Spesso mi capita di usare parole e dare per scontato il loro significato, rendendomi poi conto di non conoscerlo appieno. Già, succede anche a chi con le parole ci convive e lavora, come la sottoscritta! L’ultima volta è stata circa un mese fa, quando il team di Nemi mi ha chiesto di incontrarci per parlare del loro progetto in partenza. Nemi è un’associazione fondata e formata dalle naturopate torinesi Silvia Polesello, Silvia Oberto, Marianna Pontini, Carinda Granieri più la quota azzurra Diego Creta, diversi percorsi alle spalle, stessi valori: l’educazione alla salute, la promozione di uno stile di vita sano e sostenibile, il rispetto di sè e dell’ambiente circostante nel quadro di una ricerca basilare di equilibrio.
Parlando con le ragazze di Nemi mi sono resa conto di una cosa: fino a quel momento non avevo proprio capito cosa fosse la naturopatia, cosa fosse veramente intendo, cosa significa svolgere questa professione e cosa comporta. Ringrazio quindi Silvia e le sue compagne di avventura per avermi dato la possibilità di confrontarmi su un argomento da me mai approfondito, di cui ho scoperto risvolti interessanti e inaspettati. Se anche voi siete curiosi di capirci qualcosa di più, ecco il resoconto della nostra chiacchierata a proposito delle loro attività e dell’istituto di naturopatia che ha da poco inaugurato il primo ciclo di lezioni.
Ciao ragazze, ancora grazie per avermi voluto raccontare la vostra storia. Innanzitutto, cos’è Nemi?
Nemi è per noi punto di arrivo e di partenza. Di arrivo perchè è il risultato dell’unione delle nostre strade professionali, intersecate per scelta reciproca e diventate una splendida realtà. Un progetto collaterale rispetto ai nostri lavori -ognuno di noi porterà nel mentre avanti la propria libera professione- ma non per questo meno sentito e voluto. Di partenza in quanto Nemi è al momento una tela bianca che non vediamo l’ora di riempire di colore, dove il colore significa formare nuovi naturopati e al contempo offrire servizi utili alla comunità; uno dei nostri obiettivi, ad esempio, è quello di aprire all’interno dell’istituto uno sportello gratuito di consulenze di naturopatia dedicato a chi sta affrontando un periodo di difficoltà economiche e non può permettersi spese extra. Già avviati sono invece gli incontri quindicinali, sempre gratuiti, aperti a chiunque abbia desiderio di confrontarsi su tematiche di naturopatia e anche di attualità, come i vaccini. La nostra intenzione è di fornire strumenti per formare una coscienza critica, non abbiamo alcuna pretesa dogmatica. Alla base delle attività di Nemi c’è il concetto di apertura, necessario per interfacciarsi con diverse mentalità e diverse professionalità. Qui nulla viene imposto: ogni pensiero è frutto di un percorso personale e consapevole.
Parliamo del percorso scolastico per diventare naturopati. Come è strutturato e cosa prevede?
Ci teniamo innanzitutto a sottolineare che il piano didattico dell’istituto include anche materie scientifiche, fondamentali per affrontare temi legati alla salute delle persone, sia fisica che psichica. Per questo motivo, collaboriamo con figure professionali quali psicologi e altre figure sanitarie, sinergie indispensabili per arrivare all’equilibrio di corpo, mente e spirito verso cui la naturopatia tende. In concretezza, le lezioni iniziano quest’autunno e si tengono nel fine settimana, con cadenza quindicinale, per un totale di 3 anni di lezioni frontali e laboratori più un anno di specializzazione facoltativa. Al termine del percorso di formazione, il corsista prepara una tesi e una discussione di un caso clinico, al superamento delle quali ottiene un attestato per svolgere la professione di naturopata. Fondamentale è il tirocinio, propedeutico all’approccio con l’assistito: nel corso delle nostre esperienze lavorative ci siamo accorti di quanto il contatto umano sia basilare sin dal primo colloquio fra assistito e naturopata, che conduce poi alla presa in carico e al sostegno. Un primo tassello di empatia che non deve essere per nulla trascurato.
In che campo opera quindi la figura professionale del naturopata?
Chi si rivolge al naturopata ha necessità di riequilibrare una situazione, un disagio che coinvolge mente e corpo. Noi possiamo consigliare rimedi a questo disagio, come Fiori di Bach o tecniche di rilassamento, ma ovviamente non possiamo operare nei contesti di forte disagio psicologico o di patologia. Dobbiamo quindi essere pronti ad indirizzare gli assistiti verso medici e psicologi qualora ne ravvisiamo urgenza e necessità. Per noi è centrale il concetto di consapevolezza critica di sè: non intendiamo invadere campi non di nostra competenza, non sarebbe etico. Diciamo che possiamo offrire supporti per migliorare la qualità della vita delle persone attraverso semplici accorgimenti quali esortare ad un’alimentazione sana, o aiutare a migliorare la percezione dell’individuo e dell’individualità.
I vostri sogni nel cassetto?
Indubbiamente il più grande sogno a breve termine è quello di trovare una sede tutta per noi! Al momento siamo ospitati nei locali di una Onlus di Torino, in via delle Rosine (a pochi passi da via Po); qui svolgiamo corsi e incontri, mentre lo sportello di consulenza è attivo su appuntamento nei nostri rispettivi studi previa presentazione dell’ISEE per poter accedere alla gratuità del servizio. Di certo, quando avremo la vera sede di Nemi potremo sviluppare molti più progetti. Infine, il sogno a lungo termine è la volontà di promuovere la ricerca nel campo della naturopatia, collaborando con professionisti scientifici instaurando un proficuo gioco di squadra: anzi, approfittiamo per lanciare un appello a chi si occupa di ricerca, chissà se qualcuno abbia voglia di mettersi in gioco insieme a noi!
Sito: https://istitutonemi.com/
Facebook: Istituto Nemi
[photo credits: Istituto Nemi]