C’è lettore e lettore. C’è chi ama tuffarsi nel mare delle righe di un romanzo, chi si delizia con la poesia, chi si diletta con la saggistica. C’è chi – come me – ama farsi venire un brivido leggendo storie di fantasmi (se scritte nel 1800 ancora meglio!) e chi vuole leggere solo di fatti reali. Ma c’è qualcosa che accomuna chiunque ami la lettura: un libro ti mette al riparo dalle tempeste della vita e ti salva, inconsapevolmente.
Negli ultimi mesi tutti abbiamo cercato rifugio nella caleidoscopica bellezza offerta da un’opera d’arte, che fosse un quadro un film un libro poco importa. Abbiamo bisogno di fare immersioni cadenzate e periodiche nella meraviglia e abbiamo bisogno di persone con cui condividere passi di luce in una zona di tenebra. Lara è una di queste persone.
Ho conosciuto Lara attraverso Instagram dove ci seguiamo reciprocamente da un po’di tempo. Lara ha un blog dal nome melodioso come lei, Sentimentalibri, dedicato a letture, librerie, sprazzi della sua vita di donna e mamma, e a Torino. Torino è una città da sfogliare come il più emozionante dei libri, patria di grandi autori del passato e di promettenti scrittori del presente, e Lara lo sa bene. Sentimentalibri è una piccola stella polare attorno a cui ruota una folta community unita dallo stesso amore, lettori dipendenti dall’odore della carta, impenitenti accumulatori di tomi sul comodino della camera da letto.
Siete curiosi di sfogliare questo breve racconto che inizia con una copia di “Piccole Donne” e termina fra i boulevard di Parigi?
Lara e Sentimentalibri: raccontaci qualcosa di te e di quando (e perchè) hai deciso di dedicare un blog alla tua passione per la lettura.
La mia “carriera” di lettrice mi accompagna da sempre. Da quando ho preso in prestito “Piccole donne” in biblioteca e poi ho comprato tutta la raccolta con le mie paghette non mi sono più fermata: la passione per i romanzi, il liceo classico, la facoltà di Lettere…e poi la vita a volte porta a scegliere altre strade lavorative, ma le passioni rimangono salde.
Negli anni ho iniziato a seguire dei blog letterari, come quello della nostra concittadina Noemi Cuffia Tazzina di Caffè (https://noemicuffia.it/tazzina-di-caffe/) e mi è venuta voglia di provare, mossa dal desiderio di far diventare la lettura una passione da condividere con gli altri. È stato proprio così: in questi tre anni di Sentimentalibri ho avuto modo di conoscere tantissime persone che condividono i miei stessi interessi, di collaborare con diverse Case Editrici e di partecipare ad incontri con alcuni autori. Ogni giorno mi regala sorprese nuove.
Chi l’ha detto che la lettura è un’attività solitaria?!
Sulla Bio di Instagram ti descrivi così: “Sempre con un libro in borsa, e due o tre per la testa”. Giochiamo un po’ con questa frase e dimmi quale libro hai adesso nella tua borsa e quali sono quelli che hai in testa e che vuoi consigliare ai lettori di Dire Fare Mole!
Questa frase si riferisce alla mia proverbiale sbadataggine perché spesso mi perdo nei miei pensieri, nei quali i libri occupano una buonissima percentuale! Un libro in borsa ce l’ho sempre, perché anche se le giornate sono fitte d’impegni, ogni momento libero è buono per leggere. In questo momento porto con me “La lezione di Enea” di Andrea Marcolongo, edito da Laterza. Enea è l’eroe che non è tanto straordinario nell’impresa, ma l’uomo che resiste; direi quindi l’eroe perfetto per questo momento in cui tutti noi siamo chiamati a resistere.
In quanto a libri da consigliare potrei non fermarmi mai, ma così alla cieca indicherei tre libri di tre generi diversi: un saggio “La pianta del mondo” di Stefano Mancuso, un romanzo “L’istante largo” di Sara Fruner, un classico in forma epistolare “Pazza d’amore” di Adèle Hugo.
Che rapporto hai con Torino? C’è qualche romanzo ambientato in città, o di qualche autore torinese o piemontese che porti particolarmente nel cuore?
Torino e i libri, una grande storia d’amore. Lo dico sempre. Sono sinceramente innamorata della mia città, delle sue strade, i quartieri, le librerie, il Valentino, la collina. Come ha scritto Giuseppe Culicchia, “Torino è casa nostra” ed facile amarla.
Negli anni ho letto molti libri ambientati a Torino di noti autori: dai classici come Guido Gozzano e Amalia Guglielminetti ai contemporanei Giuseppe Culicchia, Margherita Oggero, Paola Mastrocola, Enrico Remmert.
Un libro che amo moltissimo ambientato per buona parte a Torino è “Mandami tanta vita” di Paolo Di Paolo, che non smetto mai di consigliare.
Si dice che Torino sia una Parigi in miniatura. E proprio alla Ville Lumière, alla sua arte, alla sua letteratura è dedicato il tuo hashtag di novembre, #NovembreAParigi. In cosa consiste e come possiamo partecipare?
L’iniziativa #NovembreAParigi in collaborazione con Federica Maison du Livre (https://www.instagram.com/maisondul/?hl=it) nasce dal bisogno di evadere un po’ e sollevare i pensieri da questo novembre denso di preoccupazioni. Non è nulla più di un gioco per fantasticare lungo le strade, tra le pagine e tramite le opere di artisti, scrittori e intellettuali che hanno calcato la scena di una delle città più affascinanti al mondo, che è per l’appunto Parigi.
Personalmente ho una grande attrazione per questa città in cui rivedo molto la nostra Torino, ma in grande, e che trovo simile per diversi aspetti. Chi vuole partecipare può farlo pubblicando su Instagram un contenuto attinente all’argomento usando l’hashtag #NovembreAParigi.
Blog: https://sentimentalibri.wordpress.com/
Instagram: https://www.instagram.com/sentimentalibri/?hl=it
[photo credits: Sentimentalibri]