Il primo anno di Dire Fare Mole

Quando aprii il blog Dire Fare Mole, nel marzo di un anno fa, mai avrei immaginato che sarei arrivata a scrivere questo post di festeggiamenti.

Ciò che, inizialmente, era stato concepito e voluto come uno spazio personale, una sorta di diario virtuale dove sfogare la mia voglia di scrivere e raccontare, è poi diventato qualcosa di diverso. Qualcosa di più.

Creai questo piccolo blog in un momento per me difficile, a livello professionale. Faticavo a trovare la mia strada, non mi piaceva ciò che stavo facendo, e soprattutto … non mi sentivo più io.

Capii allora che, per ritrovare me stessa, dovevo partire dall’ inizio. Let’s go back to the start, cantano i Coldplay: e così ho fatto. Sono tornata al mio primo amore, a ciò che da bambina illuminava le mie giornate, che scatenava la mia fantasia, facendola volare senza sosta e senza lacci. Sono tornata a scrivere, a giocare con le parole, a fare quello che mi rendeva felice ed al contempo orgogliosa.

Da lì … la strada è stata tracciata, ed è stato meraviglioso percorrerla. Come girare per i sentieri alberati della mia amata Mandria, come camminare lungo il Po al Valentino in una domenica di sole autunnale. Ho ri-scoperto il mio territorio attraverso nuovi occhi e nuove prospettive, ho scoperto cose che non conoscevo, e soprattutto – visto che il cammino è più bello quando si è in compagnia – ho incontrato persone che hanno enormemente arricchito il mio bagaglio, ed il mio cuore.

Esperienze, interviste, occasioni lavorative . Un anno fa avrei giurato che questo blog sarebbe rimasto mio, e mio soltanto. Invece, ho condiviso i miei pensieri, le mie parole, le immagini che ho scattato. E la gioia di fare ciò che sto facendo si è moltiplicata.

Per tutto questo, devo ringraziare la mia Musa.

Già, perché tutti coloro che scrivono, da che è stata inventata la scrittura, hanno qualcuno a cui dedicare i propri versi.

Io ho scelto la Mole Antonelliana, perché non poteva essere altrimenti.

Sì, la Mole è la mia Musa: la sua sagoma inconfondibile è il nostro marchio di fabbrica sabaudo, la prima cosa che cerchiamo quando osserviamo Torino dall’ alto. Che sia da Superga o dai Cappuccini, non importa: è su di lei che il nostro sguardo si posa, e si incanta.

La Mole è come un faro silenzioso che ci osserva e ci illumina, con la sua stella che svetta sulla cima della guglia dal 1905.

Sobria ed elegante,come solo una vera madamin torinese sa essere. Misteriosa e dalle mille identità, come la città di cui è simbolo.

Della Mole noi torinesi sappiamo tutto. Che è stata progettata  -e prende il nome – dall’ architetto Alessandro Antonelli, che la sua costruzione è avvenuta fra il 1863 ed il 1889, che inizialmente doveva essere una sinagoga, che è alta 167, 5 metri, che nel 1953 subì gravissimi danni a causa di un violento nubifragio. E che ora è la magica scatola che racchiude uno dei musei più frequentati d’Italia, unico nel suo genere: il Museo del Cinema.

E della Mole io so che continuerà sempre ad ispirarmi, ad alimentare la mia voglia di conoscere e narrare la città.

Non  mi resta che dire … auguri Dire Fare Mole! Cento di queste Moli!

Un grazie speciale e doveroso a chiunque, nel corso di questo primo anno, ha dedicato parte del suo tempo a leggere le mie “diapositive letterarie”. Un pubblico affezionato e in crescendo, prova tangibile che al di là delle sponsorizzazioni, dei vari Facebook Advertising e Google Adwords, quello che conta è metterci amore. E qualità. Non basta una costosa pubblicità per entrare nel cuore delle persone, ci va passione, empatia, e tanta cura.

Grazie a chi me lo dimostra ogni giorno.

Federica

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[photo credits: Dire Fare Mole]

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