Le amiche di Dire Fare Mole: Margherita Cavaglià e Girls Just Wanna Have Run, correre insieme per rinascere

“Quando corro tutti i pensieri volano via.
Superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti.”
Confucio

Questa è la storia di come un evento altamente e totalmente negativo possa, in modo del tutto inaspettato, dare vita a qualcosa di buono per sè e per gli altri. Soprattutto, è una storia che ci fa capire quanto la forza di reagire sia più forte di qualsiasi onda avversa della vita; può trascinarci alla deriva, può farci perdere la bussola e la direzione, però non può sommergerci se decidiamo di stare a galla, seppure a fatica.

La protagonista è Margherita Cavaglià, freelance ed event planner torinese appassionata di corsa. Proprio la corsa e un luogo caro a molti runners sabaudi, il parco del Valentino, sono i cardini di questa storia che ci racconta la mia sport contributor Flavia Chiarelli. Leggete e scoprite perchè Margherita “Just Wanna Have Run”. E capirete davvero che quando c’è la passione, quella vera, quella forte, diventiamo invincibili. 

Federica| Dire Fare Mole

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Oggi, per le interviste di Dire Fare Mole dedicate allo sport outdoor in Piemonte, ho deciso di raccontarvi la storia di Margherita Cavaglià.
Una ragazza come molte di noi, una runner come lo sono io, che un giorno
qualsiasi di due anni fa è stata vittima di una brutta storia di aggressione che ha avuto luogo proprio a Torino, la nostra città del cuore. Da sempre sportiva e praticante di canottaggio, Margherita si allenava tranquillamente correndo nel più amato parco cittadino, il Valentino, finchè un pomeriggio in pieno giorno e alla luce del sole un uomo è sbucato quasi dal nulla iniziando ad inseguirla.

Questa brutta vicenda, che per fortuna in quel momento si è risolta al meglio poichè
Margherita riuscì a fuggire scampando così al pericolo di aggressione, ha lasciato
conseguenze durature e importanti in lei.
Per molto tempo Margherita ha abbandonato i suoi allenamenti di corsa al parco e
negli spazi aperti in città: non si sentiva più al sicuro nel correre da sola.
Come solo le donne forti e resilienti sanno fare, Margherita finalmente qualche mese fa è riuscita nell’intento di trasformare quella che poteva trasformarsi in una reale tragedia in un nuovo inizio: ha creato il movimento Girls Just Wanna Have Run. Si tratta di un insieme di raduni spontanei che attraverso un’apposita pagina Facebook richiamano ogni donna che desidera allenarsi in sicurezza in città,
correndo o camminando in gruppo, a seconda delle proprie possibilità e del proprio
allenamento.

Lo sport in questo caso si fa portatore di un messaggio sociale molto importante di
cui i social sono il veicolo: Margherita ha scelto di ribellarsi alla paura, alla violenza e ha invitato ogni donna a ritrovare nel gruppo la propria forza, rivendicando il diritto che ognuna di noi ha di allenarsi in sicurezza e libertà.
Andiamo a conoscere meglio Margherita e lasciamo che sia lei a raccontarci la sua
storia e il suo bellissimo progetto di solidarietà al femminile.

Ciao Margherita, parlaci un po’ di te: che tipo di donna sei oggi, di cosa ti
occupi e cosa ti piace fare nel tempo libero?

Dopo una lunga esperienza a Milano nel mondo dell’ufficio stampa e degli eventi nel
campo della moda ho deciso di tornare nella mia Torino.
Qui mi sono reinventata organizzando pic nic gourmet con Pic Nic Piemonte Localeat e dopo un’aggressione al Valentino ho creato un gruppo Facebook per permettere a tutte le donne di correre, camminare, allenarsi all’aria aperta in sicurezza: Girls Just Wanna Have Run.

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Chi era la Margherita di due anni fa e che rapporto aveva con lo sport e con la
corsa?

Ero sempre io, più spensierata e libera senza nessun timore nel prendermi i miei
spazi e per correre al parco. Dopo lo spavento avevo smesso completamente di correre e mi ero iscritta in palestra, però non era la stessa cosa.
A distanza di due anni ho iniziato a sentire il bisogno di rincominciare a correre, ma per farlo senza paura avevo bisogno di un gruppo. Ora ce l’ho.

