Una blogger on the road! Week end ed itinerari fra Canavese e Valle d’Aosta
A volte basta poco per staccare la spina dalla routine.
Due giorni liberi, un bagaglio leggero, una selezione di mete vicine a casa ma non per questo meno suggestive: gli itinerari possibili – e a basso costo – in Piemonte e dintorni sono davvero tanti, adatti ad ogni tipo di vacanza. Romantica, avventurosa, sportiva, rilassante, in coppia o con gli amici, in ogni caso sempre sorprendente. Così come pieno di piccole, meravigliose sorprese è stato il mio week end on the road fra Canavese e Valle d’Aosta, un paio di giorni intensi fra cultura, svago e paesaggi indimenticabili.
QC Terme [photo credits: Dire Fare Mole]Il mio itinerario a kilometro quasi zero è iniziato con una levataccia, come spesso accade quando si deve partire. Io ed il mio compagno – di vita e di viaggio! – ci siamo diretti verso la Valle d’Aosta, per una prima tappa all’ insegna del relax. Penso che molti di voi avranno intuito la nostra meta: le bellissime terme di Pré Saint Didier. Circondate dal verde e con il Monte Bianco sullo sfondo, che si può ammirare pigramente immersi nelle vasche esterne, le QC Terme aostane sono sempre nella to do list annuale di Dire Fare Mole. Dopo averle vissute alla fine dell’estate, quest’anno ho deciso di vedere le terme in primavera, ed è stata una scelta azzeccata. Complice una giornata baciata dal meteo, abbiamo fatto un vero e proprio bagno di sole, oltre che di acqua termale. Acqua che sgorga da due sorgenti di 22 e 36 gradi, situate nella gola dell’Orrido, spettacolare fenomeno roccioso poco fuori dal centro abitato. La storia delle terme di Pré Saint Didier si perde nella notte dei tempi. Conosciute già dai Romani, che come tutti ben sappiamo erano grandi estimatori delle terme, diventano una vera e propria meta di turismo termale dal XVII° secolo. Re-inaugurate nel 1834 con la costruzione di un moderno stabilimento, le terme erano meta prediletta dei membri di casa Savoia. Dalla storia ai giorni nostri: dal 2005 la gestione dello stabilimento è affidata a QC, catena presente in molti punti della penisola, dove benessere e attenzione ai particolari coesistono dando vita a luoghi unici, per concedersi tante coccole…e molti vizi!
La Thuile [photo credits: Dire Fare Mole]Dopo una giornata alle terme, la fame si fa sentire. Ed in terra valdostana, le tentazioni sono davvero infinite per una buona forchetta come me! Una decina di minuti – e qualche tornante – e ci addentriamo nel vallone di La Thuile, per raggiungere l’omonima località, la più occidentale dell’intera Valle d’Aosta. Qui ceniamo al ristorante “La Grotta”, con un menù decisamente locale. Parola d’ordine? Fontina, ovvio! Che sia a condimento degli gnocchi, o all’ interno della tipica scaloppina valdostana, il formaggio re della Regione non può mancare sulla nostra tavola, accompagnato da una bottiglia di Torrette, vino rosso valligiano.
Il bello dei paesi di montagna è che puoi dimenticare la macchina, e girare comodamente a piedi. Anche questo vuol dire staccare dalle abitudini quotidiane. Pochi passi dal ristorante ed eccoci in albergo: abbiamo scelto di soggiornare presso il delizioso hotel “Coeur du Village”, gestito dalla simpaticissima – e toscanissima – Irene. Il nome non mente: l’hotel è davvero situato nel cuore del pittoresco borgo di La Thuile, con vista sulle montagne che lascia senza fiato. La Thuile è quello che si definisce un paese di confine, e come tutti i paesi di confine ha un’identità unica e singolare. Fondato in epoca romana, è da secoli immemori un passaggio importante fra Italia e Francia, data la sua posizione prossima al Colle del Piccolo San Bernardo. In epoche a noi più vicine, La Thuile ha avuto risonanza per via di competizioni sportive di primissimo piano, come la Coppa del Mondo femminile di Sci disputata nel Febbraio scorso, e anche per meriti … televisivi! Qui infatti si trova il campo base di Donnavventura, noto programma televisivo Mediaset di spedizioni on the road al femminile.
Dopo una dormita che più rilassante non si può, cullati dal silenzio e dal calore delle tonalità del legno della stanza, il risveglio è stato piacevolmente accompagnato dalla deliziosa colazione, servita in una sala al piano terra dell’albergo, arredata in stile vintage montano. Torte fatte in casa, pancakes, marmellate, ma anche formaggi del luogo e salumi: un menù ricco e per tutti i palati, che ci ha consolati dalla pioggia in arrivo. Giusto il tempo di fare il nostro piccolo bagaglio, ringraziare Irene per la splendida ospitalità, e via verso la prossima meta!
