Provo una malcelata e sorniona soddisfazione quando un non torinese si innamora della mia Torino. E devo dirvi, cari amici sabaudi, che la cosa accade più spesso di quanto voi potreste immaginare!
Fooditality, un gioco di parole dietro cui si cela un progetto di valorizzazione tutto dedicato al food&wine italiano. Raccontaci come nasce la tua avventura professionale.
Fooditality è nato come brand un anno fa, ma l’attività va avanti da quattro anni. Prima mi occupavo del marketing di una grande catena di hotel di lusso, un lavoro che mi ha dato la possibilità di conoscere – e amare – questo settore da un punto di vista “privilegiato”, carpendone i meccanismi e venendo in contatto con molte persone dell’ambiente. L’ esperienza sul campo mi ha permesso di spiccare il volo e creare qualcosa di mio, di nuovo.
Cos’è Fooditality? Una rete, un hub che riunisce professionalità differenti connesse fra loro, a servizio di chi ha un ristorante, un locale, un hotel, un ristorante dentro un hotel – branding di nicchia a me caro, dato che era il tema della mia tesi di laurea! – e vuole valorizzarlo al meglio. Siamo partiti dall’ offerta di servizi, in seguito abbiamo sviluppato il blog collegato al sito, i canali social (imprescindibili per chi vuole comunicare al giorno d’oggi, Instagram in primis) e infine i corsi di formazione.
Sono il punto di riferimento di Fooditality, ma mi avvalgo dell’imprescindibile collaborazione di referenti territoriali, come grafici e fotografi, e di account di zona più operativi. Il mio ruolo mi porta spesso a viaggiare, quindi non potendo essere ovunque mi sono circondata di persone altrettanto competenti che possano far sentire il cliente sempre coccolato e al centro delle nostre attenzioni.
All’ interno di Fooditality non c’è gerarchia: la rete è orizzontale e collaboriamo tutti in perfetta concordanza.
Sono innamorata di Torino! Sarà per il fatto che qui ci sono parte delle mie radici (uno dei miei bisnonni era torinese), che ho conosciuto e vissuto a fondo la città sia a livello personale che a livello professionale, che il mondo del food sabaudo è più fiorente che mai … insomma, non è per niente una città grigia come molti erroneamente affermano.
Vengo spesso a Torino, in special modo in corrispondenza di eventi del settore come il Salone del Gusto, il Gourmet Expo Forum, il recente Festival del Giornalismo Alimentare, e ogni volta mi rendo sempre più conto di quanto sia una vera e propria roccaforte dell’agroalimentare italiano. Un primato dovuto, a mio avviso, anche alla forte connessione esistente fra la città e il resto del Piemonte, un’ unione evidente non solo sulla tavola ma nel sistema fra enti territoriali, produttori e attori del turismo in generale. Un elemento di forza da non sottovalutare!
In collina, fra Torino e Baldissero, non potete perdervi il Bel Deuit: se non ci siete ancora stati, rimediate subito! Il ristorante offre piatti della tradizione piemontese e si trova proprio sotto la Basilica di Superga , e la sensazione è quella di essere anni luce lontano dalla città e dal caos del traffico.
Scendendo verso il centro, fate tappa nei pressi del Parco del Valentino e regalatevi una cena al ristorante del Duparc Contemporary Suites. Sarete accolti dalla bellezza di questo art hotel e travolti dai sapori di sentore piemontese, dalla fornita cantina e dalle porzioni molto generose.
Spostandovi vicino alla Mole vi imbatterete nel Sorij Nouveau, vineria con ottima cucina dello chef Paolo Ribotto, attento non solo alla preparazione delle ricette ma anche alla comunicazione social gestita interamente da lui.
Altro re del branding è Edoardo del celeberrimo caffè Pepino, all’ ombra di Palazzo Carignano. Edoardo rappresenta la nuova generazione della famiglia Cavagnino, alla guida dello storico locale dal 1916, e porta avanti una strategia di marketing giovane nonostante il carattere secolare dell’attività. E poi il loro gelato è di qualità superlativa!
Fuori Torino invece vi consiglio di provare i piatti easy-piemontesi e i golosi taglieri dei Cugini di Torino, delizioso localino di Nizza Monferrato. Ambiente rilassato, scelta tra vineria e piccola ristorazione, cockatil innovativi – come il Barbera Tonic, rivisitazione dello Spritz che verrà presentato al prossimo Vinitaly – fanno dei Cugini di Torino un posto unico e frizzante, come la coppia che lo gestisce e che utilizza virtuosamente i social network: pensate, un buon 80% della clientela arriva proprio attraverso questi canali. Ennesima dimostrazione dell’importanza della comunicazione nel settore food!
Facebook: Fooditality
Cibo, viaggi e Torino: cosa voglio di più dalla vita? Piacere, Martina, e complimenti per il vostro progetto. Penso sia molto utile perché purtroppo ci sono ancora troppe località piemontesi che avrebbero molto da offrire dal punto di vista del turismo e dell’ospitalità ma che purtroppo “non sono sulla mappa”.
Buona domenica a entrambe 🙂
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Concordo Silvia, Martina fa davvero un lavoro bello, buono e utile. Non vedo l’ora di provare i ristoranti che ha consigliato!
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