“Rivendicate la lentezza: nel nostro mondo a tutto vapore, è un diritto delizioso di cui siamo stati privati”
Jean-Pierre Siméon
Agnese Vellar vive comunicando e comunica per vivere.
Raccontare l’innovazione, sostenere le startup, esplorare la comunicazione digital sono il suo pane quotidiano, il suo mestiere, e Torino è la sua base di azione. Ma anche chi vive immerso nelle parole e nei loro suoni talvolta ha bisogno di silenzio. Ha bisogno di decelerare e di procedere con lentezza, di spazi sconfinati, di orme da disegnare su sentieri innevati, di colonne sonore cantate dalle civette. Ha bisogno di salire in cima e di fare il pieno all’anima per poi affrontare la discesa verso la vita di tutti i giorni.
Torniamo in quota con una nuova Storia di Vetta, cari lettori, e questa volta a condurci verso nord sarà proprio Agnese. Ci porterà fra le montagne che fanno da corona al territorio di Biella alla scoperta di un territorio alpino poco conosciuto, con un diamante di bellezza che brilla di luce propria incastonato al suo interno: l’Oasi Zegna. E ci racconterà del suo progetto di ricettività turistica La Casa degli Orti, nato da un’esigenza sorta durante il primo lockdown del 2020.
Saliamo in Val Sessera con un equipaggiamento fatto di curiosità, entusiasmo, silenziosa e lenta contemplazione.
Avete preso fiato?
Agnese, prima domanda classica che rivolgo a tutti i narratori di #StorieDiVette: che cos’è la montagna per te?
Per me la montagna era qualcosa di scontato, ma in come molte relazioni c’è state una svolta inattesa.
La montagna è dove sono nata, un piccolo paese nella Val Sessera, nel biellese, circondato da boschi e passeggiate all’aria aperta che non ho mai apprezzato molto fino a quando…mi sono trovata come molti di noi chiusa per mesi tra quattro mura di una Torino in lockdown! In quel momento il verde e la solitudine dei prati mi sembravano un miraggio che però è diventato realtà ad inizio estate del 2020.
Finalmente si poteva uscire di casa! Da Torino! Dalla provincia! E allora ecco la fuga in montagna, un po’ nella Val Sessera, un po’ nella più turistica Val di Susa. Ed è qui che ho realizzato che nel 2020 il turismo sarebbe stato molto di prossimità. Complice da un lato il timore e qualche restrizione a viaggiare all’estero, dall’altro il bisogno di stare fuori città anche nelle settimane lavorative, gli alloggi della Val di Susa erano full booked. Ho quindi intuito che ci sarebbe stata molta richiesta di alloggi anche in zone meno conosciute, come quelle in cui ero nata.
La tua storia ci conduce in un territorio inedito per questa rubrica: la Val Sessera, appunto. La scorsa estate hai deciso di aprire su Airbnb il profilo de La Casa degli Orti, mettendo a disposizione un appartamento di tua proprietà situato nel comune di Portula per gli affitti turistici di breve/media durata. Come è stata questa esperienza, soprattutto alla luce del periodo complesso vissuto a livello turistico?
Come dicevo l’idea è nata dall’aver identificato in bisogno: quello di case vacanze per chi tutto l’anno vive in città, per chi nel 2020 ha difficoltà a viaggiare ma ha comunque bisogno di un posto in cui “respirare”. È proprio questa credo la sensazione che coglie quando chi dalla città arriva in montagne ancora poco turistiche. Lo stupore di poter camminare per ore incrociando così poche persone da poterle contare sulle dita di una mano; avere un giardino con orto annesso a disposizione per poter cenare all’aperto; dormire con le finestre aperte e ascoltare il silenzio interrotto solo dalle civette.
Questo bisogno di tranquillità, aria aperta e silenzio ha attratto i visitatori della nostra Casa degli Orti: una coppia di studenti che hanno alternato studio ed escursioni per tutto il mese di Agosto, famiglie con bimbi piccoli che ne hanno approfittato per un weekend in autunno, ma anche single che avevano bisogno di staccare qualche giorno.
