Le Plateau Royal: la Francia nel piatto al Quadrilatero Romano

Non di solo vitello tonnato vive la vostra golosa #DireFareMole, che da figlia di padre pugliese sente il richiamo irresistibile dei frutti di mare. E a certi richiami, lo sapete, non si dice mai di no.
Qualche settimana fa sono stata invitata a provare Le Plateau Royal, ristorantino super romantico sito in zona Quadrilatero Romano (tra l’altro, si avvicina San Valentino, fateci un pensierino amici sabaudi!) che delle bellezze e bontà del mare ha fatto il suo mantra.

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Penso che il modo più efficace per giudicare una cucina sia quello di misurare l’intensità del viaggio che i suoi gusti, sapori, odori ti fanno intraprendere. E su questo metro di misura, Le Plateau Royal mi ha decisamente fatto viaggiare in prima classe. Merito della maestria di Renato Chiesa, padrone di casa benevolo ed elegante, che con discrezione d’altri tempi ti accompagna in un itinerario che parte da Torino e passa per la Sardegna – dove ha acquisito competenze nell’ambito della ristorazione dopo una vita trascorsa nel settore della moda – e ti catapulta infine in Bretagna e Normandia, regioni accarezzate dalla brezza dell’Oceano Atlantico rinomate per il coquillage.

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Coquillage è una parola francese traducibile come mollusco o frutto di mare. E il coquillage gastronomico è proprio questo, una preparazione della tradizione culinaria d’oltralpe a base di molluschi crudi dove trionfa la regale presenza delle ostriche. Non ho detto regale a caso: il nome con cui vengono presentati i frutti di mare si chiama proprio plateau royal ad indicare quei piatti a castello sovrapposti, cosparsi di ghiaccio tritato, sul quale vengono adagiati i deliziosi crostacei accompagnati da salsine, pane e burro. Tratto tipico, oserei dire imprescindibile, di un perfetto plateau royal è l’assoluta freschezza dei prodotti, dato il consumo degli stessi a crudo. Su questo punto, 10 e lode con menzione alla brigata del ristorante: il pesce che ci è stato servito era fresco, squisito, impeccabile. Cosa c’era nel nostro plateau royal? Oltre alle citate ostriche, di diversa grandezza e tipologia, abbiamo potuto saziare occhi e palato con cozze, vongole, gamberi rossi di Mazara, lumache di mare, accompagnandoli con salse e selezione di burri aromatizzati. Una lode la devo spendere per il gran misto di pesce affumicato, gusto impareggiabile e quasi commovente, ve lo assicuro.

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La bontà della cena non si è limitata al plateau royal. Abbiamo proseguito con un assaggio di due primi, rigorosamente di pesce, un classico ma spettacolare piatto di spaghetti alla chitarra (integrali) e un curioso maxi conchiglione di pasta ripieno di zuppa di pesce. Secondo voi è da maleducati precisare che non ci siamo trattenuti dal fare la scarpetta, specialmente il #DireFareMarito campione nazionale di intingoli di pane e sugo? Ci perdoni signor Renato, non abbiamo resistito! Così come non abbiamo resistito ai dolci. Se mi seguite da un po’, avrete capito che sono una dolce-dipendente e trovo sempre lo spazio per un buon dessert per coronare una cena al ristorante. Anche in questo caso non mi sono smentita e ho optato per due dei dolci francesi in menù, la tarte tatin e la tarte tropézienne. La tropézienne mi ha fatto volare dalla Bretagna delle ostriche alla Costa Azzurra, dove la voluttuosa torta a base di pan brioche e crema mélange venne inventata nel 1955 dal pasticcere Alexandre Micka per la divina Brigitte Bardot, che si trovava a Saint-Tropez sul set del film Et Dieu… créa la femme. Dai territori affacciati sull’Oceano al nord al calore mediterraneo del sud, tutta la Francia è degna di un assaggio.

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Le Plateau Royal è aperto a cena e a pranzo, con formule business dedicate alla pausa ufficio. Ma se volete vivere un’esperienza veloce ed altrettanto gustosa potete anche provare l’aperitivo dalle 19 alle 21, con assaggini di coquillage e bollicine a volontà.

 

Le Plateau Royal

Via Piave 8| Torino

Sito: www.leplateauroyal.it

[photo credits: Dire Fare Mole]

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