Hai voglia di raccontarci cosa è accaduto in quel pomeriggio di due anni fa al Valentino?

Si, certo. Stavo correndo come tante altre volte, erano le tre di pomeriggio, e all’improvviso un ragazzo sbucò dalla Genna (la barca-ristorante del Valentino che all’epoca era quasi sommersa a causa dell’alluvione).
Questo uomo mi ha presa per un braccio, insultandomi in tutti i modi con
provocazioni sessuali; non so come sono riuscita a liberarmi, so solo che ho iniziato a correre verso corso Massimo, un luogo che reputavo sicuro visto il frequente passaggio di automobili. Pensa che dalla paura sono arrivata di corsa fino all’ospedale regina Margherita senza neanche guardare dietro!

Come ti sei sentita dopo essere scampata a questa brutta esperienza?

Male: la corsa come qualsiasi attività all’aria aperta per me è fondamentale, una valvola di sfogo necessaria dopo tante ore passate al computer per lavoro.
Visto l’enorme spavento, per molto tempo non ho più avuto il coraggio di continuare…fino a quando non ho creato questo gruppo!

Quali conseguenze ha portato e quali cambiamenti hai adottato nel tuo stile di vita?

Credo nessuno, se non un senso di insicurezza e di paura che mi è rimasto anche quando cammino per strada tutti i giorni.
Non correvo mai con auricolari, mai vestita in modo vistoso. E per strada anche solo per sentire le macchine volevo avere le “orecchie vigili”.

Oggi molte donne continuano ad allenarsi da sole al Valentino e in altri punti della
nostra città: secondo te, sono davvero al sicuro?

No, tante donne e ragazze che corrono o camminano con me hanno ripreso grazie al gruppo un po’ per i motivi legati alla sicurezza un po’ per pigrizia…mentre in gruppo passa sia la pigrizia di abbandonare la sedentarietà che la paura!

Come è nata l’idea del tuo progetto Girls Just Wanna Have Run? Quando hai capito che era necessario reagire e tornare a correre in serenità e sicurezza, cosa hai pensato di fare?

Non ne potevo più di non avere il coraggio di rimettere le scarpe da corsa e uscire.
Da diverso tempo mi sentivo stanca anche mentalmente e ho quindi cercato gruppi di corsa su internet, però nessuno mi convinceva.
Così mi sono detta di provare a farlo io, con le mie forze e la mia voglia di fare qualcosa di bello per tutte le donne: in meno di un mese siamo arrivate a 600 iscritte! Questo mi ha riempito il cuore e mi ha dato l’energia per ricominciare.

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Come funziona il tuo progetto? In cosa consiste?

Girls Just Wanna Have Run è un gruppo Facebook aperto alle donne di qualsiasi età e di qualsiasi livello di allenamento: c’e’ chi corre, chi “corricchia”, chi cammina, chi viene per fare esercizi di postura e rinforzo muscolare.
Siamo una splendida squadra al femminile e tra di noi nascono anche
bellissimi network lavorativi. Siamo come un gruppo di amiche dove non contano l’eta, il fiato, i muscoli…la cosa bella è solo stare insieme, raccontarci pezzi di vita, spronarci l’un l’altra! In tante sono venute solo per camminare e in meno di un mese corrono e sono felici di farlo, perchè si sentono meglio fisicamente e mentalmente; inoltre, si sono aggiunti ai nostri allenamenti di gruppo due bravissimi personal trainer, Diletta Gasperoni e Giuseppe Tamburino.

Il primo step è stato quello di aprire un gruppo Facebook: il social si fa quindi veicolo di un’iniziativa molto importante. Quali sono state le prime reazioni? Hai avuto da subito molte adesioni?

Ho scelto di lanciare il gruppo a fine 2019, in uno dei periodi peggiori dell’anno: metà
dicembre (classico caos pre-natalizio dove la gente non ha tempo e poi parte per le
vacanze) ma nonostante ciò iniziavo a ricevere le prime adesioni e i primi commenti positivi! Poi da metà gennaio 2020 a oggi è stato come realizzare un sogno ad occhi aperti, ogni giorno sempre più iscritte, ogni uscita sempre più partecipanti!

Con Girls Wanna Just Have Run stai dando un contributo in primo piano al grave
problema della violenza sulle donne negli spazi aperti e pubblici della città: ogni
donna dovrebbe potersi sentire libera e sicura mentre si allena e dedica del tempo a sé stessa. Sei al corrente di altre iniziative mosse dal medesimo scopo?

