#DireFareCommunity: Alberta e la Libreria Borgopo’, rinascere in mezzo ai libri

“Un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso”

Daniel Pennac

Leggere, per essere più leggere. Permettetemi questo gioco di parole e perdonatemi l’uso della parola “leggerezza” in un periodo che di leggerezza ne contiene ben poca. Eppure, cari lettori, nel calore – a volte avvolgente, a volte soffocante – delle nostre case ognuno di noi sta cercando di costruirsi un cantuccio per essere leggero, per volare in alto anche stando sul divano o alla scrivania, per librarsi sulle ansie che ormai fanno purtroppo parte della nostra quotidianità, si spera ancora per un breve lasso di tempo. Uno dei miei cantucci, oggi come ieri, è fatto di pagine da sfogliare e sogni di carta in cui nuotare, con bracciate larghe e sicure: la lettura è un rifugio a cui non potrò mai rinunciare. E sono molto contenta di ospitare, qui e ora, il primo articolo della mia book contributor e cara amica Chiara Sinchetto, che ci parla del suo incontro con Alberta Vovk e la (rinata) Libreria Borgopo’ di via Ornato 10 a Torino.

Tanta passione e (altret)tanta determinazione hanno permesso ad Alberta di prendere in mano le redini di questa storica libreria a due passi dalla Gran Madre, rendendola protagonista di una storia che mi ha ricordato a tratti uno dei miei film preferiti, “C’è posta per te”, dove Meg Ryan gestiva una piccola libreria a New York dal nome poetico di “Il Negozio dietro l’angolo”. Una storia, quella di Alberta, che ha conquistato le pagine di diverse testate locali e non. Adesso ve la raccontiamo anche noi, dal nostro punto di vista.

Federica| Dire Fare Mole

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Mentre scrivo, in questi giorni di marzo di serrate e di virus, la Libreria Borgopo’ è chiusa come da decreto; nonostante questo, Alberta non si ferma.

Con lo spirito di resilienza che la contraddistingue, ha ideato un’iniziativa che sta portando avanti sui propri social, Facebook ed Instagram: ogni giorno si alternano alcuni scrittori amici della libreria, che trasmettono dalle proprie case notizie sulle proprie letture e sulle proprie giornate casalinghe.

Facciamo un passo indietro: sono le 15 di un mercoledì di metà febbraio e Alberta mi accoglie nel suo luogo magico. Più cose mi incantano, quando entro nella Libreria Borgopo’: la luce che colpisce gli scaffali di legno pieni di libri. I colori accoglienti delle pareti. I passi ovattati dai grandi tappeti. La calma che si respira in questo luogo in cui regnano calma, bellezza e in cui senti di poter ritrovare un centro e un equilibrio, aiutato dai libri e dai sapienti consigli di Alberta e Roberto.

Alberta condivide con me un ricordo bellissimo legato al periodo in cui i nonni la portavano in quella libreria che ora è la sua, da piccola, il sabato mattina, a scegliere un libro della collana dei Piccoli Brividi. Ciò che scopriamo da piccoli grazie alla lettura è ineguagliabile, su questo siamo d’accordo entrambe.

Abbiamo messo le basi di un sodalizio comune e iniziamo a chiacchierare come due amiche, mentre io curioso tra gli scaffali e Alberta mi fa strada.

Alberta, mi racconti un po’ della tua storia, di come sei arrivata fin qui?

Sono nata a Baldissero e, quand’ero piccolina, i miei nonni, come ti raccontavo, mi portavano nel fine settimana a scegliere un libro qui. Per un po’ di anni ho vissuto a New York, sono andata incontro a diverse trasferte e spostamenti quando lavoravo per multinazionali: ora vivo nel quartiere Borgopo’, in quella che era la casa dei miei nonni e mi reco ogni mattina in libreria a piedi. 

Facendo un passo indietro, non è stato semplice prendere la decisione definitiva, dire in azienda: “Me ne vado!”. La mia famiglia mi ha sempre appoggiato: mi danno un aiuto appena possono e anche mio fratello, nel fine settimana, mi affianca. Le due libraie degli inizi vengono ancora ad aiutarmi, così come la ragazza arrivata dopo di loro, che aveva rilevato la libreria che era poi rimasta chiusa per due anni, fino a quando è poi passata a me. Ho seguito un apprendistato alla storica Libreria Internazionale Luxemburg: Roberto Briatta, il libraio che mi affianca, viene proprio da lì. Ci tengo a mantenere un legame con tutte le persone che mi stanno accanto: insieme si fa di più.

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La tua libreria ha un forte legame con il territorio, vero?

I residenti e gli affezionati hanno vissuto la riapertura della libreria come un vero e proprio regalo. Dopo che è stata chiusa per due anni, non ci speravano più! Pensa che, nel ‘92, Fruttero e Lucentini hanno spinto l’apertura di questa libreria. Le scaffalature che vedi sono quelle originali, di legno.

