Di ciliegia in ciliegia, di Freisa in Freisa: gusti e percorsi sulle colline torinesi

Agli sgoccioli degli anni ’90, Cesare Cremonini inneggiava ai colli bolognesi insieme ai compianti Lunapop nella hit “50 special” (chi è stato adolescente alla fine dello scorso millennio non può ora esimersi dal canticchiare l’irresistibile ritornello, con tanto di saltelli selvaggi come contorno). Dei colli bolognesi so poco o nulla in verità, avendoli sfiorati solo dal finestrino dell’auto durante uno dei miei mille viaggi estivi verso Ferrara ed i lidi dell’ Adriatico. Di quelli torinesi, invece, potrei scrivervi pagine, pagine e pagine.

Il territorio della provincia di Torino è un puzzle di pianure e rilievi, fatto di alte montagne ad ovest e di dolci colline a sud-est, che iniziano ad innalzarsi dal centro città per continuare la loro andatura sino ai confini con il Monferrato astigiano. Un territorio pieno di cose buone e profumate, sul quale si possono pianificare innumerevoli itinerari per un week end di pura torinesità agreste. Eccone uno ultra gustoso a tema ciliegie & Freisa!

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Partiamo da Pecetto Torinese, comune di origine medievale confinante con Torino e patria indiscussa della ciliegia piemontese. Il legame fra il frutto rosso ed il paese ha radici recenti ma solide: fu nel 1910, dopo la devastazione dei vigneti da parte della fillossera (insetto parassita della vite) e della grandine, che l’allora sindaco Mario Mogna ascoltò il consiglio del suo amico ed illustre politico Giovanni Giolitti sostituendo i vitigni con piante di ciliegio. Grazie al clima particolarmente mite della zona – dove si coltivano anche mandorli e ulivi – i ciliegi attecchirono bene e diedero vita ad una produzione in larga scala, divenuta sempre più apprezzabile di anno in anno tanto da affermarsi come la principale risorsa economica locale.

Una ciliegia tira l’altra, si sa, e accanto all’ importanza sul lato economico si è aggiunta quella in ambito turistico. L’appuntamento con la Festa delle Ciliegie è una tradizione fissa nel calendario pecettese da ben 102 anni ed altrettante edizioni; la manifestazione, organizzata dalla Pro Loco, cade la prima domenica del mese di giugno, quindi sfortunatamente (cause di forza maggiore mi hanno impedito di scriverne prima) dovremmo aspettare un anno per parteciparvi ed assistere alla mostra mercato, alla notte bianca delle ciliegie e all’ investitura della bella Cerasera, personaggio simbolo della kermesse.

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Non attendete però la nuova puntata della Sagra per visitare le bellezze di Pecetto: nel corso dell’anno ci sono tante occasioni per approfittare di una passeggiata fra i ciliegi e di una visita al centro storico della cittadina (info sul sito del comune).

Non ho fatto in tempo a parlarvi della Festa delle Ciliegie, quindi spero di farmi perdonare offrendovi idealmente un bicchiere di Freisa nella seconda tappa del nostro tour virtuale. Sono infatti in tempissimo per annunciarvi che durante il week end di sabato 17 e domenica 18 giugno 2017 si terrà  Di Freisa in Freisa, evento dedicato al vino rosso DOC emblema delle colline torinesi che da otto anni si tiene in quel di Chieri, a circa 15 km da Torino.

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La romana Carrea Potentia citata da Plinio il Vecchio darà ancora una volta in prestito il suo sfondo alla manifestazione eno-gastronomica, promossa dal comune stesso in collaborazione con il Consorzio del Freisa di Chieri – il suo presidente è Luca Balbiano delle omonime cantine di cui vi ho parlato qui – e il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Uno sfondo di grande prestigio: l’elegante Chieri si fregia di una storia millenaria, di monumenti particolari come il duomo del V secolo e l’ imponente arco eretto nel 1580 in onore di Emanuele Filiberto di Savoia, e di primati curiosi, su tutti la probabile “paternità” del…Blue Jeans! Sembra che proprio nel chierese sia stato prodotto il fustagno di colore blu arrivato poi al porto di Genova (Blue Jeans deriverebbe dalla traduzione in inglese della locuzione Blu di Genova) e da lì diffuso in tutto il Mondo.

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L’edizione 2017 di Di Freisa in Freisa celebrerà inoltre un anniversario speciale. È del 1517, infatti, la bolla doganale che cita per la prima volta la denominazione Freisa, un documento che ha dato il via alla storia di un vitigno versatile con geni nobili, che recenti studi del CNR indicano come diretto discendente del celebre Nebbiolo. Il calendario completo lo trovate al link www.comune.chieri.to.it/eventi/freisa-2017.

Non ci resta che alzare i calici e brindare cantando. Cosa? “Ma quanto è bello andare in giro per i colli torinesi”, ovvio!

 

Per altri itinerari sulle colline di Torino: www.stradedicoloriesapori.it

[photo credits: Dire Fare Mole]

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