HUB, dal Toret alla Borraccia: storia di una startup innovativa (e sostenibile)

Quella che vi racconto oggi è un’altra storia di inventiva, tenacia e creatività sabauda Q.B. (quanto basta) e N.C. (nonostante Covid), una storia scritta nel corso del 2020 da tre giovani torinesi con una indiscussa protagonista: l’acqua.

Torino città d’acqua. Quando lo dico ricevo sempre occhiate sardoniche seguite dal ritornello “Dai, a Torino non c’è il mare!”. Già, a Torino non c’è il mare, cari lettori. Ma a Torino c’è il Po. E le fontane monumentali. E i Toret.

Credo che non ci sia bisogno di spiegare ad un torinese cosa sia un Toret e quanto ormai sia un’icona cittadina a tutti gli effetti al pari della Mole e di Gianduia; per i non torinesi all’ascolto faccio una brevissima digressione in merito, riprendendo la definizione direttamente da Wikipedia: “Il Toret è una fontana in fusione di ghisa con sviluppo verticale parallelepipedo chiuso da una volta emicilindrica; è dipinta d’un particolare colore verde bottiglia il quale è anch’esso, a sua volta, iconico. La cannella d’erogazione posta sul fronte è costituita da una piccola testa di toro dalla cui bocca sgorga l’acqua. La testa di toro richiama l’animale icona della città di Torino: il toro rampante, presente anche sui simboli cittadini ufficiali. Completa l’installazione, a terra, una griglia emicircolare di scolo spesso munita di una conca centrale per l’abbevero degli animali da compagnia. Secondo i documenti conservati dall’Archivio Storico di Torino, il primo progetto per la loro installazione in città risale al 1854 e l’inizio del posizionamento è datato 17 luglio 1862.”

Dall’ottocentesco Toret alla moderna borraccia il passo è breve e lo è grazie ai ragazzi di HUB: nell’ottica di ridurre l’uso della plastica, Filippo Quercetti, Davide Sinopoli e Giorgia Mazzola hanno dato vita ad una startup innovativa e sostenibile incentrata sull’uso di comode borracce, coadiuvata da una rete di locali piemontesi in cui recarsi per il ricarico gratuito di acqua; il tutto è completato dalla app HUBWATER che localizza i luoghi di refill.

Ecco la mia chiacchierata con Davide!

“HUB è una startup che si impegna a cambiare le tue abitudini di consumo d’acqua e a creare un ecosistema innovativo che ti permetta sempre di scegliere un’alternativa migliore per sostenere l’ambiente.”. Davide, questa è una delle frasi che ho letto sul vostro sito e che ci introduce nel mondo di HUB. Non ho usato la parola mondo a caso: ci racconti qualcosa di più della vostra startup e del perchè avete scelto un mondo in dissolvenza come vostro logo?

La nostra startup innovativa nasce con l’idea di promuovere un consumo d’acqua sostenibile, grazie non solo all’uso di una borraccia di design a doppia parete – che consente di mantenere i liquidi per 24 ore freddi e 12 caldi – ma anche con l’associazione della nostra app HUBWATER che offre al cliente un’ampia scelta su dove poter fare refill gratuiti in giro per Torino e il Piemonte. Ad oggi abbiamo più di 60 bar affiliati dotati di depuratore d’acqua che si possono trovare comodamente sulla mappa, oltre che 800 Toret e 500 fontanelle nel territorio piemontese; ovviamente siamo in continua espansione.

La scelta del nostro logo, un mondo che si scioglie, è legata alla sostenibilità o meglio alla sempre più stringente necessita di adottarla; è un’immagine sicuramente catastrofica ma non lontana dai recenti avvenimenti che stanno logorando il nostro pianeta, dal surriscaldamento globale allo scioglimento dei ghiacciai. L’uso di una borraccia è una scelta che permette non solo di risparmiare soldi ma anche di evitare inutili (e dannosi) chili di plastica.

Oltre al mondo, un’altra immagine che avete scelto per rappresentare le vostre borracce è il Toret, icona torinese legata all’acqua. Che rapporto avete con Torino e come Torino, o meglio i torinesi, hanno accolto la vostra iniziativa?

Torino, oltre ad essere un trampolino di lancio, è la nostra città.

Abbiamo cercato un simbolo connesso all’acqua per omaggiarla e ovviamente il Toret, l’iconica fontanella a cui tutti i torinesi sono legati, era la scelta più giusta. Inoltre abbiamo pensato che Torino fosse una città perfetta per avviare un progetto come il nostro: non è una metropoli come Roma o Milano ed essendo più piccola si può sfruttare il passaparola come chiave di sviluppo. In termini di startup, Torino è un polo famoso e conosciuto e ci sono enormi possibilità di crescita.

Il progetto è stato accolto molto bene dal pubblico torinese, ci sono stati offerti numerosi consigli per evolverci ulteriormente. L’idea del refill gratuito unito alla borraccia HUB Toret ha dato un ottimo risultato; l’iniziativa è apprezzata e l’idea del Toret è stata vincente. Siamo curiosi di sapere come risponderà il resto d’Italia alla nostra iniziativa quando inizieremo ad espanderci, per ora vogliamo concentrarci sul Piemonte e offrire un servizio sempre più valido e attento.

Chi sono le persone che hanno dato vita ad HUB?

L’input di questo progetto lo ha avuto Filippo Quercetti che, durante un viaggio studio in America, ha notato quanto la borraccia lì fosse di uso quotidiano. Al suo ritorno in Italia ha esposto la sua scoperta a me e alla nostra socia Giorgia Mazzola; insieme siamo arrivati a rendere concreta la nostra idea.

Io e Filippo siamo due drop-out dall’università, io di Chimica e lui di Economia presso la SAA, mentre Giorgia studia Design presso il Politecnico di Torino. Dopo poco più di un mese dalla nascita della startup si è unito a noi un amico che studia Sport and Management e che da autodidatta si occupa del Design, dei contenuti multimediali e comunicativi. Siamo ragazzi con poca esperienza nel campo dell’economia ma con tanta voglia di raggiungere obiettivi significativi. La nostra filosofia aziendale è questa: non serve essere un genio per creare qualcosa, ciò che conta è perseverare con impegno. E poi sbagliando si impara, no?

Per concludere, qualche info pratica: come funziona il vostro servizio? Quali sono i vostri distributori in città?

Il servizio è molto semplice: è importante sottolineare che per accedere al nostro servizio è necessario avere la nostra borraccia HUB.

Il logo – il mondo che si scioglie – funziona come un QR code da scannerizzare dalla nostra app tramite uno scanner in cui è stata installata un AI (intelligenza artificiale) che, riconoscendo il logo, apre una mappa con tutti i punti refill che abbiamo, tra Toret, fontanelle e bar. Inoltre l’app è provvista di un sistema di Insight che conteggia ad ogni refill quanta acqua ha bevuto l’utente e quanti soldi e plastica è riuscito a risparmiare con HUB.

Ad oggi i bar che hanno aderito sono circa 60 in Torino e ci stiamo espandendo nel resto del Piemonte. Certo, il Covid ha messo in difficoltà anche noi che lavoriamo in prima persona con ristoranti e bar, ma attraverso la nostra app cerchiamo di dare maggiore visibilità ai locali affiliati generando traffico e clientela. Ci auguriamo che i nostri clienti vogliano dare una mano a questo settore che mai come ora è in estrema difficoltà, magari acquistando un caffè mentre si recano a fare un refill di acqua. Un gesto piccolissimo ma vitale.

Sito: https://hubwater.it/

Facebook: https://www.facebook.com/hubwaterofficial

[photo credits: HUB]

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