Abbiamo appena visto insieme la straordinaria Sala dei tarocchi, anche chiamata Sala delle stelle: mi racconti l’origine di questa tua passione?

Quando si dice “il destino”: avevo seguito fatto un corso dell’Accademia dei Tarocchi di Carlo Bozzelli, in un agriturismo di amici di mio fratello. Sono sempre stata molto affascinata dall’argomento.

Non si parla, come potrebbero far pensare gli stereotipi che ruotano intorno a questa disciplina, di sensitivi e cartomanti, ma di tarocchi, portatori di un metodo scientifico e non soggettivo che sgombra il campo dai pregiudizi. È importante per me permettere alle persone di scoprirli qui in libreria, in un ambiente sicuro e protetto. Per me è stato un bellissimo percorso di vera e propria crescita personale, per tirare fuori ciò che avevo dentro.

La nostra Sala dei tarocchi è stata illustrata da Fabio Franchini (su Instagram @numero_effe). L’autore dei Tarocchi che vedi invece in vetrina in questo momento si chiama Emiliano Cavalli (su Instagram @esc76). L’architetto che ha coordinato il tutto si chiama Marco Gennaro.

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Nella tua libreria organizzi diversi appuntamenti: anche se in questo momento ci sembra tutto appartenente ad un altro e più bel tempo, anzi, proprio in virtù di questo, raccontaci di più!

Il mio proposito è rendere la Libreria Borgopo’ un vero salottino di quartiere, animato da incontri e laboratori, in cui le persone possano sentirsi a casa. È importante per me che chi tiene corsi qui non si improvvisi, ma abbia studiato davvero. Abbiamo parlato, nel corso di questi mesi, di astrologia, di libri per i bambini, a cui abbiamo letto una versione adattata dell’Iliade e dell’Odissea e con cui abbiamo festeggiato Halloween, divertendoci tantissimo, insieme.

Anche Bruno Segre è stato da noi: a 101 anni è lucidissimo! Tenevamo molto al fatto che potessero venire anche i ragazzi delle scuole: hanno fatto un sacco di domande e lui ha parlato molto apertamente di tutto ciò che era successo nella sua vita. Siamo sempre molto felici di organizzare presentazioni e dialoghi con gli autori: quando un libro te lo racconta chi l’ha scritto, per cui un libro è un po’ come un figlio, è diverso, riesce ad ispirarti ancora più motivi e voglia di leggerlo.

Tutti i libri, per me, meritano di essere presentati. È anche per questo che cambiamo spesso le novità sui tavoli e la disposizione ai libri, perché tutti possano essere conosciuti, dal longseller come “I leoni di Sicilia” al libro meno sulla cresta dell’onda.

Anche le vetrine sono molto importanti: ne facciamo spesso di tematiche, ad esempio di recente per San Valentino, o in occasione della Giornata della Memoria, cercando di seguire le date più importanti.

Stando in mezzo ai libri, che tipo di lettrice sei?

Sono una lettrice davvero onnivora: spazio molto, per poter consigliare al meglio chi mi dà la propria fiducia venendo in libreria. Per questo, il fine settimana è sempre dedicato a La lettura, a Robinson e a tanti altri settimanali dedicati a questo mondo che, ormai, è il mio.

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Prima di andar via, a malincuore, da questo spazio magico, potevo non farmi tentare da tutti quei libri che, li sentivo benissimo, sembravano chiamarmi? La mia scelta è caduta su “Questione di Costanza”, l’ultimo libro di Alessia Gazzola; Alberta mi ha fatto pescare, come da loro tradizione, una carta dei tarocchi-segnalibro. Ho pescato Il matto, una bellissima carta, come mi ha spiegato Alberta e come ci ho trovato scritto: “Ricerca di sé stesso, viaggio, fedeltà, follia, impulso creatore, energia, irrazionale”.

Io ed Alberta, in tempi non sospetti, abbiamo anche fissato una data per una serata tenuta da me in libreria sul tema del Fantastico, parlando di generi come horror e distopie che spesso parlano del nostro mondo trasfigurandolo e ci aiutano a capirlo meglio, spiegando perché “fa bene” anche leggere libri che ci fanno paura.

La serata è fissata per il 28 maggio alle 19.30: speriamo di tutto cuore che, per allora, la difficile situazione che stiamo vivendo sia migliorata tanto da permetterci una bella chiacchierata insieme. Altrimenti, sento che troveremo un altro modo per essere comunque tutti vicini, grazie ai tanti mezzi che la tecnologia mette a nostra disposizione!

Concludiamo ricordando i social con cui potete restare in contatto con la Libreria Borgopo’, in attesa di poter tornare a varcare la soglia di un posto magico, in cui entrare in contatto con bellissime storie:

Facebook: Libreria Borgopo’

Instagram: Libreria Borgopo’

Chiara Sinchetto| Dire Fare Book Contributor

[photo credits: Chiara Sinchetto]

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