Resilienza/re·si·lièn·za/sostantivo femminile
Capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi. In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
Il virus con la corona in testa, ben poco regale e nient’affatto gentile, ci ha (s)travolti in una manciata di settimane spazzando via quotidianità consolidate e facendone nascere delle nuove, una versione riveduta e corretta delle nostre giornate. Resilienza sembra essere la parola chiave per navigare su questo oceano increspato senza lasciarsi sommergere. Resilienza come resistenza agli urti della vita. Resilienza come capacità di assorbire, modellare, adattarsi alle circostanze sopravvenute. Resilienza come reinventarsi, seppur momentaneamente. Anche nel lavoro.
La persona che oggi si accomoda nel salottino virtuale al profumo di bicerin di Dire Fare Mole è l’avvocato Alessandra Bono dello Studio Legale Improda. Per me lei in realtà è Kiki, amica fidata da quando avevamo 14 anni, compagna sui banchi di scuola prima, di ateneo poi – abbiamo entrambe frequentato la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino – e complice di momenti spensierati (specialmente a tavola; per la cronaca, quella brava in cucina è lei, io mi limito ad assaggiare!). Alessandra, all’interno della sede torinese dello Studio Improda, si occupa principalmente di diritto industriale. Lo Studio fornisce consulenza legale alle imprese e si articola su distinti dipartimenti organizzati per materia, con uffici dislocati in diverse città italiane e una fitta rete di collaborazioni a livello internazionale.
Alessandra e io abbiamo voluto condividere questa chiacchierata con tutti voi perché il momento di emergenza che stiamo attraversando suscita una profonda preoccupazione in tutti i lavoratori. Ci concentreremo sulla categoria dei liberi professionisti, che costituisce una grande fetta delle realtà raccontate nella rubrica Le Amiche di Dire Fare Mole, provando ad affrontare e vincere l’incertezza del periodo mettendo in gioco la capacità di resilienza di ciascuno di noi. Ecco la nostra riflessione, insieme a qualche strumento che speriamo possa esservi utile.
Alessandra, cosa pensi di questa crisi sanitaria e, di riflesso, economica?
L’emergenza sanitaria è un fenomeno unico nella sua drammaticità, specie per le nostre generazioni che non hanno mai vissuto situazioni così gravi. È infatti la prima volta che anche noi assistiamo ad un evento di portata planetaria che interessa ormai oltre un miliardo di persone. Le ripercussioni saranno altrettanto gravose sull’economia, non solo nel breve periodo, ma purtroppo anche e soprattutto nel lungo periodo.
Ciononostante, tu mi conosci bene, cerco di trovare sempre il lato positivo anche nelle situazioni più difficili e in questi giorni non posso fare a meno di credere che l’Italia si risolleverà con le capacità, l’inventiva ed il cosiddetto Italian Life Style che hanno sempre contraddistinto il nostro Paese. Non è infatti un caso che il celebre “made in Italy” sia apprezzato e riconosciuto quale sinonimo di eccellenza e qualità a livello globale; con questo non intendo soltanto l’indicazione d’origine dei nostri prodotti, ma vorrei estendere l’accezione al suo significato più lato, a quel concetto di italianità che nella storia ha fatto emergere il nostro popolo e che ancora una volta, sono certa, condurrà alla ripresa. L’auspicio è che, superato questo difficile momento, si possa ripartire tutti insieme con una maggiore consapevolezza ed un maggior senso di appartenenza, determinazione ed orgoglio nazionale.
Fra le categorie più esposte alla crisi economica ci sono sicuramente i liberi professionisti e i freelance. Hai qualche consiglio per loro o degli strumenti da suggerire?
Purtroppo lo so bene, perché sono direttamente coinvolta. Le categorie dei professionisti (di tutti i generi) e dei lavoratori autonomi non godono in Italia di quelle tutele, seppur minime, che invece sono garantite ad altre categorie come i lavoratori dipendenti, pubblici e privati. Francamente speravo che il frettoloso Decreto Cura Italia recentemente emanato fornisse anche alle nostre categorie un minimo di supporto ed aiuto vista l’emergenza senza precedenti. L’attesa purtroppo non è stata ricompensata.
I liberi professionisti con obbligo d’iscrizione ad albi – ad esempio noi avvocati, i commercialisti, gli architetti – non sono neanche stati considerati dal provvedimento; gli altri liberi professionisti che dimostrino un calo di fatturato potranno beneficiare (non si sa bene ancora quando e come, perché mancano i decreti attuativi) di un bonus da 600€ per il mese di marzo che dovrebbe erogare l’INPS. Aprile e i mesi a venire restano al momento purtroppo ancora un’incognita, ma si confida che nei prossimi provvedimenti anche queste categorie possano trovare qualche forma di tutela e contributo economico. Segnalo infine che per i liberi professionisti con un mutuo prima casa, è possibile accedere ad un fondo speciale che consente di ottenere, in presenza di determinati requisiti (calo di fatturato da autocertificare), una sospensione temporanea delle rate.
Come state affrontando questa situazione nel tuo Studio?
Con i colleghi di Studio ci confrontiamo quotidianamente su tutte le molteplici questioni che in questi giorni stanno emergendo. La crisi economica, i Tribunali che chiudono e sospendono le attività, la sequela di decreti statali e ordinanze regionali che si sovrappongono e creano confusione.
In tutto questo trambusto continuiamo a portare avanti la nostra mission e assistiamo i nostri clienti, dalle grandi società a quelle più piccole a conduzione familiare che si trovano tutte indistintamente, a vari livelli, a dover far fronte a questi improvvisi e drammatici cambiamenti. Concentriamo i nostri sforzi per cercare di offrire tempestivamente ai nostri clienti risposte e soluzioni tailor-made che possano consentire loro di superare qualche ostacolo e continuare le loro attività, seppur entro i limiti delle misure anticrisi attualmente vigenti.
Come possono mettersi in contatto con te i lettori eventualmente interessati? Avete attivato o pensato a consulenze online?
Questa situazione emergenziale ci ha costretti ad usufruire al massimo delle risorse per poter essere sempre reperibili e pronti ad aiutare i nostri clienti in difficoltà. In queste settimane il lavoro smart è sempre continuato tramite e-mail e conference call che ci hanno consentito di restare vicini tra noi colleghi e, al contempo, vicini ai nostri clienti.
In particolare, proprio in questi giorni stiamo predisponendo un nuovo servizio consulenziale che prevede la disamina di contratti in essere in relazione a quei profili particolari – come forza maggiore, eccessiva onerosità o impossibilità sopravvenuta – che in un momento così delicato potrebbero configurarsi, onde fornire una sintetica nota di orientamento pratico-operativo.
Se volete contattare Alessandra per una consulenza, potete scrivere una mail all’indirizzo bono@studioimproda.com
[photo credits: Studio Legale Improda]