondo caleidoscopico dell’ enologia, e Francesca Mo ha tutte le carte in regola per farlo. Francesca nasce dei dintorni di Alba, studia a Torino, si trasferisce nel Roero e trova il suo primo lavoro dopo la laurea nell’ accoglienza turistica di una cantina delle Langhe. Un lavoro che la catapulta in una dimensione che le piace talmente tanto da portarla a scrivere un capitolo nuovo ed inaspettato: l’ apertura della partita IVA, l’ inizio di una attività autonoma come comunicatrice ed organizzatrice di eventi legati al territorio vitivinicolo piemontese. Così vengono alla luce Sotto il Cielo del Roero e A cena col Produttore, due format in cui Francesca mette fantasia, impegno e anima, oltre a tanti altri progetti che attualmente bollono in pentola.

Ecco la mia chiacchierata insieme a questa ragazza dolce e frizzante – come un calice di Moscato d’ Asti – con il cuore diviso fra Langhe, Roero e Monferrato.

( Giusto, non vi ho ancora svelato come ci siamo incontrate: per strani incroci del destino, la mia amica Elisa di Serendipitsite aveva suggerito a Francesca, conosciuta durante una visita in cantina, di affidare la creazione del logo di Sotto il Cielo del Roero a Francesca Pellicanò, che è anche l’ ideatrice del logo di Dire Fare Mole. Vedete, il girl power sabaudo è infallibile!)

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[credits: Enrica Pavese]
 Parlaci di te e di come sei arrivata a diventare una #DonnaDelVinoUnesco!

Sono Francesca, per tutti Fransi, piemontese docg, entrata nel mondo del vino per puro caso.

Grande appassionata di arte e di turismo, dopo aver studiato Comunicazione e aver conseguito un Master in Promozione turistico – culturale del Territorio a Torino, mi imbatto in un annuncio lavorativo in cui si cerca una figura che si occupi di accoglienza dei turisti presso una azienda vinicola delle Langhe. Ottimo, pensai, proviamoci! Da quel momento mi si apre un mondo fatto di contatti, persone, possibilità, eventi e ovviamente tanto buon vino.

Inizio ad appassionarmi, divento Assaggiatrice ONAV e partecipo quanto possibile agli eventi enoici della mia zona (Alba e dintorni), intesso relazioni con produttori/produttrici giovani e intraprendenti, come me.

Quando la mia esperienza in cantina termina, mi si apre un mondo ancora più grande e decido di fare la pazzia delle pazzie: aprire partita IVA e cavarmela da sola.

Dato che ho sempre voluto organizzare eventi a 360°, colgo l’occasione e unisco la mia passione per il mondo dell’enogastronomia a quello degli eventi, cercando di differenziarmi dalla concorrenza, che si sa in Langa è molto agguerrita.

Registro così il marchio per il mio progetto Sotto il Cielo del Roero, che non è solo una cena in vigna, non è solo un evento, è una serie di immagini, emozioni, cultura, ricordi, atmosfere che il Roero mi ha trasmesso da quando mi sono trasferita a Castagnito nel 2010 fino ad oggi. Organizzo la prima edizione di Sotto il Cielo del Roero nel 2017: il mio sogno di far incontrare le persone legandole dallo stesso amore per l’enogastronomia piemontese si realizza. Da Saluzzo, Torino, Val di Susa, Genova e ovviamente Alba e dintorni, tanta bella gente si iscrive alla cena e l’ evento si crea da se’.

Esattamente come desideravo io: in mezzo alla natura dei filari di vite, con la luna sulla testa, una tavolata lunga e unica, una cena sociale, o social eating, in cui tutti devono comunicare e interfacciarsi con gente che non conoscono, in cui il vino è i fil rouge che connette il sessantenne di Genova alla giovane coppia di ventenni di Torino. Questo mi immaginavo e questo è stato. Non esistono confini o limiti quando c’è di mezzo buon cibo e buon vino!

