Cambiare città è una svolta decisiva nella storia di una persona. Passare dalla città alla montagna lo è ancora di più. Difficile? Senz’altro. Impossibile? Assolutamente no. E l’intervista di oggi vi farà capire quanto il cambiamento possa essere un ottimo modo per ricostruire se stessi, anche a livello professionale.
Flavia Chiarelli ha un sorriso timido e sincero, modi pacati e la determinazione buona di chi conosce se stesso e ciò che desidera dal suo futuro. Flavia è nata in Abruzzo, alle pendici del Gran Sasso, e come scrive sul suo sito non riesce a vivere senza il profilo delle montagne all’orizzonte. Le montagne fanno ormai parte non solo del suo orizzonte ma della sua quotidianità: da tre anni vive a Jouvenceaux, paesino della Valle di Susa, insieme al suo compagno e all’“assistente felina” Margherita. La montagna è parte sostanziale anche del lavoro di Flavia, Sport Marketing Manager freelance per atleti che praticano le discipline outdoor d’alta quota. Un mestiere costruito pezzo per pezzo, passo dopo passo, una professione che la porta in giro per l’Italia e che la fa sempre tornare nell’abbraccio sicuro delle sue montagne adottive, fra una sciata in notturna e una sessione mattutina di yoga.
Curiosi di conoscerla meglio?
Flavia, le montagne della Valle di Susa sono diventate da qualche anno la tua nuova casa. Cosa ti ha portata in Piemonte?
Potrei risponderti razionalmente, dicendoti che è merito del mio DNA in parte piemontese. Mia mamma, che vive a Genova, è infatti originaria del basso Piemonte. La verità è però un’altra: sono arrivata qui per amore! Il mio compagno – nonché eccellente scultore – è valsusino doc di Jouvenceaux, frazione di Sauze d’Oulx (anche quella di Maurizio, compagno di Flavia, è una bella storia di vita e di arte all’ombra delle montagne, e ve ne parlerò meglio in un futuro articolo ndr), dove mi sono trasferita anche io dopo varie tappe di avvicinamento a lui e alle sue amate vette.
La scintilla è scoppiata nel lontano 2008: da allora si sono succeduti sette anni di frequentazione nei week-end, visto che all’epoca vivevo ancora in Abruzzo e la distanza era, come potete immaginare, difficile da gestire. Poi ho iniziato ad avvicinarmi al Piemonte, prima trasferendomi a Milano per seguire un master di moda, in seguito a Biella, dove lavoravo in un lanificio. Infine sono approdata a Torino e, dopo aver concluso il rapporto di lavoro con una ditta in città, ho finalmente preso coraggio, cuore e bagagli e ho fatto il fatidico passo. Il trasferimento definitivo a Jouvenceaux risale al 2015, quindi quest’anno festeggio i miei tre anni da “nuova montanara”.
Una nuova montanara, giusto. Come si vive in montagna (con la variante non indifferente del non esserci nati) e come vivi tu la montagna?
Voglio sfatare un mito, perché è giusto essere concreti e sinceri: in montagna si vive bene, ma non è facile, affatto. Non è quel mondo idilliaco che magari un cittadino si aspetta, è un ambiente del tutto diverso, a tratti duro, mutevole a seconda delle stagioni. Ci sono momenti intensi corrispondenti alla stagione invernale, quando il paese viene invaso da persone, voci e suoni, e momenti di profondo silenzio alla fine della stagione, attimi in cui ti ritrovi spesso da solo con te stesso. Quando cominci a fare pace con la tua parte più introspettiva e quando impari a seguire, o meglio ad assecondare il ritmo della natura e delle stagioni, allora cominci a capire la vera anima della montagna, ad amarla nonostante la sua durezza.
Spesso il lavoro mi porta in città, ma quando sono a casa ritrovo la lentezza delle terre alte. Il senso di comunità è molto forte e ho stretto dei legami importanti con gli altri “nuovi montanari”, ad esempio i tanti stranieri che hanno scelto di vivere Sauze, commercianti o nomadi digitali, con cui c’è un bellissimo scambio di opinioni e progetti (il mio sito, ad esempio, è opera di una webmaster tedesca che abita qui!). Poi, per una sportiva come me, poter fare attività all’aria aperta, correre nei boschi, avere le piste di sci a portata di mano, è davvero il massimo!
Lo sport per te non è solo passione, ma anche lavoro.
Come anticipavi nell’introduzione, sono una Sport Marketing Manager. Alla stregua di tutti i lavori 2.0, è una scommessa, un’attività che ho plasmato con le mie mani facendo leva su due grandi passioni, la comunicazione e lo sport. La mia avventura professionale in questo settore è iniziata nel 2016, condita da tanto entusiasmo e un pizzico di incoscienza: avevo appena terminato la prima stagione invernale a Jouvenceaux, il lavoro che svolgevo non mi gratificava appieno e sentivo che potevo, o meglio dovevo dare una svolta alla mia vita professionale. Da lì mi sono chiesta “cosa ti piace fare?” e mi sono data due risposte, la prima è stata fare sport, la seconda occuparmi di marketing, alla luce della mia esperienza decennale nel campo. Così è nato il mio nuovo ruolo di Sport Marketing Manager specializzata in discipline outdoor di montagna e sono arrivati i primi sportivi da seguire; la primissima, che assisto tutt’ora, è stata Federica Mingolla, giovane climber con la quale ho tanti progetti all’attivo.
Nello specifico, una Sport Marketing Manager si occupa di tutti gli aspetti marketing e digital di un professionista dello sport, aiutandolo a gestire gli sponsor, a curare la sua immagine web e social. Oltre a seguire gli atleti, offro le mie consulenze ad associazioni e società sportive, oltre a partecipare attivamente a iniziative legate alla montagna, come la collaborazione con la casa di produzione Open Circle per la realizzazione di “Fisch”, un film che ci ha regalato grandi soddisfazioni.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Il mio futuro è tutto da scrivere. Certo, fra i miei obiettivi c’è quello di allargare il mio raggio di azione, instaurando collaborazioni durature con agenzie di comunicazione ed aziende e occupandomi anche di atleti non legati agli sport di montagna. Il progetto principale al momento è il focus sul mio personal branding, per costruire al meglio la mia immagine professionale e tracciare una strada ben definita, che mi porterà a breve ad aprire partita IVA.
Un piccolo grande sogno nel cassetto? Mi piacerebbe creare una squadra di lavoro, un team di collaboratori fidati a supporto dell’attività. La sinergia in questo campo è tutto, e io credo fermamente nel potere del gruppo. D’altronde, il mio motto preferito parla proprio di questo: “ Se vuoi andare veloce vai da solo, se vuoi andare lontano, vai insieme”.
Sito: www.flaviachiarelli.it
Facebook: FlaviaChiarelli-Sport Marketing Manager
Instagram: Flavia_chiarelli
[photo credits: Flavia Chiarelli, Giorgio Violino]
beh chissà perchè penso a Bonatti e tante cose, Flavia forse grazie all’amore ha vinto su se stessa, certo abbiamo vissuto momenti TERRIBILI sempre parlando anche litigando ma l’amore HA VINTO
grazie Flavia per il tuo coraggio
GO ON
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Grazie Fernanda e forza Flavia 🙂
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