Il team di Amore a Prima Vista: Maura e le sue Favole di Seta (bianca!)

Dite la verità, ragazze in ascolto.

Quante volte avete sognato il vostro abito bianco?

Dentro ogni donna si nasconde questo piccolo desiderio, a volte inconfessato, ed il sogno di essere “principessa per un giorno” spesso si realizza al momento del matrimonio. Come ogni principessa, la sposa vuole sentirsi bella, splendente, ma soprattutto unica.

Oggi vi parlo di una persona che regala questa unicità, anzi, la confeziona in vere e proprie … Favole di Seta! Lei è Maura Abello, giovane e dolcissima cuneese trasferitasi a Torino una decina di anni fa per intraprendere un’attività da sogno. Maura confeziona infatti abiti da sposa, totalmente hand-made e con tessuti italiani, tagliati su misura di ciascuna sposina, che contribuisce in modo fondamentale all’ideazione del suo modello. Per questo, ogni abito creato da Maura nel suo atelier torinese è unico, proprio come ciascuna donna lo è.

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[photo credits: Maura Abello]
Ho toccato con mano i meravigliosi lavori di Favole di Seta durante l’evento Amore a Prima Vista del 16 gennaio scorso (articolo Una favola in rosa e bianco): erano infatti presenti alcune clienti di Maura, che re-indossavano per l’occasione il loro vestito da sposa per una sfilata. Dire che sono rimasta incantata è riduttivo … la principessa che è in me si è subito ridestata alla vista del bianco (con qualche originale tocco di colore, come il giallo ed il rosso!), del tulle, delle gonne lunghe e vaporose. Ma ora torno alla realtà, e vi lascio conoscere meglio il mondo di Maura!

 

Raccontami come è nata la tua attività, ciò che ti appassiona del tuo lavoro e le tue prospettive future.

La mia attività, Favole di Seta, è nata in modo naturale, sono figlia di artigiani e ho sempre saputo che avrei fatto qualcosa di mio. Certo, prima di aprire la Partita Iva ho avuto dubbi e incertezze, ma la mia strada era questa. Sono laureata in Scenografia e Costume all’Accademia delle Belle Arti ed ho frequentato anche dei corsi in una scuola per artigiani orafi. Ho mosso i primi passi in ambito teatrale, poi mi è stato proposto un tirocinio in atelier da sposa (io mi ero candidata per un atelier di costumi teatrali, ma lì non c’era più posto) e ho capito che si,  mi piaceva fare degli abiti bellissimi per il teatro, ma l’abito della sposa, quello è uno solo: è il più bello che una ragazza abbia mai indossato e lo porterà nel giorno più importante della sua vita!

La cosa che mi piace di più nel mio lavoro sono le mie clienti: l’abito è un modo di descrivere la loro personalità, le rappresenta, deve piacere allo sposo, essere adeguato alla cerimonia che ognuna ha progettato nei minimi dettagli… Con le mie spose si crea un fortissimo legame che spesso diventa amicizia, arrivo a conoscerle molto bene, e con loro spesso anche le loro amiche, le mamme. Un mondo tutto femminile, dove la protagonista è la sposa, è lei che deve scegliere, non impongo mai modelli miei alle clienti (non ho nemmeno una collezione o un campionario), voglio che siano loro a darmi lo spunto, non mi permetto mai di criticare una scelta, anche s azzardata, ma cerco di realizzarla al meglio. Non mi definisco volentieri “stilista” (so che chi mi descrive come tale lo fa per farmi un complimento), preferisco che la stilista sia la sposa. Spesso mi chiedono se mi piacciano tutti gli abiti che ho confezionato, se ce ne sia qualcuno che ho fatto malvolentieri, ma no, ci penso e non lo trovo, perchè ogni abito è “giusto” per la ragazza che lo indossa. Oltre a stare bene cioè essere adeguato al fisico della proprietaria, deve farla sentire a proprio agio e valorizzarla, non è vero che se una ha un bel fisico sta bene con tutto: non è solo l’aspetto estetico ad essere importante. Quando le spose mi dicono che il complimento più frequente è stato “questo abito ti rappresenta”, lì capisco di aver fatto un buon lavoro! 