No, ma un magazine americano che mi intervistato ha fatto un’importante ricerca: l’84% di donne che corrono, camminano o fanno sport all’aria aperta negli USA ha subito aggressioni fisiche o verbali e qui non siamo da meno purtroppo.
Donne da diverse parti d’Italia mi scrivono e condividono con me le loro storie; il mio obiettivo, al quale sto già lavorando e che partirà a breve, è quello di aprire un gruppo in ogni città e poi espandere il format in Europa e perché no, esportarlo in tutto il mondo!
Tutte le ragazze ovunque si trovino devono potersi sentire libere di fare sport all’aria aperta in sicurezza, e farlo in gruppo è la soluzione migliore.

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Cosa sta facendo secondo te oggi la Città di Torino per risolvere questo problema?

La città di Torino non credo sia facendo molto… mi hanno contattata quotidiani, radio, programmi TV ma nessuno dalla Città di Torino.

Margherita, tu sei piemontese e l’amore per il nostro territorio si respira anche nella tua professione: sei infatti oggi un’imprenditrice che ha ideato un business davvero originale. Mi riferisco a Pic Nic Piemonte: hai voglia di parlarcene?

Dopo aver vissuto per 8 anni a Milano ho deciso di tornare nella mia città; nonostante avessi dei grandi clienti, come multinazionali e brand famosi, volevo rientrare a casa per vivere in una città a misura d’uomo. Non è stato facile ricominciare perché a Torino non ci sono molte opportunità nel settore…così ho deciso di “non tirare i remi in barca” (detto ripreso dal canottaggio, altro sport che amo) di rimboccarmi le maniche e reinventarmi. Come? Ci ho pensato a lungo e l’unica soluzione mi sembrava quella di inseguire le mie passioni: natura, food, eccellenze del territorio, aria aperta!
Dopo le tante e lunghe giornate trascorse di fronte al computer, nella caotica Milano, ho capito ciò di cui avevo bisogno! E quindi, perché non organizzare pic nic gourmet, all’aria aperta? Il primo si è svolto quasi per gioco, a Pasquetta 2019; ne sono seguiti molti altri. Da quest’anno, mettendo insieme tanti sacrifici e investimenti nei corredi e allestimenti, l’iniziativa può finalmente prendere il volo.

Se oggi una ragazza volesse aggiungersi al gruppo delle Girls Just Wanna Have
Run, cosa deve fare? Ti rivolgi solo alle runner già allenate o i ritrovi sono aperti anche ad altre tipologie di donne?

Deve andare su Facebook e iscriversi al gruppo, dove sono annunciate e raccolte tutte le uscite che facciamo, e può unirsi a noi in qualsiasi momento. A breve metteremo online anche il sito internet e ci sarà il lancio nazionale. Le uscite sono aperte a tutte le donne, di qualsiasi età e di qualsiasi livello di preparazione, anche a chi desidera solo camminare.

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Hai già in mente, oltre agli allenamenti settimanali di camminata e di corsa, delle
future iniziative legate al gruppo?

Si, ci saranno gli eventi FIT NIC per unire i miei pic nic gourmet alla corsa e alla camminata. Stiamo chiudendo alcune collaborazioni con grossi sponsor che mi rendono orgogliosa! Inoltre ad aprile ci sarà un pic nic al Giardino Botanico del Valentino: parte del ricavato verrà devoluto per ristrutturare la cancellata del Giardino.

Prima di concludere l’intervista, quale messaggio di ottimismo e speranza vuoi lanciare ai nostri lettori?

Dall’età di 22 anni sono una libera professionista e sono abituata a contare sulle mie forze e la mia volontà. Non ho smesso di credere nei miei sogni neanche nei momenti più difficili, e oggi sono felice di quanto sono riuscita a creare. Non è mai troppo tardi per ricominciare, per reinventarsi, per rimettersi in forma, per credere in stessi, per vincere qualsiasi paura! Quindi, non mollate mai!

Margherita, io ti ringrazio a nome di Dire Fare Mole e…ci vediamo di corsa al Valentino!

Gruppo Facebook: Girls Just Wanna Have Run

Flavia Chiarelli| Dire Fare Sport Contributor

[photo credits: Margherita Cavaglià]

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