Uno scrigno verde alle porte di Torino.
Riapre al pubblico la Cascina Rubbianetta, edificio dove storia e natura si intrecciano e convivono da due secoli a questa parte. Un posto che per me significa passato e presente anche a livello personale, sede di tanti ricordi e riscoperto di recente grazie a delle collaborazioni. Quindi, come non inserirlo nella lista dei luoghi del cuore di Dire Fare Mole?
Innanzitutto per la struttura, che richiama un ferro di cavallo: già dall’ ingresso nel parco – sul lato Druento, via Medici del Vascello – la Rubbianetta ci dà il benvenuto facendo capolino fra la vegetazione, con le sue lunghe braccia laterali e le sue tonalità rosso mattone. Percorrendo un breve viale alberato, si viene circondati da un abbraccio dal sapore antico, dove echi di secoli lontani ci raccontano la sua storia, anzi, la storia del Piemonte.
Questi luoghi sono infatti profondamente legati alle vicende di casa Savoia. E ci parlano d’amore.
La Mandria riporta soprattutto l’impronta di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, che fece cintare l’area con i 36 km di muro ancora esistenti. Il sovrano amava profondamente La Mandria, tanto da farne il suo rifugio, la sua casa del cuore lontano dagli obblighi del Regno. Sposato con la cugina Maria Adelaide d’Austria, qui stabilì la sua seconda famiglia creata con la popolana Rosa Vercellana, meglio conosciuta come la Bela Rosin, che divenne sua moglie morganatica (cioè senza l’attribuzione di titoli reali) una volta rimasto vedovo della prima consorte. Un rapporto solido e duraturo, che andava oltre le ragioni di stato, uno delle storie più belle della casata sabauda. Per Rosa ed i loro figli – ne ebbero due, Vittoria ed Emanuele Alberto – Vittorio Emanuele fece costruire gli Appartamenti Reali di Borgo Castello, riaperti ad inizio marzo dopo un periodo di restauro, e tanti altri edifici e cascine sparse per il parco.
Nei dintorni, il cuore originario della Mandria. Qui si trovano gli edifici più antichi del parco, legati alla fondazione del comune di Druento durante il Medioevo. A quel periodo risalgono infatti i resti del ricetto, posti su una piccola altura, e l’edificazione della chiesetta di San Giuliano, una perla dall’ autentico respiro medioevale: realizzata nel XII secolo, di impianto romanico, presenta al suo interno uno splendido ciclo pittorico, per gran parte attribuito a Giovanni Marcheto. San Giuliano fu chiesa parrocchiale di Druento dal 1594 al 1986, ed è visitabile solo in occasione di speciali tour ed il giorno della ricorrenza dell’omonimo santo, che cade l’ultima domenica di Agosto.
Per maggiori informazioni sulle attività e sulle location, potete scrivere all’ indirizzo cascinarubbianetta@gmail.com. E mettere nella vostra “to do list” primaverile una passeggiata per i sentieri della Mandria!