Mirafiori ha la fioritura nel nome. Mirafiori ha un cuore verde che batte sopra i comignoli delle fabbriche, sopra gli alti palazzi e il traffico dei grandi corsi che lo attraversano. Un cuore antico e rurale per lunghi anni celato agli occhi di noi cittadini distratti e ora pronto a battere con grazia e decisione. Oggi vi racconto la storia di un quartiere di periferia in rinascita e di un progetto di rigenerazione portato avanti da un gruppo di persone con le mani sporche di terra e la mente piena di sogni da realizzare.
Orti Generali è il nome del progetto di questi concreti sognatori. Sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale, innovazione tecnologica a servizio dell’ambiente sono le parole chiave alla base di tutto, i motori indispensabili. L’obiettivo principale di Orti Generali è la riqualificazione di un’area considerata marginale eppure ricca, ricca di tracce storiche, di bellezze naturali, di persone coraggiose pronte a lavorare e collaborare per qualcosa di bello e di duraturo, qualcosa che crei un valore aggiunto di meraviglia.
Persone pronte a cambiare il volto di un quartiere spesso associato solo all’industria, recuperando il passato glorioso scritto nella sua storia. Proprio qui, sulle sponde del torrente Sangone, sorgeva una delle Residenze Sabaude più maestose, una reggia con parco sconfinato edificata nel XVI secolo su iniziativa del duca Carlo Emanuele I di Savoia per la moglie Caterina Michela d’Asburgo (per approfondire http://www.comune.torino.it/circ10_/storiadimirafiori/). Di quel palazzo non esiste più nulla, salvo rari resti sparsi fra la vegetazione vicino al torrente. Ma bastano pochi passi per imbattersi in un altro edificio simbolico, l’ottocentesco Mausoleo della Bela Rosin, così simile ad un tempio antico con il colonnato e la sua aria solenne, un monumento all’amore vero – fra re Vittorio Emanuele II e la moglie morganatica Rosa Vercellana – tralasciato (ingiustamente) dai circuiti turistici locali.
Orti Generali è un’idea ma soprattutto un luogo circondato, anzi, abbracciato dal quartiere in rinascita, come un pezzo di un puzzle impolverato lasciato in soffitta per troppo tempo che va piano piano ricomponendosi grazie a menti gentili e lungimiranti. Da parco semi abbandonato ad una distesa di ben 150 orti urbani più un polo didattico, Orti Generali offre la possibilità di ritrovare il verde in questo angolo di periferia sud, dedicandosi alla coltivazione e alla formazione in campo agricolo.
“Orti Generali è un progetto dell’Associazione Coefficiente Clorofilla, oggi Orti Generale APS, ed è curato da Stefano Olivari e Matteo Baldo. Stefano, diplomato all’École du Paysage di Versailles, ha scelto la riqualificazione delle sponde del torrente Sangone per la sua tesi. Già ideatore del progetto Miraorti, oggi è un affermato paesaggista. Matteo, educatore professionale e dottore magistrale in Sociologia, ha scelto l’orticoltura urbana, con indagini esplorative e quantitative sul progetto Miraorti ed il parco agricolo del Sangone. Il progetto è nato da un’idea di Isabella Devecchi, e grazie al prezioso aiuto di Marco Bottignole.“
Gli orti urbani sono il fulcro del progetto. Al momento sono tutti assegnati – se volete c’è una lista di attesa in cui inserirsi per l’aggiudicazione – ma c’è la possibilità di accedere ugualmente all’area associandosi ad un modicissimo costo per usufruire delle attività collaterali come i corsi di formazione, i workshop per grandi e piccoli e il volontariato. Anche per diventare volontario occorre fare la tessera associativa, che consentirà di partecipare alla coltivazione di un orto collettivo in determinate giornate della settimana. La frutta e gli ortaggi dell’orto collettivo sono destinati alla filiera del circuito Mirafiori Quartieri Solidali, che promuove l’accesso ad un cibo di qualità a persone in difficoltà economica.
Dove c’è bellezza c’è bontà. E Orti Generali non smentisce l’affermazione. I soci possono usufruire del carinissimo chiosco bianco e rosa, edificio riqualificato con tavoli all’aperto affacciati sui prati del parco Sangone, con la possibilità di prestito di teli da pic nic. I menù sono a rotazione e prevedono pasti diversi, dalla colazione alla merenda sinoira; il comune denominatore è uno, anzi due, l’attenzione verso la sostenibilità a tavola con l’uso limitato della plastica e la sinergia con aziende alimentari del territorio, Panacea, Fontanafredda e Pepino giusto per citare qualche nome. Attualmente il Piemonte è ancora in zona arancione e il chiosco è pertanto attivo in modalità take away.
Amerete Orti Generali perchè:
- Vi stupirà il piacevole contrasto fra ruralità e città.
- Respirerete la storia secolare di Mirafiori e assaggerete un pezzo del suo passato agricolo che si trasforma in presente.
- Se sarete fortunati (come me!) vi imbatterete in un gregge di pecore intento a brucare, o in un pavone che vi osserva curioso.
- Potrete gustare prodotti del territorio nel chiosco, circondati dal silenzio e dal fruscio degli alberi del parco Sangone.
- Imparerete qualcosa di nuovo, ad esempio come è fatto un Bee Hotel e a cosa serve!
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