Torino non sta mai ferma. Soprattutto a novembre!
Durante il mese che ormai sta volgendo al termine, la città è stata protagonista di numerose manifestazioni, alcune ancora in corso, come Cioccolatò (vedi articolo https://direfaremole.wordpress.com/2015/11/19/torino-golosa-fra-cioccolato-e-cioccolato/), le Luci d’Artista e il TFF, che sta per Torino Film Festival.
Ebbene si:anche noi torinesi, al pari dei veneziani e dei romani, possiamo vantare un festival dedicato alla celeberrima settima arte. Nato nel 1982, il TFF (http://www.torinofilmfest.org/) si è da subito contraddistinto nel panorama nazionale per la grande attenzione posta verso il cinema indipendente. Famosi registi italiani – come Nanni Moretti e Gianni Amelio– si sono succeduti negli anni alla presidenza del festival; dal 2013 la “regia” della kermesse è passata per la prima volta nelle mani di una donna, la critica cinematografica Emanuela Martini.
Torino gioca il suo ruolo di città di celluloide con ottime carte: oltre al TFF, il forte legame con il mondo cinematografico è rappresentato dal Museo Nazionale del Cinema, situato all’interno della Mole Antonelliana, uno dei più importanti al mondo per ricchezza degli allestimenti e per il prezioso patrimonio artistico esposto.
Cabiria (1914): la Storia del cinema italiano passa per Torino con Cabiria, considerato il primo kolossal dell’industria cinematografica nazionale. Diretto da Giovanni Pastrone, girato fra gli stabilimenti torinesi sulla Dora Riparia e nelle Valli di Lanzo (escluse alcune scene in Sicilia e Tunisia), è ambientato all’epoca delle guerre puniche.
Ruolo cardine è quello della giovane Cabiria, attorno a cui ruotano diversi personaggi, alcuni realmente esistiti, come Annibale e Archimede, altri di fantasia, come Maciste, che diventerà una figura ricorrente nel cinema italiano. Cabiria è un film muto, con un autore di didascalie alquanto importante: trattasi nientemeno che di Gabriele D’Annunzio!
Un curiosità: presso il Museo del Cinema è conservata una copia della statua del dio Moloch, utilizzata durante la scena del sacrificio e spesso visibile nelle locandine del film.
Profondo Rosso (1975): come non nominare il film che noi torinesi amiamo citare di più, soprattutto quando transitiamo per piazza CLN? Il maestro dell’horror all’italiana Dario Argento ha più volte scelto Torino come set dei suoi film da brivido, forse attratto dalla sua fama di città esoterica. Il più memorabile è di certo Profondo Rosso, che segnò una svolta nel genere del thriller nostrano.
Girato in parte a Torino e in parte a Roma, Profondo Rosso racconta la storia del pianista Marc, interpretato da David Hemmings, che dopo aver assistito al delitto di una sensitiva nella sua abitazione in piazza CLN, inizia ad indagare sul misterioso killer. Insieme alla giornalista Gianna Brezzi, ossessionato da un terrificante quadro visto proprio nell’abitazione della medium e da una nenia infantile che sembra precedere gli omicidi, si mette sulle tracce dell’assassino, arrivando a scoprire una tremenda verità legata ad uno dei suoi migliori amici, Carlo.
Molte le locations sabaude scelte dal regista: oltre alla già citata piazza CLN, si ricordano Villa Scott –la villa del bambino urlante nel film- edificio liberty situato in corso Giovanni Lanza, e il Teatro Carignano, dove è ambientata la scena iniziale del convegno di parapsicologia. Ma tanti sono gli angoli della città ripresi nel film, basta aguzzare la vista, e soprattutto … non avere paura!
Santa Maradona (2001): pellicola cult per le generazioni torinesi più giovani, Santa Maradona è il primo lungometraggio del regista Marco Ponti, nato ad Avigliana nel 1967. Un gioiellino della cinematografia made in Piemonte, interamente girato nella nostra Torino e con una colonna sonora altrettanto sabauda, affidata ai Subsonica e ai Motel Connection.
Sullo sfondo della Torino dei primi anni 2000, si sviluppa la storia di Andrea, interpretato da Stefano Accorsi, un quasi trentenne che -come molti di noi- rimbalza dopo la laurea da un colloquio all’altro. La monotonia e l’insoddisfazione della vita di Andrea verranno interrotte dall’arrivo di Dolores, attrice di teatro con la quale il giovane inizierà una travolgente storia d’amore. Santa Maradona registrò un grande successo sia di pubblico che di critica, vincendo due premi al David di Donatello 2002 ed il Ciak d’Oro nello stesso anno.
Questi sono solo alcuni dei molti film girati a Torino. L’elenco è davvero lungo: La meglio gioventù (Marco Tullio Giordana, 2003), Mimì Metallurgico ferito nell’onore (1972, Lina Wertmüller), The italian job (Peter Collinson, 1969), Guerra e Pace (King Vidor, 1956), Il divo (Paolo Sorrentino, 2008)…e tanti, tanti altri.
