Cosa viene in mente al torinese medio se dico “Orbassano”?
Certamente alcuni risponderanno “periferia”, “mezza campagna”, “bho” o vocaboli simili.
Per me invece Orbassano significa casa. E anche cuore.
Perché in questo paese della prima cintura ovest di Torino, certo senza la stessa gloria e stessa fama di altri comuni limitrofi come Rivoli e Moncalieri, vivo da quasi 30 anni, e ho intenzione di viverci per altrettanti anni e anche di più.
Il mio rapporto con Orbassano è stato negli anni contrastante, tipico di quelle grandi e travolgenti passioni che segnano la vita di ciascuno di noi: trasferitami qui da Torino all’età di 4 anni, la mia infanzia è stata da allora contraddistinta dal rapporto con la natura. Lontana dal caos della città, crescevo apprezzando il contatto con il silenzio e la semplicità di questo piccolo paese della provincia. Da adolescente ho sofferto, al contrario, la lontananza dalla “movida” del centro, dagli amici, dal caos, accorciato solo grazie al mitico pullman 5 che tutt’ora collega Orbassano a Torino. Avvicinandomi ai 30 anni, sono ritornata sui miei passi, riscoprendo un antico e radicato amore per il posto in cui ho sempre vissuto, apprezzandolo ora come un’oasi di pace ed assaporando lo scorrere del tempo lento tipico dei luoghi lontani dalla mondanità.
Certo, la mia descrizione di Orbassano suona abbastanza bucolica e forse poco attinente alla realtà: anche qui sono spuntati negli anni molti (anzi, troppi) blocchi di cemento: centri commerciali, palazzi, gru caratterizzano il nuovo skyline del paese. Ma ciò che mi consola è che ,dietro al cemento, si trova sempre un angolo di verde, uno spazio rimasto immune allo scorrere del tempo, che mi riporta indietro a quando ero bambina e bastava un giardinetto, un gruppo di amici e tanta fantasia per essere felici e divertirsi.
Orbassano per me è via Roma con le storiche “vasche” che facevo con le mie amiche il sabato pomeriggio, è il gelato del “Dolce Freddo” alias il “Paperino” di quando ero piccola, è piazza Umberto I con le sue due chiese – noi orbassanesi non abbiamo nulla da invidiare a piazza San Carlo!- è il giardino di via Einaudi dove ho giocato fino allo sfinimento,è svegliarsi la mattina e vedere dalla finestra la cornice delle Alpi così vicina, da credere di poter toccare le montagne e la loro punta spolverata di bianco con un dito.
Ma Orbassano è anche molto altro: angoli di storia e di cultura a volte inaspettati , incontri e manifestazioni. Parlerò spesso del mio paese nel blog, cercando di farvi scoprire (e innamorare)di questo angolo di Piemonte poco conosciuto, nella rubrica “ScoprendOrbassano”.