Hotel Coeur du Village [photo credits: Dire Fare Mole]Indecisi se andare al Forte di Bard – leggi articolo Dove Napoleone e i supereroi Marvel si incontrano: il Forte di Bard – posto proprio sulla strada del ritorno, oppure rientrare in Piemonte e deviare leggermente verso il Canavese, abbiamo optato per la seconda soluzione. E quindi…eccoci ad Agliè, paese piccolo ma con due considerevoli punti di interesse storico-culturali: Il castello ducale e il Meleto, residenza estiva del grande poeta torinese Guido Gozzano. Senza dimenticare i meriti eno-gastronomici di queste terre: qui infatti sono di casa l’ Erbaluce, vino bianco prodotto nella vicina Caluso, ed i Torcetti, biscotti al burro intrecciati e super golosi. E golosissima è stata la pausa pranzo presso la trattoria tipica “Scudo di Francia”, consigliataci dal sempre sia lodato Tripadvisor. Consiglio accettato ed apprezzato: la trattoria, in pieno centro del paese e con un bel dehor, offre piatti della cucina piemontese e canavesana in un ambiente caldo ed accogliente. Il mio menù? Antipasto misto, con menzione speciale per il vitello tonnato, ed i ravioli con fonduta e nocciole. Per concludere, gelato alla crema con immancabile Torcetto. Pranzo da 10 e lode, che ci permette di affrontare il pomeriggio carichi e soddisfatti!
Da appassionata di castelli e storia, non potevo andare via da Agliè senza aver visitato il castello, vero simbolo del paese, un’inconfondibile sagoma rosso mattone elegantemente adagiata nel verde di un parco secolare. Costruito durante il Medioevo, l’edificio ha cambiato proprietari e volto più volte nel corso dei secoli. I signori originari, i conti di San Martino, vendettero il castello nel 1764 ai Savoia, che ne affidarono la ristrutturazione all’architetto Ignazio Birago di Borgaro. Dopo l’occupazione Napoleonica, il palazzo tornò nelle mani dei Savoia, che successivamente lo affidarono al ramo cadetto dei duchi di Genova, e dal 1939 fa parte dei beni dello Stato italiano.
Trattoria Scudo di Francia [photo credits: Dire Fare Mole]Il percorso si snoda attraverso le sale principali dei piani inferiori – il piano nobile, con le camere da letto, non è accessibile al pubblico – fino ad arrivare alle cucine, che sono state davvero una sorpresa. Le cucine del castello sono infatti le più grandi fra le residenze piemontesi, ed hanno conservato gran parte dell’assetto originario. Fra le curiosità, la presenza di forni diversi per ogni tipologia di pietanza servita (che ci fa quasi sentire dei miseri millenials, con il nostro unico forno di casa dove cuociamo torte, pasta e pollo senza alcuna distinzione!) e la riproduzione del dessert preferito di Maria Cristina di Borbone, una delle padrone di casa, ovvero uno scenografico budino al cioccolato con tanto di fontanelle a forma di cigni…roba da far invidia alle cake designer più affermate!
Cucine del Castello di Agliè [photo credits: Dire Fare Mole]L’impronta di Maria Cristina, moglie di re Carlo Felice di Savoia, è presente e viva in gran parte degli ambienti del palazzo. Fra questi, la sala Tuscolana, contenente la sua raccolta di reperti archeologici provenienti dall’antica città laziale di Tuscolo (l’attuale Frascati), la Galleria d’Arte e la Galleria delle Tribune, con una carrellata di ritratti di Cavalieri dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata, commissionati dalla regina stessa. Che ci dà il benvenuto e l’arrivederci insieme al consorte attraverso i quadri che li ritraggono, opere del pittore francese Berger, posti nel maestoso Salone di Caccia, luogo dove la visita ha inizio e fine. Lasciamo questo luogo da favola – talmente bello da essere stato più volte utilizzato come set cinematografico e televisivo…vi dice niente Elisa Di Rivombrosa? – con un unico rammarico: non aver potuto visitare l’immenso parco circostante, con i suoi giardini all’ inglese e all’ italiana organizzati in terrazze su tre livelli, le sue fontane e giochi d’acqua che rendono l’atmosfera ancora più irreale. Il parco riaprirà in estate, al termine dei lavori di manutenzione in corso. Una scusa in più per tornare ad immergermi in questa fiaba sabauda!
Castello di Agliè [photo credits: Dire Fare Mole]Con gli occhi pieni di meraviglia, si risale in macchina e via, verso Torino. E sale già la voglia di ripartire per un altro on the road al sapore di Piemonte e dintorni…in puro stile Dire Fare Mole!
Mole Advisor:
QC Terme– Allée Des Thermes, Pré Saint Didier (AO) www.termedipre.it