Alla conquista di Torino: Patèle, il gioco da tavolo delle bande torinesi

“Figli del furore del Principe Eugenio, immolatevi come ci ha insegnato Pietro Micca e vendicate il grande Bruno Gambarotta! Conquistate il Centro! E sul Caval’d Bruns issate il vostro vessillo. Torino non sarà mai Milano B!”

Giuseppe Culicchia

Chi è stato adolescente a Torino nei primissimi anni 2000 avrà combattuto una battaglia aspra, tenace, senza esclusione di colpi: quella fra Tamarri e Cabinotti. Che si può anche descrivere come Crocetta versus Mirafiori, capelli tagliati a scodella versus zazzera piena di gel, feste nei circoli dei canottieri sul Po il sabato sera versus Naxos in piazza Guala la domenica pomeriggio, Subsonica versus Gigi D’Ag(ostino). Versione moderna – e senza cappa e spada – di Guelfi contro Ghibellini, lo scontro fra le due bande giovanili più in voga degli albori del doppio zero sabaudo era quasi sempre pacifico (ad onor del vero, qualche rissa in discoteca ci scappava!), ma non per questo meno sentito. Far parte di una cumpa da giovincelli è una cosa seria, molto seria, nè? 

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Pure io, deliziosa & occhialuta sedicenne in fiore nell’Anno Domini 2000, avevo la mia banda preferita e nonostante siano passati 20 anni (Venti. V-e-n-t-i. Oddio, adesso che lo vedo scritto nero su bianco mi sento alquanto agée!) il furore per la fatidica e fatal diatriba è solo sopito sotto la brace dell’età adulta. Il fuoco di questa ex baby tamarra di Orbassano – cabinotta/brava ragazza per finta durante la settimana causa frequentazione di una scuola privata in città – si è riacceso grazie ad un gioco di società che ha tutte le carte in regola per diventare il mio preferito di sempre (scusa Cluedo, scusa Taboo), ovvero torinesità, bande torinesi, e patèle. Che in piemontese vuol dire darsele, venire alle mani. Che è anche il nome di suddetto gioco.

Patèle è un gioco da tavolo nato a Torino, ambientato a Torino. E, vi assicuro, crea dipendenza. I suoi creatori sono i ragazzi – torinesi ça va sans diredel team Torino Factory, gruppo di giovani con alle spalle un grande successo e al contempo una pesante eredità con cui confrontarsi. Vi dice nulla Torino XXL? Ebbene sì, Patèle è la seconda creatura degli inventori del gioco uscito nel 2016, enorme successo mediatico e di vendite che ancora non si è placato. Certo, la sfida di bissare il successo travolgente del fratello maggiore era ardua però non impossibile. E i ragazzi di Torino Factory l’hanno già vinta in partenza. Innanzitutto hanno mantenuto il cuore del gioco precedente, la gara fra squadre per aggiudicarsi il dominio di Torino sul tabellone. Se Torino XXL richiamava il Monopoli, Patèle è una sorta di Risiko in salsa piemontese dove al posto delle nazioni da invadere e conquistare ci sono i quartieri torinesi più alcuni comuni di prima cintura. Rullo di tamburi, c’è pure la mia Orbassano. Orgoglio della Provincia vieni a me!

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Come si invadono questi quartieri? Come si gioca a Patèle? C’è una premessa che equivale ad un prologo, scritto dall’autore nostrano Giuseppe Culicchia; siamo in un futuro distopico, una Torino sull’orlo della battaglia quasi pronta a cedere i suoi territori all’eterna rivale Milano, che intende trasformarla in Milano B. Le bande torinesi dei Tamarri, Cabinotti, Hipster, Hooligans, Pensiunat e Squatter, inizialmente alleate contro il meneghino invasore, rompono il sodalizio a causa dell’omicidio del loro leader carismatico, il glorioso scrittore e critico gastronomico Bruno Gambarotta La Volpe del Dessert (che è in realtà vivo e vegeto e scrive in mezzo a noi!) e diventano di nuovo acerrime nemiche. Quale tribù sabauda avrà la meglio sulle altre? Questo lo definirete voi alla fine di ogni partita e lo farete al termine di ore che volano veloci fra una sfida carta contro carta, una missione di attacco attraverso fiumi e ferrovie, personaggi celebri che spuntano all’improvviso dal mazzo e tante, tantissime risate. Siate pronti ad essere competitivi e fini strateghi: un mix fra lo scaltro Camillo Benso conte di Cavour e l’indomito Principe Eugenio!

Come Torino XXL – giunto in quattro anni di vita ad altrettante ristampe e più di 20.000 scatole vendute – anche Patèle è nato al seguito di una campagna di crowdfunding. Gli esiti sono stati, nuovamente, oltre le aspettative: il tetto di 15.000 euro prefissato dal team creativo è stato di gran lunga superato, visto che le 780 donazioni ricevute sulla piattaforma Starteed corrispondono ad un ammontare di ben 25.005 euro. Un risultato brillante, segno tangibile dell’amore dei torinesi per la propria città e per i bei progetti che la mettono in luce in modo sano e positivo.

Intorno a Patèle si è formata una nutrita cerchia di sostenitori, fra cui le ragazze di Have Fun Torino, blog dedicato ai locali e agli eventi della città; Angelica, Erika e Valeria hanno sposato la causa di Patèle tanto da organizzare, insieme alla squadra di Torino Factory, una serata/torneo fra blogger – c’ero anche io! – per promuovere il lancio del gioco. La serata si è svolta poco prima di Natale e così ce la raccontano le ragazze : “Durante una delle nostre riunioni abbiamo scoperto che Torino Factory stava per lanciare un nuovo gioco: Patèle! Ci ha incuriosito fin da subito perché ha come protagonista la nostra città e le “bande torinesi”, per questo abbiamo deciso di organizzare una serata nel locale Al Bona di via Bonafous per far conoscere il gioco a tutti i torinesi coinvolgendo alcune blogger ed influencer che come noi amano e fanno conoscere Torino sotto diversi punti di vista. La serata è stata super divertente e ringraziamo per la sua buona riuscita sia le blogger che i partner/sponsor, ovvero Al Bona e l’azienda dolciaria Boella & Sorrisi che ci ha deliziati con i suoi panettoni artigianali e con i cioccolatini, fra cui il gianduiotto rosa. Per concludere, volete sapere con chi ci siamo schierate noi? Con i Pensiunat, ovvio!”

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Ora, scommetto che vi sia venuta una voglia irresistibile di darvi alle Patèle più sfrenate, partendo alla conquista di Pozzo Strada assistiti dallo spirito di Pietro Micca e sfidando i vostri amici durante questi freddi week end invernali. E sicuramente vorrete sapere dove poter acquistare una copia del sacro & sabaudo gioco. Orbene, ogni dettaglio lo leggerete sulla pagina Facebook di Torino Factory, dove troverete i rivenditori sia in città che in provincia, dalle dolci colline di Chieri alle bianche pendici di Bardonecchia. 

Scusate, adesso c’è la battaglia per Mirafiori Sud che mi aspetta.

[photo credits: Dire Fare Mole]

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