Lo avrete capito: amo i food blog! La mia golosità innata non è purtroppo supportata da un talento culinario (anche se da quando convivo con il #direfarefidanzato ho fatto dei timidi progressi ai fornelli), e sarà per questo che ammiro in modo sconfinato chi quel talento invece ce l’ha.
Se poi bontà si abbina a bellezza, non riesco davvero a resistere. Alcuni blog di cucina hanno immagini così belle che quasi si riesce a percepire il profumo delizioso delle ricette attraverso lo schermo dello smartphone. Brodo di Coccole è uno di loro: merito di Valentina Masullo, un concentrato di creatività, simpatia e dolcezza, con una mano in pasta e l’altra pronta a scattare foto. Ho conosciuto Valentina qualche mese fa e da allora la seguo assiduamente, conquistata dalla sua verve e dalla sua storia di ex impiegata pubblica convertitasi – felicemente -in freelancer. Lasciatevi travolgere anche voi dalla sua carica di coccole in cucina!
“Brodo di Coccole” per noi lettori significa calore e profumo di cose buone. Per te significa lavoro, impegno ma anche rinascita. Raccontaci qualcosa di più di te e della tua vita da (food) blogger!
Brodo di Coccole nasce quasi per gioco, dalle ceneri di un blog in cui per anni avevo raccontato come si sta seduti nelle sale d’aspetto dei centri di PMA e dalla fine di un capitolo piuttosto doloroso della mia vita. Non era un progetto concreto, avevo solo voglia di tornare a scrivere e di farlo con leggerezza. Il cibo era un pretesto, forse lo è ancora adesso, ma è una cosa così bella che non ho più voluto rinunciarci.
In Brodo di Coccole ho riversato molte delle mie passioni e con tempo e dedizione li ho trasformati in lavoro. Nel 2015 ho lasciato il mio grigio impiego statale per occuparmi a tempo pieno di content marketing per il food.
Nelle mie giornate oggi c’è molta cucina, c’è la scrittura, un po’ di burocrazia – quella che tocca a tutti noi freelance – ma soprattutto tanta fotografia. Le immagini per me sono il modo più immediato ed evocativo di comunicare e le utilizzo sul blog, per raccontare i miei piatti e su Instagram per raccontare me, la mia vita e le mie ispirazioni.
Del blog amo … tutto! Ma una menzione speciale va alle immagini. I tuoi scatti sono apprezzatissimi su Instagram, il mio social network preferito. E proprio di Instagram si parla nel corso “Foto in Tavola” , ideato da te insieme a Marta Pavia, Local Manager di IgersTorino. Come è nato questo progetto e cosa “bolle in pentola” per il futuro?
“Foto in tavola” è un’idea che avevo in mente da molto, il corso a cui avrei voluto partecipare 5 anni fa, quando – con una buona infarinatura di fotografia, che è sempre stata una passione – cercavo un’esperienza concreta che mi lasciasse dei consigli soprattutto pratici e invece trovavo solo ore e ore di teoria che già conoscevo a memoria e set già composti da fotografare. Questo workshop è un format completamente diverso, e il primo riscontro è così positivo che certamente ci saranno altre date per il 2017.
Ho diverse attività già pianificate per il prossimo anno, ho in mente un progetto fotografico personale e forse potrebbe essere l’anno giusto per dedicarmi a quell’ idea, che accarezzo da un po’, di scrivere un libro di cucina.
Io e te condividiamo un’altra grande passione: le Langhe, che sono state le scenario del tuo matrimonio lo scorso settembre. Ma le Langhe, oltre ad essere super romantiche, sono la patria dell’autentica cucina piemontese. Da esperta in materia, ci consigli qualche itinerario del gusto fra colline e vigneti?
Oh, esperta di Langhe proprio no! Ogni volta che le vedo mi sembrano nuove e incredibilmente più belle. È stato un amore a prima vista un po’ tardivo ma sto cercando di recuperare. Il mio luogo del cuore è quello in cui mi sono sposata, il Trés – Trezzo Tinella, dove Margherita e Luca offrono una cucina tradizionale ben fatta insieme a qualche proposta più creativa e moderna che rispetta comunque molto il territorio e le sue caratteristiche. A chi cerca invece un luogo più rustico consiglierei senz’ altro la Locanda ‘d Batista, luogo principe per la tradizione langhetta.
A chi dorme in Langa direi infine di non perdersi una notte (o anche più) da Ada Nada, agriturismo con cantina partecipando magari anche a una delle degustazioni dei loro ottimi vini. È uno di quei luoghi in cui vado sicura quando cerco serenità.
Valentina e Torino. Quali sono i tuoi posti del cuore?
Torino è il mio posto del cuore. Questa città mi ha accolta come nessun altro posto aveva fatto prima. Non ho l’animo sabaudo, la mia resta una personalità più caciarona, io vengo dal sud, ma credo che se dovessi proprio scegliere un luogo questo sarebbe Piazza San Carlo. Sogno uno studio in una di quelle finestrine che si illuminano agli ultimi piani, nei sottotetti e di poter guardare quella bellezza ogni volta che perdo l’ispirazione.
Se invece parliamo di cibo faccio molta fatica a risponderti. Dipende molto dalla stagione, dal momento e dalle voglie. Non sono una da grandi ristoranti, preferisco le piole o comunque le attività piccole e più accoglienti. In questo periodo amo particolarmente i ramen caldi e saporiti di Ramen-ya Luca e le jacket potatoes di Poormanger in versione local. La mia concessione più golosa è un bicerin al locale storico della Consolata. Una volta ogni tanto, rigorosamente quando fa freddo, in ricordo della mia prima volta in questa splendida città, quando ancora ero una turista che passeggiava con il naso all’ insù.
Sito: www.brododicoccole.com
Facebook: Brodo di Coccole
[photo credits: Valentina Masullo]