Intanto inizio ad occuparmi di consulenza per la comunicazione di alcune aziende di Roero e Monferrato e organizzo altre serate chiamate A Cena col Produttore, un ciclo di cene organizzate in un locale dell’ Albese in cui i partecipanti si interfacciano direttamente col vignaiolo di Langhe, Roero, Monferrato e Val di Susa che cena accanto a loro. In questo modo si scopre tutta, ma proprio tutta la realtà che si nasconde dietro un calice di vino.

Ed  è stato proprio questo il successo delle cene: andare oltre al nome sull’ etichetta della bottiglia, scoprendo la passione di colui o colei che quella bottiglia l’ha creata dalla A alla Z. Ora sono in procinto di annunciare la data della seconda edizione della cena in vigna di Sotto il cielo del Roero, oltre ad altri momenti culturali che ancora non svelo. Dita incrociate!

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Come si svolge di solito una tua giornata lavorativa?

Essendo libera professionista, lavoro tanto da casa o spostandomi in macchina dai clienti, quindi ogni giornata è diversa dalle altre; spesso quello che stabilisco di fare in giornata alla fine non riesco a farlo perché si innestano altri appuntamenti e impegni.

Ma il bello è anche l’imprevedibilità di questo lavoro, non sono mai stata e forse non sarò mai una ragazza da scrivania, che passa 8 ore a computer. Al contrario non ho orari, posso lavorare fino a tarda notte senza che la cosa mi pesi più di tanto. Questo lavoro è una passione prima di tutto, e lo faccio con tanta volontà!

Ho bisogno di muovermi, di spostarmi di vedere e di fare. Sempre con computer a tracolla e agenda in mano.

Nonostante ciò, nulla e poi nulla mai, potrà impedirmi di iniziare le mie giornate con una tazza gigante di caffè caldo, mentre leggo le mail arrivate.

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[credits: Enrica Pavese]
Vino e turismo: consigliaci un percorso di esplorazione per una gita nel tuo territorio!

Qui mi complichi la vita perché avrei una marea di itinerari da consigliare!

Ma avendo la fortuna di conoscere bene sia le Langhe, che il Roero e il Monferrato, provo a definire la giornata ideale.

Inizierei con la colazione, che non deve mai mancare, presso il T Ristoro, piccola torteria “boutique”, in una vietta parallela a Via Vittorio Emanuele II, la Via Maestra ad Alba. Gli infusi, i tè e le delicatessen lì sono squisiti!

Dopo un giro al Mercato grande di Alba che si tiene il Sabato mattina tra colori e profumi langaroli, mi sposterei in campagna tornando un po’ bambina sulla Panchina Gigante di La Morra, che ti fa vedere il mondo da un’ altra prospettiva, passando poi per la Cappella del Barolo, che con i suoi colori farebbe tornare il sorriso a chiunque.

A quell’ora l’ appetito sarà grande quindi mi sposterei per una degustazione di Nebbiolo e di pietanze piemontesi a Le case della Saracca a Monforte d’ Alba, luogo assolutamente da visitare a mio parere.

Il pomeriggio lo passerei nel mio amato Roero, rifocillando l’anima a passeggio in mezzo ai vigneti, fino ad arrivare al Torion, vecchia costruzione esagonale, oggi rudere posto sul cucuzzolo della collina del Castellero, dal quale si vede gran parte del Roero, spostandomi poi verso le Rocche che sono l’emblema del territorio roerino, che per gran parte lo differenziano dalle Langhe.

Ovviamente non potrebbe mancare una merenda sinoira, fatta di tanto Roero Arneis docg e formaggi salumi locali, magari stipati in qualche suggestivo Ciabot nel bel mezzo della natura.

Finirei la giornata brindando con un buon Moscato d’Asti, in qualche piccola e suggestiva enoteca monferrina!

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 Il tuo vino preferito è…

Il mio vino preferito è sicuramente il Nebbiolo, anche nella sua versione di Roero docg, ma ti dirò, mi sono ricreduta molto anche sul Grignolino, vino monferrino meno conosciuto ma squisito, di facile beva e perfetto in ogni momento!

 

Francesca Mo – Eventi & Comunicazione

Sito: www.francescamo.it

Facebook: Sotto il cielo del Roero

Instagram: Sotto il cielo del Roero

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