Una casa indipendente, con spazio verde attorno, in un contesto poco turistico e senza traffico per l’andata e il ritorno dalla città risponde ad un bisogno di molte persone che vivono a Torino e soprattutto Milano. A dimostrarlo la voglia dei nostri ospiti di ritornare: ci stanno infatti già contattando per le vacanze estive, confessando il bisogno di “sognare”, “progettare” qualcosa che in questi mesi da un lato ci è stato negato, dall’altro abbiamo riscoperto come piacere non banale e non scontato. La sensazione è quindi che si stiano ri-scoprendo formati di viaggio diversi, sia brevi (come il weekend fuori città) o sia lunghi (come il mese di lavoro in remoto in montagna) anche non molto distanti da casa.
La Casa degli Orti si trova a pochi passi dall’Oasi Zegna, un’area naturalistica ad accesso libero e gratuito in provincia di Biella. Raccontaci qualcosa di più su questo parco e sulle attività che si possono svolgere al suo interno!
Se dovessi raccontarla come scritto nelle guide del bellissimo progetto dell’Oasi Zegna ti direi che ci sono tantissime possibilità: dallo sci di fondo è di discesa alle ciaspolate d’inverno, alle camminare con bambini fino alla mountain bike. Però devo confessare che la mia passione – scoperta di recente – è il trekking, e devo dire che per chi come me ama camminare all’Oasi ce n’è da divertirsi.
I miei preferiti sono i percorsi ad anello con a metà strada un rifugio: la vera experience montanara. Quest’anno avevo la scusa di raccontare i percorsi ai miei ospiti e ne ho approfittato per testarne diversi, che ho poi raccontato su Instagram (al link https://www.instagram.com/p/CDx57ACHlh1/?igshid=1s90cyj3wja96).
Per concludere, una piccola parentesi legata al tuo lavoro. Ti occupi da anni di comunicazione, come consulente e come docente, con un focus sul digital e sull’uso dei social media. A tuo avviso, a che punto è l’utilizzo della comunicazione social nel turismo alpino? Quali migliorie e pratiche consiglieresti agli operatori dei territori montani piemontesi?
Ti confesso che penso spesso alla comunicazione del turismo montano, perché a volte si percepisce un po’ di scollamento tra gli stili di comunicazione a cui gli utenti sono abituati e strategie tradizionali di enti di promozione del territorio. Devo dire però che negli ultimi anni si è innovata parecchio, andando a lavorare con strategie tipiche della comunicazione B2C come l’influencer marketing che ritengo molto adatto per lo storytelling di esperienze come quelle turistiche.
Un esempio interessante è la collaborazione tra lo YouTuber Klaus e il Consorzio Turismo Bardonecchia che ha l’obiettivo non solo di diffondere la conoscenza della Valle di Susa ma anche delle attività sportive con un’attenzione alla sensibilizzazione sulla sicurezza. Tematiche non semplici ma che il coinvolgimento di un “professionista” dei social ha reso contenuti di intrattenimento (potete vedere i video qui https://youtu.be/LNXT8zYhzfE).
Ovviamente è questo il valore aggiunto degli influencer: riuscire a raccontare in modo coinvolgente le esperienze e sviluppare il desiderio di viverle.
Un altro approccio anche se con canali parzialmente diversi quello dell’Oasi Zegna che nel 2019 ha realizzato una campagna OOH (ndr: è l’acronimo di Out-Of-Home advertising, cioè la forma di pubblicità indirizzata a un consumatore che si trova fuori casa, ad esempio la cartellonistica) a Milano per promuovere il foliage. Anche in questo caso anche se con mezzi più tradizionali l’Oasi ha fatto awareness sia del territorio, sia di un’esperienza turistica legata al piacere di esplorare e immortalare i boschi nel periodo autunnale.
Insomma: la fortuna della comunicazione (anche social) del turismo alpino è di avere tantissimi spunti dal territorio per creare contenuti coinvolgenti e accattivanti, che possono essere valorizzati con uno studio e una conoscenza delle dinamiche dei media partecipativi che in molti stanno sviluppando.
Sito: http://agnesevellar.it/
Instagram: https://www.instagram.com/casa_degli_orti/
[photo credits: Agnese Vellar]