Per la prima volta mi cimento nello scrivere pubblicamente senza vincoli lavorativi, ma solo per personale diletto.
Ho sempre amato leggere e scrivere, anzi penso che siano fra le poche attività che davvero riescano a darmi pace ed energia allo stesso tempo.
Le prime memorie che ho di me stessa bambina, e di cosa mi piaceva fare, sono strettamente connesse a tutto ciò che era carta stampata: iniziando dai fumetti (il famoso “Topolino” che usciva ogni mercoledì, poi seguito negli anni dai vari “Minnie e company”,” Zio Paperone” e via disneyando), proseguendo con i libri, con la folgorazione in prima elementare per “Cipì”, un libricino sottile sottile e stupidissimo a pensarci ora, riguardante un passerotto che aveva qualche problema familiare nel suo nido ,ma tant’è…l’amore ormai era scattato, e quei caratteri neri su sfondo bianco da allora mi hanno inesorabilmente gettata sotto incantesimo.
Incantesimo che negli anni è proseguito con la lettura di libri di mitologia greca, romana ed egizia -non chiedetemi come mai una bambina delle elementari si dedicasse ad argomenti così poco “elementari”, perchè ancora adesso non me ne spiego il motivo!- con la scoperta alle medie de “Il piccolo principe”, pietra miliare della mia love story con la letteratura (che rileggo minimo una volta all’anno scoprendone peraltro sempre nuove sfumature e lezioni di vita) , passando per i grandi classici degli autori europei studiati al liceo linguistico, dove ho colto quanto la traduzione dalla lingua originale possa snaturare un testo, specialmente riguardo alla poesia…arrivando infine ai miei miti da “matura” quasi trentenne, paradossalmente appartenenti al genere fantasy (che comunemente di maturo ha ben poco!) alias “Il Signore degli Anelli” e la saga di “Harry Potter”.
Contemporaneamente alla mia passione da lettrice, cresceva in me sin da bambina una vena da “piccola scrivana”, iniziata con pseudo fumetti infantili scellerati con protagonista mio cugino maggiore, ai tempi per me una sorta di supereroe, fonti di ilarità tra i membri della mia famiglia (alcuni di questi membri ogni tanto rimembrano le mie gesta da nerd in erba, e le prese in giro sono inevitabili!).
Abbandonata presto la mia carriera da fumettista fai-da-te, mi buttai sulla poesia, poi su poco probabili racconti dell’orrore –per inciso, ho sempre avuto un lato gotico dentro di me, che si manifesta ora nell’amore smisurato per i film di Tim Burton- per poi far cadere queste mie velleità letterarie nel nulla.
Ho spesso dato la colpa dell’esaurirsi della vena creativa alla scuola e all’impegno che ci mettevo, forse a volte eccessivo, o semplicemente all’essere diventata grande. Avevo perso lungo la strada dell’adolescenza quella voglia di creare, di mettere nero su bianco ciò che la fantasia mi dettava, ritenendo poco interessanti i miei pensieri, poco spendibili le mie idee.
Inaspettatamente, ho ritrovato dopo tanti anni la voglia di scrivere, o meglio dire il coraggio di farlo. In una circostanza che può sembrare la più noiosa e meno creativa di tutte: la stesura della tesi di laurea. Quello che avevo cominciato come il periodo più pesante della mia vita, si è invece rivelato la mia salvezza. Passare ore, giorni, mesi in biblioteche ed archivi mi ha fatto fare un viaggio nel mio passato, capendo ciò che vorrei fosse il mio futuro: scrivere. Ed inizio da qui. Da ciò che amo.
Parlo di Torino perchè, come mi è stato detto più volte e da più persone, il miglior punto di partenza è scrivere a proposito di ciò che si conosce bene, e si ama. Io, a parte me stessa, conosco alla perfezione (o quasi) la mia città, a cui ho donato il cuore, come nel mitico telefilm “Sex &the city” Carrie Bradshaw ha fatto con la sua New York.
Il mio intento è molto semplice: parlarvi della mia città e della mia regione, di ciò che che si dice e si fa all’ombra della Mole, delle sue vicende e curiosità, attraverso storie, immagini ed interviste…tutto questo dal punto di vista di una trentenne innamorata della sua città.
Non sono stata breve e concisa, ma dopo questa doverosa premessa cercherò di esserlo!
Federica
#direfaremole