In cerca di Liguritudine: 5+1 borghi da vedere nel Ponente Ligure

La liguritudine è un’attitudine.

La liguritudine è salsedine, i volti segnati dei pescatori, il mare che non può essere disgiunto dalle montagne.

La liguritudine è fatta di sapori, colori, profumi che si diffondono nei borghi, piccoli tesori preziosi di questa terra così aspra ma così affascinante.

Questi sono alcuni dei miei preferiti, situati tutti nella Riviera di Ponente: approfittate dell’estate per conoscerli, o per riscoprirli con nuovi occhi, in un percorso ideale che va dalla provincia di Savona a quella di Imperia.

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Taggia

Noli, la piccola Repubblica Marinara cantata da Dante

Uscita autostradale Spotorno, pochi chilometri di strada statale et voilà, il Medioevo è servito. Noli è un borgo piccino piccino dal grande lignaggio: antica Repubblica Marinara, inserito nella lista dei Borghi più Belli d’Italia e, udite udite, citato nientemeno che nella Divina Commedia! Dante ebbe infatti modo di ammirare Noli nel 1306 durante un viaggio verso la Francia e ne rimase talmente colpito da menzionarlo nella sua opera maggiore, precisamente nel canto IV del Purgatorio.

Florida Repubblica nel Medioevo, splendida località turistica oggi, con spiagge ampie e una vista mozzafiato su Capo Noli da una parte e l’isola di Bergeggi dall’altra. Da non perdere un giro fra le sue viuzze sbocconcellando focaccia – le fanno superlative da Il Paradiso della Gola – una visita alla suggestiva chiesa millenaria di San Paragorio, un’escursione al Castello Ursino.

Finale Ligure, spiaggia e Medioevo

Oltrepassato Capo Noli si arriva a Finale Ligure, uno dei comuni più popolati della provincia di Savona. Secondo me non esiste torinese che non abbia mai fatto una “toccata e fuga” della domenica a Finale, meta prediletta dai giovani sabaudi per la bellezza del litorale sabbioso e la facilità di approdarci anche via treno. Due spiagge dal sapore quasi caraibico – con mare super cristallino – sono situate a Varigotti, rione di Finale e antico insediamento saraceno: spiaggia di Punta Crena, raggiungibile attraverso un percorso abbastanza impervio o via mare, e la Baia dei Saraceni.

Da buona amante della Storia non posso che consigliarvi un tour nell’immediato entroterra di Finale, il suo cuore più antico e prezioso. Finalborgo è un reticolo di stradine e piazzette, ristorantini e dehors, palazzi scoloriti dal tempo e porte della città affrescate. Un luogo di pace racchiuso da vecchie mura medioevali che vi conquisterà: d’altronde, anche Finalborgo fa parte della lista dei Borghi più Belli d’Italia!

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Riva Ligure

Cervo, una tavolozza di colori fra Savona e Imperia

Lasciamo alle nostre spalle la provincia di Savona e addentriamoci nell’imperiese, in un lento avvicinamento al confine con la Francia e alla scintillante Costa Azzurra. I colori e la conformazione del territorio iniziano piano piano a cambiare. Alture meno impervie, colline morbide, borghi a picco sul mare. Come Cervo, abbarbicato sopra un’altura che si specchia nell’azzurro intenso delle acque sottostanti. 

Innanzitutto non cercate cervi a Cervo, probabilmente non ne troverete! Il curioso toponimo parrebbe infatti derivare non dal maestoso animale bensì dalla parola servo, presente in epoca romana su alcune insegne ad indicare l’offerta di servizi. Borgo marinaro operoso sin dalla sua fondazione, Cervo è stato a lungo collegato al commercio dei coralli. I marinai locali si erano in passato specializzati nella raccolta del corallo (specialmente in Corsica e Sardegna) portato poi qui per la vendita o esportato per la lavorazione. Un ricordo tangibile di questo speciale legame fra Cervo e il corallo è la chiesa barocca di San Giovanni Battista, posta sopra un incantevole terrazzamento vista mare, definita la chiesa dei Corallini in quanto costruita nel 1700 grazie ai proventi dell’attività dei pescatori.

Riva Ligure e Taggia, fra porticcioli e caruggi

Mi piacciono le cose belle e ancor di più mi piacciono le cose belle che in pochi conoscono. Negli ultimi anni ho avuto modo di frequentare spesso una di queste chicche della Riviera di Ponente dal nome semplice ma pieno di poesia, Riva Ligure, una delle mie destinazioni liguri predilette per la sua tranquillità e la sua vita lenta. Riva Ligure è vicinissima alla più nota Arma di Taggia, raggiungibile con una bella pedalata/passeggiata attraverso la Pista Ciclabile del Ponente Ligure, e nei suoi 2 chilometri quadrati contiene tutto ciò che amo: caruggi e casette colorate con i panni stesi alle finestre, un porticciolo, ristoranti di cucina tipica, spiagge a misura d’uomo.

Riva Ligure è la tipica cittadina di mare che profuma di salsedine, che parla il linguaggio dei pescatori ed abbraccia chiunque giunga qui con il suo clima mite, uno dei più temperati dell’intera Liguria grazie alle colline retrostanti che bloccano le correnti ed i venti della Valle Argentina che si apre dietro Arma. Risalite la strada che congiunge la località costiera al suo nucleo medievale, Taggia. Un viaggio brevissimo in auto, un viaggio lunghissimo nel tempo: Taggia è un puro concentrato di Medioevo, un saliscendi di strade strette ed edifici nobiliari che raccontano epopee di un passato glorioso. Da vedere il ponte antico, lungo 275 metri, composto da 15 arcate che solcano il torrente Argentina come guardiani secolari.

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Dolceacqua

Dolceacqua, il “gioiello di leggerezza” dipinto da Monet

Il confine con la Francia è a portata di mano, quasi lo possiamo sfiorare. Di là Mentone, il suo allure tutto francese, di qua Ventimiglia, ruvida e assolata, crocevia di popoli. Inoltriamoci alle sue spalle. Lì, fra montagne verdissime, ci basterà poco per arrivare al cospetto del Castello Doria e del ponte medievale ritratto dal maestro degli Impressionisti Claude Monet in diverse tele e da lui descritto come un “gioiello di leggerezza”. Ci troviamo a Dolceacqua, perla della Val Nervia, un luogo che ha magia nascosta in ogni suo angolo, in ogni caruggio che si arrampica sul crinale del colle fino a raggiungere le vecchie mura del maniero.

Dolceacqua è terra di prelibatezze. Dagli ulivi intorno al borgo si produce l’ottimo olio extravergine di oliva Riviera Ligure DOP, caratterizzato dal forte gusto delle olive taggiasche tipiche di quest’area dell’imperiese. Dolceacqua è anche sede di una delle Enoteche Regionali liguri, e non a caso; qui nasce la prima DOC della Liguria, quella conferita nel 1972 al Rossese di Dolceacqua, vino rosso rubino dall’accentuata sapidità, perfetto abbinato ai piatti di carne e pesce del Ponente. Un brindisi è d’obbligo, che ne dite?

[photo credits: Dire Fare Mole]

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