Torino è donna! Le grandi figure femminili della storia torinese

Dire Fare Mole è nato nel marzo 2015.

Non un mese a caso: marzo è il mese dell’inverno che sfocia nella primavera, il mese dell’attesa e della rinascita, il mese della Donna.

L’identità che ho voluto dare a questo blog, sin dalla sua fondazione, è nel segno del rosa. Non perché sia il mio colore preferito (che, per la cronaca, è il rosso!), ma per sottolineare la sua natura profondamente femminile. Per questo ho ideato la rubrica Le amiche di Dire Fare Mole: negli scorsi mesi ho avuto modo di parlare con tante ragazze creative e sognatrici che con determinazione hanno messo in piedi attività in proprio, conducendole con la forza mista alla sensibilità tipica di noi donne.

Parlare con queste giovani artigiane ed imprenditrici e raccontarvi sul blog la loro esperienza mi ha arricchito enormemente, e ringrazio ciascuna di loro per il tempo che mi ha dedicato.

Per me Torino è donna.

C’è una scia femminile che si snoda da sempre nella città, un’impronta forte lasciata nel corso dei lunghi secoli di storia.

 

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Adelaide di Susa

Iniziando da Adelaide di Susa, marchesa di Torino, colei che portò la dinastia dei Savoia al di qua delle Alpi: è infatti grazie al suo matrimonio con Oddone, figlio del capostipite della casata sabauda Umberto Biancamano, che i Savoia arrivarono a regnare sul Piemonte, nell’ anno 1045. Conti, duchi, e poi Re, prima di Sardegna e poi d’ Italia. Chissà se senza Adelaide, donna decisa e di carattere come la sua più nota cugina Matilde di Canossa, tutto questo sarebbe accaduto.

 

Restando sempre in casa Savoia, come non parlare delle Madame Reali? Maria Cristina di Francia, sposa di Vittorio Amedeo I con il suo fascino ed i suoi amori, uno su tutti – il più forte e duraturo – quello che la legò a Filippo d’Agliè, e la volitiva  Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, moglie di Carlo Emanuele II. Due donne che al giorno d’oggi verrebbero definite “toste”, entrambe reggenti per un lungo periodo della loro vita, entrambe importantissime per Torino. Le Madame Reali, con la sensibilità per il bello propria delle donne, hanno contribuito enormemente alle arti ed alla magnificenza della città, promuovendo costruzioni di chiese, palazzi e residenze. Il loro nome è celebrato da Palazzo Madama, dove risiedevano, e che grazie al loro impulso passò da austera fortezza medioevale allo splendore barocco che tutt’ ora possiamo osservare.

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Maria Cristina di Francia, prima Madama Reale

In epoche più recenti, le donne torinesi si sono messe in luce per il loro intelletto, libere da quel mantello di pregiudizi che le ha soffocate per secoli. La Torino in rosa vanta due curiosi primati. Erano infatti nostre concittadine la seconda donna laureata del Regno d’Italia, Maria Farnè Veledda, laureatasi in Medicina nel 1878 , e la prima donna patentata, Ernestina Prola, nel 1907. D’altra parte, Torino è la capitale italiana dell’automobile … e l’automobile è femmina! Lo affermava il grande Gabriele D’Annunzio in una lettera al senatore Giovanni Agnelli :

«Mio caro Senatore, in questo momento ritorno dal mio campo di Desenzano, con la Sua macchina che mi sembra risolvere la questione del sesso già dibattuta. L’Automobile è femminile. Questa ha la grazia, la snellezza, la vivacità d’una seduttrice; ha, inoltre, una virtù ignota alle donne: la perfetta obbedienza. Ma, per contro, delle donne ha la disinvolta levità nel superare ogni scabrezza.”

Non si può non concludere questo breve viaggio nei secoli rosa di Torino con l’ immenso talento di Rita Levi Montalcini, gloria nostrana che ha brillato in tutto il mondo grazie alle sue scoperte nel campo delle neuroscienze. Nata a Torino nel 1909 e recentemente scomparsa, la Montalcini  si laureò in Medicina presso la nostra Università nel 1936 e da qui iniziò una lunga carriera costellata di successi, culminata con il premio nobel per la Medicina conferitole nel 1986.

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Rita Levi Montalcini

Oltre alle sue scoperte, questa donna straordinaria – che ho sempre ammirato per la tenacia nel perseguire i suoi scopi ribellandosi anche al severo padre, che la voleva madre di famiglia secondo i costumi dell’epoca –  ci ha lasciato pensieri sulla donna profondi e illuminanti per tutte noi.

E con questo, Dire Fare Mole vi augura un buon 8 marzo. Che possiate sempre inseguire i vostri sogni, coltivare i vostri talenti, libere di esprimere al meglio il vostro immenso potenziale.

Essere donna è un’ avventura meravigliosa!

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