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[photo credits: Maura Abello]
Apprezzo anche molto l’aspetto solitario del cucito, quando la cliente è con me ha tutta la mia attenzione e il mio tempo, ma mi piacciono molto le giornate passate sola coi miei manichini in laboratorio, a studiare nuovi piazzamenti del tessuto, i tagli giusti. Posso cominciare presto, ascoltare musica. Lavorare a mano il pizzo, intagliarlo e ricucirlo sul tessuto è molto rilassante.

Per il futuro mi impegno ad organizzare sempre meglio il mio lavoro, riuscire a gestire i tempi non a scapito del tempo libero…croce e delizia di ogni lavoratore autonomo… posso però dire con grande orgoglio che in questo sto già migliorando rispetto agli inizi!

Al momento le mie clienti hanno più o meno la mia età, quando ho cominciato erano tutte più grandi di me, ma le vedevo in modo più distaccato, perchè ero solo un’apprendista, non avevo ruoli di grande responsabilità…spesso mi chiedo come sarà lavorare tra dieci o vent’anni con ragazze molto più giovani di me, avrò senz’altro affinato la tecnica, ma chissà come vedrò le mie sposine e come loro vedranno me!

Un tuo piccolo bilancio dell’evento “Amore a Prima Vista”.

Amore a Prima Vista per me è stata la mia prima sfilata! L’ho preparata maniacalmente prima, ho anche confezionato apposta un abito (con i ritagli dei pizzi degli abiti confezionati negli anni!).

Ero molto agitata prima dell’evento, per fortuna Serena e Karina, le organizzatrici,  sono state davvero professionali e tutto è filato liscissimo.

L’ho vissuta come una grande festa, ero emozionata a rivestire le ragazze, come il giorno del loro matrimonio, anche loro erano molto contente di partecipare a questa cosa con me. Poi sono intervenute molte persone che conosco, altre mie clienti, qualche loro amica sposa novella curiosa… credo di aver avuto uno strano sorriso per tutto il tempo, davvero, mi è sembrato un sogno lunghissimo.

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[photo credits: Maura Abello]
Il riscontro a caldo mi sembra molto positivo: un sacco di nuovi contatti, sia virtuali che reali, di clienti e idee per collaborazioni future (in particolare sto tramando delle cose col fotografo Umberto Gavazza di UGS Photo). L’impressione anche delle ragazze è stata quella di un evento rilassante, non la solita corsa ad accaparrarsi la cliente che si vede nelle grandi fiere del settore, ma un approfondimento di varie professionalità. Credo sia in linea con la mia tipologia di cliente.

Torino e il Piemonte: qual è il tuo luogo del cuore?

Torino mi piace. Ci vivo da circa 10 anni, mi piacciono le possibilità che offre una grande città: università, musei, teatro, opera, musica, biblioteche, librerie, negozi, mercati, caffetterie, locali notturni… ed è tutto in centro, ci si arriva in bici e si può girare comodamente anche a piedi.

L’architettura di Torino è perfetta, sobria, strade perpendicolari, corsi spaziosi. Il mio posto preferito di Torino è Piazzetta Reale di mattina molto presto, quando non c’e nessuno, preferibilmente d’estate, quando c’è già luce. Da girare in tondo con la bicicletta.

Sono nata in provincia di Cuneo e i miei genitori vivono lì, in campagna, hanno l’orto con gli alberi da frutta, le galline… Il mio posto preferito del Piemonte è la Valle Maira (in provincia di Cuneo), nello specifico adoro la frazione Comiano Soprano. C’è silenzio, è dalla parte giusta rispetto al sole, molto poco frequentata, solo per veri intenditori. Andare lì (mai da sola, sempre con i miei genitori, o il mio compagno o altri amici amanti del silenzio) bilancia le giornate di vita cittadina.

Scoprite di più su Favole di Seta sulla pagina Facebook ufficiale

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[photo credits: Umberto Gavazza – UGS Photo]

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